SWR16 Telex 12. Alashan, colpo di scena Loeb, avanti Despres (Peugeot)

SWR16 Telex 12. Alashan, colpo di scena Loeb, avanti Despres (Peugeot)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
阿拉善的玩笑, buffo. Loeb vince ma salta 2 WP, è penalizzato e scende al 10° posto. Despres eredita la vittoria di tappa, quinta personale e decima di Peugeot, e consolida il primato nella generale. Tra i camion, Mardeev torna in testa con il Kamaz
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
22 luglio 2016

Alashan, 21 Luglio

Alashan non è il pianeta perduto di Star Wars, quello nello Spazio Selvaggio al limite dei Territori dell’Orlo Esterno. Il Deserto di Alashan è, invece, il teatro reale nel quale va in onda la fase cruciale del Silk Way Rally. È lo scenario da togliere il fiato della Mongolia Interna, 500 tra oasi, laghi salati e d’acqua dolce, sullo sfondo del Gobi. È l’altopiano del cashmere e della lana di cammello e dei leggendari templi disseminati e nascosti tra le dune. È, per farla breve, il Silk Way ormai nella fase più interessante e scenografica. Più difficile, anche.

Non una sequenza micidiale di dune, ma il potenziale del Rally Russo-Kazako-Cinese è evidente nel “gancio” di 100 chilometri nei quali la Speciale si insinua verso Nord per un “test” efficacissimo, per poi tornare, come nella prima parte della Prova di 425 chilometri, su terreni più scorrevoli e dal fondo misto, sabbia-terra, fino al bivacco del villaggio, non bello ma al centro di un’area molto interessante. Navigazione, quella sì. Ogni giorno difficile, diversa, incerta.

I vincitori di giornata sono… due. Loeb in prima istanza e secondo il cronometro, ma poi definitivamente Despres, che sale così a quota cinque vittorie di tappa. Come è potuto succedere? Nel modo più “classico” per i “pivelli”, per i “cadetti”, per quelli che, insomma, non hanno ancora sufficiente esperienza. Sotto questo aspetto, tuttavia, c’è da rilevare che i Loeb e gli Elena severamente puniti ad Alashan, se da una parte scendono dalla seconda alla decima posizione in generale, dall’altra possono dire di essere diventati grandi per… la prossima volta. Per nessuna ragione, infatti, commetteranno mai più un errore del genere! Non si tratta, comunque, né di aver “tagliato” né di aver commesso un grossolano errore di navigazione, ma solo di aver “arrotondato” troppo la rotta di gara attorno ai waypoints in questione. La giustizia sportiva, talvolta, è davvero esagerata, impietosa!

Ma quale errore, insomma? Quello di saltare due Waypoints, o meglio di “prenderli” con troppa approssimazione. Sono i WP 75 e 76 della Speciale, che sfiorati troppo da lontano si trasformano in 4 ore di penalità. Quanto basta per invalidare la stupenda corsa dell’Equipaggio della Peugeot n° 102, che aveva vinto la speciale infliggendo ai leader della generale, Despres e Castera, oltre sette minuti di distacco. Al bivacco di Alashan già si configurava un duello fratricida da concludersi sul filo di lana della… via della seta, a Pechino tra tre giorni, e invece la situazione volge ancor di più a favore dell’attuale capoclassifica. Il quale, peraltro, è diventato davvero bravo anche al volante della 2008 DKR!

Al Rajhi e la Mini All4 Racing ereditano così la seconda posizione in classifica generale, che non è demeritata, ma piuttosto “banale” dal punto di vista del confronto. Il saudita, infatti, è secondo all’arrivo di Alashan e nella generale, ma il suo ritardo globale è salito ormai a quota mezz’ora. Per non parlare del terzo classificato Vasilyev con un’altra Mini, terzo anche ad Alashan ma distante dalla vetta testa del Rally quasi un’ora.

Colpo di scena anche nella corsa dei Camion. Ad Alashan è tornato alla vittoria Nikolaev con il Kamaz “Musolungo” sperimentale, ma il “colpaccio” lo ha fatto il suo compagno di Squadra Mardeev, che con il Kamaz “tradizionale” modello 43269 è secondo e torna in testa al Silk Way Rally. La chiave della tappa sono i dieci minuti di ritardo accumulati, per cambiare una ruota bucata, dall’ex leader Van Den Brink con il Renault Sherpa.

La tappa che si conclude ad Alashan con la Speciale cinese più lunga, è solo il primo atto della trilogia del Deserto della Mongolia Interna. Restano da disputare le tappe che si concludono a Wuhai e Ohhoto, entrambe caratterizzate da ampie sezioni di sabbia con numerosi cordoni di dune da attraversare, prima della tappa conclusiva che, tutta in trasferimento, porterà la carovana del Silk Way Rally fino al podio di Pechino.

E poi. Da Alashan a Wuhai, 13ma tappa, 725 km con la Speciale di 327. Si inizia nel letto di un fiume, come l’arrivo della 12ma tappa, e quindi la pista, inizialmente più tecnica, si fa meno evidente, fino a sparire nei corridoi invisibili tra le dune, “segnati” soltanto da una serie di waypoints. Sbagliare è un attimo, correggere può diventare un incubo.

Ends

SWR16, 9-24/07/2016

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