Settimana mondiale sicurezza stradale, in primo piano i giovani

Settimana mondiale sicurezza stradale, in primo piano i giovani
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Dal 4 al 10 maggio l'Onu ha decretato la settimana mondiale della sicurezza stradale. Un modo per sensibilizzare gli utenti della strada nell'interesse dei più giovani e dei bambini che ogni giorno pagano un conto di 500 vittime
5 maggio 2015

E' iniziata il 4 maggio la Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale promossa dalle Nazioni Unite e dedicata in questa occasione alla salvaguardia dei più giovani. Dal 4 al 10 maggio è anche lanciata una petizione sul diritto della sicurezza stradale per i giovani: le firme sono già centomila. Mentre il coinvolgimento su twitter è: #savekidslives.

 


Lo scopo di questa iniziativa è quello di richiamare l'attenzione sul numero enorme di giovani che periscono sulle strade. Secondo le stime dell'Onu, quotidianamente sono 500 le vittime di incidenti stradali di età inferiore a 18 anni, ovvero qualcosa come 182 mila morti ogni anno. In Italia, nel corso del 2013, ci sono state 123 vittime della strada con meno di 18 anni di età.


Come ha ricordato Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione ANIA per la Sicurezza stradale, «La  mortalità  infantile e giovanile  sulle  strade  è  un dramma  nel  dramma, anche perché i bambini  sono  vittime di  comportamenti  superficiali,  distratti  e  scorretti  assunti  dagli  adulti  quando  sono  al volante. E’ bene ricordare che il non uso dei seggiolini o delle cinture di sicurezza posteriori è una delle principali cause di morte dei minori sulle strade». 

 

Nell’ultimo anno, oltre alle 47 vittime, tra gli under 14 si sono registrati 10.400 feriti. Ed è ancora più critica la situazione per la fascia di età compresa tra i 14 e i 17 anni che fa registrare 76 vittime. Fra queste ci sono giovani alla guida di ciclomotori e moto, ma anche di microcar. Di fatto gli incidenti stradali sono in Italia la prima causa di morte fra i più giovani.

 

L'importanza dei sistemi di ritenuta per bambini in auto

Infografica Sicurezza Onu
Maurizio Gissi

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