Tata Motors torna a valutare l’auto alimentata ad aria

Tata Motors torna a valutare l’auto alimentata ad aria
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Tata Motors ha confermato ufficialmente la prosecuzione del programma dedicato allo sviluppo di un’automobile alimentata ad aria, nel cui progetto di realizzazione partecipa anche Motor Development International
9 maggio 2012

Tata Motors ha confermato ufficialmente la prosecuzione del programma dedicato allo sviluppo di un’automobile alimentata ad aria, nella cui realizzazione partecipa anche Motor Development International (con cui era stato stretto un accordo nel 2008). Tale conferma nel proseguimento dello sviluppo di questo progetto ribadisce la già manifestata volontà della Casa indiana di introdurre sul mercato nel prossimo futuro una vettura alimentata tramite una riserva di aria compressa.

Le dichiarazioni rilasciate dai vertici della Casa in merito ai collaudi di alcuni prototipi dell'innovativa auto ad aria e la conferma di Tata Motors sull'impegno per arrivare all’industrializzazione di questa gamma di veicoli, potrebbero porre fine ad una lunga serie di speculazioni sull'effettiva validità di questa tecnologia, brevettata dall'ex progettista della Williams Guy Negre e dalla sua Motor Development International.

Parlando delle difficoltà incontrate nello sviluppo della vettura ad aria, il Vicepresidente di Tata Motors, S. Ravishankar, aveva nel 2009 precisato che «il progetto si era trovato di fronte a problemi in termini di raffreddamento e di autonomia. L'aria non è un combustibile, ma un modo per trasferire energia. Ecco perché un serbatoio pieno di aria non offre la stessa energia di un serbatoio pieno di GPL.» Ora le indiscrezioni che arrivano dall'India e, soprattutto, il comunicato ufficiale di Tata lascerebbero intendere che i problemi possano essere stati superati e che il progetto si stia avviando verso una direzione sempre più “concreta”.

Qualora questa vettura dovesse prossimamente essere prodotta, potrebbe essere commercializzata, stando ad alcuni rumors, ad un prezzo inferiore a 10.000 euro, mentre il primo mercato nel quale potrebbe essere proposta potrebbe concretamente divenire quello U.S.A., in quanto Tata Motors firmò nel 2008 un accordo di distribuzione con la statunitense Zero Pollution Motors.

Punto cardine nello sviluppo di questo progetto è il contenimento delle masse, per il cui raggiungimento è previsto l’utilizzo di fibre rinforzate, oltre ad un telaio in tubi di alluminio integrato nella carrozzeria, ed un serbatoio in fibra di carbonio da 300 litri con pressione interna di 2,1 bar volto a promettere fino a 150 km di autonomia.

La Casa starebbe inoltre mirando a permettere una ricarica della riserva d'aria in un tempo di circa tre o quattro ore con un apposito compressore utilizzabile a domicilio, oppure in pochi minuti tramite apposite attrezzature che potrebbero essere installate in officine e stazioni di servizio.

Il costo per una ricarica domestica, nelle intenzioni della Casa, dovrebbe aggirarsi attorno a due dollari, con un costo per km (se rapportato ai prezzi del combustibile negli Stati Uniti) dieci volte inferiore rispetto alla più economica auto con motore termico. In realtà la vettura ad aria potrebbe essere offerta anche in versione "ibrida", una variante dotata anche di una piccola unità a benzina, che entrerà in funzione oltre le 35 miglia all'ora (56 km/h) per permettere al veicolo di raggiungere anche le 65 miglia orarie (96 km/h), inoltre l'aria fredda emessa dallo scarico, dopo aver fatto funzionare il motore con i cicli di espansione, potrebbe essere utilizzata per 9il funzionamento a costo zero dell’impianto di climatizzazione.

Fonte: Ansa

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