Renault-Nissan: meno Stato nell'Alleanza franco-giapponese

Renault-Nissan: meno Stato nell'Alleanza franco-giapponese
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Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
Accordo in tre punti tra Parigi e Tokyo: moderata l'influenza del Governo transaplino nelle decisioni strategiche dei due partner
  • Ippolito Fassati
  • di Ippolito Fassati
14 dicembre 2015

Punti chiave

Lo Stato francese avrà meno influenza nelle attività dell'alleanza fra Nissan e Renault: lo ha stabilito il board riunito a Tokyo dopo mesi di conflitti sotterranei, mettendo a punto un accordo che sulla base di una serie di pesi e contrappesi mette ordine nel sistema di relazioni tra la Casa francese e quella giapponese, legate dal 1999 da una fruttuosa alleanza. 

 

Gli attriti erano nati in primavera, quando il Governo di Parigi avrebbe voluto far valere una recente legge antispeculazione (detta “legge Florange”) che assegna il doppio di voti a chi mantiene le azioni per più di due anni. Come lo stesso Stato francese, che con una partecipazione del 19,7% in Renault avrebbe potuto controllare il 28% dei voti. In virtù del nuovo accordo, invece, Parigi potrà arrivare al massimo a controllare il 17,9% dei voti, o il 20% in caso di assemblee dalla partecipazione particolarmente ampia, ma non solo. 

 

Tra i tre punti principali del nuovo accordo annunciati dal presidente dell'Alleanza Carlos Ghosn, si prevede anche che Nissan continui a non esercitare il suo diritto di voto in qualità di azionista di Renault (di cui possiede il 15%) e la sottoscrizione di un accordo specifico tra Renault e Nissan che sancisce che la Casa francese non interferisca nella governance del partner giapponese. 

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