Terremoto in Giappone: fabbriche auto ferme

Terremoto in Giappone: fabbriche auto ferme
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L'ondata sismica nella regione di Kyushu costringe i costruttori giapponesi a fermare la produzione non tanto per i danni quanto per la carenza di materiale dai fornitori
18 aprile 2016

Le conseguenze dei forti terremoti che nelle scorse ore hanno colpito la regione di Kyushu, in Giappone, provocando 43 morti, migliaia di feriti e quasi 100.000 sfollati, si avvertono e si avvertiranno anche nell'economia del settore auto.

Toyota sarà costretta a sospendere la produzione nella maggior parte degli stabilimenti in Giappone a causa della carenza di approvvigionamenti, una dinamica che interessa diverse altre aziende nazionali che operano nel Kyushu, la regione colpita dal terremoto nel fine settimana.

L'azienda ha stimato che l'impatto economico del sisma peserà sui conti del trimestre in corso per 30 miliardi di yen (245 milioni di euro).

Anche Honda sarà costretta a tenere chiusa fino a venerdì la fabbrica che assembla motociclette nella città di Kumamoto, così come Sony, ancora impegnata a stimare i danni nello stabilimento che produce sensori nella prefettura di Kumamoto, quest'ultima tuttavia sarà in grado di riavviare le catene di montaggio nelle fabbriche di Nagasaki e Oita.

La scelta obbligata del primo costruttore auto mondiale riflette la vulnerabilità dei produttori nipponici in caso di disastri naturali e la difficoltà a prevedere interruzioni alla catena di distribuzione.

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