SDA, pacchi fermi da settimane per sciopero. I furgoni non possono partire

SDA, pacchi fermi da settimane per sciopero. I furgoni non possono partire
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Clienti imbufaliti, lo stesso corriere di Poste Italiane a rischio e scontri violenti a Carpiano, dove un picchetto presidia da settimane uno dei principali centri di smistamento. Intanto migliaia di utenti attendono la corrispondenza
26 settembre 2017

Da quasi tre settimane migliaia di spedizioni affidate al corriere SDA (pare più di 150.000), società di Poste Italiane, sono bloccate nel centro di smistamento SDA di Francolino di Carpiano (MI).

La ragione è che dall'8 settembre un gruppo di lavoratori iscritti al sindacato Si Cobas di una cooperativa che forniva in subappalto i propri servizi di facchinaggio sta bloccando l'entrata e l'uscita dei furgoni dal centro milanese. Azioni simili si sono verificate anche nei giorni precedenti nei centri di Bologna, Piacenza e Roma, da poco però tornati operativi a differenza dell'hub milanese. 

Motivo della vertenza, l'ennesimo disaccordo sui termini contrattuali con l'azienda che non soddisfano i lavoratori iscritti a Si Cobas. Azioni di questo tipo non sono infrequenti nel settore della logistica. Come può assicurare chi è nel settore, trasportatori e facchini in gran parte immigrati, che quasi sempre offrono il loro servizio attraverso contratti di appalto e subappalto con cooperative, percepiscono paghe da fame e non ricevono i contributi di legge. 

Ma pare che a Francolino di Carpiano lunedì sera si sia passato il segno: negli scontri tra picchettatori e colleghi di altri sindacati vogliosi di ricominciare a lavorare sono stati feriti due manifestanti. Uno è stato raggiunto da una coltellata a una mano, per fortuna senza gravi conseguenze, mentre un altro è stato trasportato in ospedale con una frattura ad una gamba dopo essere investito da un furgone degli “avversari” in fuga. 

Secondo quanto hanno riferito i testimoni alle autorità, a Francolino di Carpiano sono arrivati una settantina di furgoni soprattutto da Napoli, Salerno e Roma con l’intenzione di forzare i picchetti.

A pagare le conseguenze dello scontro tra SDA e sindacati e tra sindacati stessi, ci sono migliaia di utenti di SDA, sia aziende che privati, che stanno perdendo soldi e clienti per via della merce “sequestrata” da settimane nel centro milanese, irritati tra l'altro dalle notizie vaghe fornite dal servizio di comunicazione con la clientela il cui numero verde (a pagamento) squilla spesso a vuoto.

«Tale circostanza mette a repentaglio il lavoro di migliaia di maestranze dirette e indirette dell’indotto dell’e-commerce e comporta, inoltre, danni certi per il blocco delle attività produttive per SDA e la conseguente interruzione del servizio pubblico postale», ha detto l'azienda in un comunicato stampa diramato solo il 22 settembre.

Intanto i pacchi rimangono fermi e i loro destinatari in attesa di riceverli, vittime incolpevoli di una “guerra tra poveri” che rischia di mettere a repentaglio l'esistenza stessa di SDA, azienda che impiega circa 1.500 lavoratori diretti, ma 7.000 indiretti attraverso i contratti di fornitura, di cui 4.500 corrieri. 

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