Roma, via Cristoforo Colombo: limite a 30 Km/h, un torto ai romani

Roma, via Cristoforo Colombo: limite a 30 Km/h, un torto ai romani
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Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
L’imposizione del limite a 30 km/h su via Cristoforo Colombo, arteria a tre corsie che collega il centro di Roma ad Ostia, sembra un tentativo di fare cassa, ma serve a coprire le responsabilità. Le buche, però, rimangono
  • Enrico De Vita
  • di Enrico De Vita
18 maggio 2017

Gli automobilisti romani sono in rivolta per l’abbassamento dei limiti di velocità sulla Cristoforo Colombo: sull’arteria a tre corsie che collega il centro della capitale con Ostia si è passati da 80 e 60 km/h a 50 e 30 km/h. Si tratta di un limite molto stringente per una strada, come via Cristoforo Colombo, di grandi dimensioni.

I limiti - 30 km/h tra il centro mobili Habitat e l’incrocio con Via Laurentina, 50 km/h tra il Gra e via di Malafede e 50 km/h tra via del Risaro e p.le Cristoforo Colombo – resteranno in vigore finché i lavori in corso per il miglioramento del manto stradale per cui sono stati disposti non saranno completati.

Come inevitabile, le multe stanno fioccando: le sanzioni arriva fino a 2.000 euro e al ritiro della patente. «Impossibile andare a trenta all’ora; è un pretesto per fare cassa», il grido dei cittadini.

Dello stesso avviso è anche il nostro editorialista, Enrico De Vita, che ha commentato così la notizia al microfono di Elena Carbonari, su Isoradio. «A pensar male si può ipotizzare che l’autovelox con limiti così bassi sia stato messo per fare cassa», spiega.

Non c'è ancora un autovelox fisso (almeno per il momento), ma i "pizzardoni" romani sono dotati di telelaser, un autovelox mobile che possono usare in qualunque strada, e, se lo usano di notte, fanno stragi. Infatti basta viaggiare a 71 km/h dopo le 10 di sera per vedersi ritirata la patente, beccarsi una sanzione doppia, perdere 10 punti sulla patente. Infatti, di notte, le infrazioni al limite di velocità "valgono" il doppio.

«Faccio un appello al Ministro Del Rio, affinché conduca un’indagine sul funzionario alla mobilità del Comune di Roma che ha accettato di ridurre il limite di velocità a 30 all’ora pur sapendo che nessuno lo avrebbe ottemperato su una strada del genere», dichiara De Vita.

Aver abbassato il limite a un valore irragionevole non fa calare il numero degli incidenti, perché le buche rimangono sempre al loro posto, mentre la velocità del flusso autoveicolare rimane invariata e non scende a comando. Appare invece un provvedimento che serve a coprire le spalle al funzionario che doveva prendere un provvedimento efficace

«Sappiamo che lo ha fatto perché la strada presenta delle buche; sarebbe stato sufficiente ripararle, anziché imporre un limite. Magari non disponeva dei soldi necessari alla riparazione del manto; troppo spesso, però, in Italia si finisce col lasciare ponti pericolanti e strade piene di buche ovviando al problema attraverso l’imposizione di obblighi all’automobilista pur sapendo che non verranno rispettati».

«Tuttavia, aver abbassato il limite a un valore irragionevole non fa calare il numero degli incidenti, perché le buche rimangono sempre al loro posto, mentre la velocità del flusso autoveicolare rimane invariata e non scende a comando. Appare invece un provvedimento che serve a coprire le spalle al funzionario che doveva prendere un provvedimento efficace, a manlevarlo da responsabilità penali e anche a evitare che la compagnia di assicurazione del Comune di Roma debba pagare danni alla vettura per chi va oltre il limite».

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