Semafori intelligenti: vanno spenti e la multa è da annullare

Semafori intelligenti: vanno spenti e la multa è da annullare
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Il Ministero dei Trasporti mette al bando i semafori con rilevatore laser della velocità: non sono ancora omologati e manca il regolamento di attuazione della legge 120/2010 che li aveva introdotti
21 settembre 2015

Punti chiave

Introdotti con la legge 120 del 2010 (art. 60), i cosiddetti “semafori intelligenti”, ovvero quelli che sfruttano la tecnologia laser per far scattare il rosso o il verde in base al flusso di traffico, ad oggi sono ancora fuorilegge. Lo ha stabilito il Ministero dei Trasporti con il parere n. 3805/2015 in risposta ad un Comune friulano che aveva chiesto chiarimenti sulla possibilità di installarli sul proprio territorio. 

 

Il MIT ha stabilito che sia i semafori laser che i contasecondi per indicare la durata dei vari colori sono al momento vietati perché manca l'omologazione e il regolamento di attuazione della legge. Dovranno dunque essere tenuti spenti dalle amministrazioni comunali che li hanno già installati fino all'emanazione del regolamento attuativo che è in corso di preparazione, ma che non è stato ancora emanato, mentre quelli in funzione sono in pratica “fuorilegge” perché non omologati dal Ministero dei Trasporti. 

 

Di conseguenza, sono attualmente da considerarsi nulle tutte le multe irrogate attraverso tali semafori. Gli automobilisti multati, dunque, possono far ricorso al Prefetto o al Giudice di Pace entro 60 giorni o 30 giorni dal ricevimento della multa allegando il parere del Ministero, con la certezza pressoché assoluta dell'annullamento della sanzione. 

 

«Giusto il parere. Ma spegnere i semafori, non basta – commenta Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione Nazionale Consumatori –. In primo luogo i proventi delle multe già incassate illegittimamente dai comuni vanno restituiti ai consumatori. I tempi per i ricorsi al Prefetto e al Giudice di pace, rispettivamente, 60 e 30 giorni, sono infatti talmente brevi che la gran parte degli automobilisti ingiustamente multata ha ormai pagato. Occorre, quindi, restituire quanto indebitamente percepito con un provvedimento ad hoc. In secondo luogo vanno restituiti i punti della patente già sottratti. In terzo luogo, per chi non ha ancora pagato la sanzione, occorre che i comuni siano obbligati dal Ministero ad un provvedimento di autotutela, che annulli le multe, senza costringere i cittadini a compilare modellini per ricorrere al Prefetto o al Giudice di pace, specie se si considera che per quest’ultimo è necessario pagare il contributo unificato per far valere i propri diritti». 


«Infine – conclude Dona – cosa più importante, è che i Prefetti ed il Ministero devono far rimuovere tutti quei semafori che fanno scattare il rosso quando si supera una certa velocità e di cui ormai l’Italia è piena. Una pratica che non solo, come ha chiarito il ministero con questo parere, è illegale, ma è pericolosissima. Se, infatti, un automobilista incosciente va troppo forte, si rischia, facendo scattare il rosso, di non farlo fermare in tempo, prima dell’incrocio, aumentando la probabilità di incidenti».

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