Tesla: non è l'Autopilot la causa dell'incidente mortale
- di Roberto Percudani
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Come previsto la notizia del primo incidente mortale di una Tesla a guida semiautonoma ha fatto scalpore e ora la casa di Palo Alto si trova a fronteggiare numerose accuse. La testata Fortune ha infatti dichiarato che Tesla nascose l'episodio dell'incidente fatale agli investitori perché ciò avrebbe potuto danneggiare le quotazioni delle azioni dell'azienda in borsa.
Secondo la testata, avendo venduto circa due milioni in azioni nei giorni seguenti all'incidente senza che di questo fosse stata fatta alcuna comunicazione, Tesla ha ingannato gli investitori. In un secondo articolo Fortune sostiene che Tesla abbia ammesso alla Securities and Exchange Commission che un'assunzione di responsabilità avrebbe potuto danneggiare l'azienda.
Per contro, i vertici di Palo Alto rispondono che i dettagli dell'incidente furono inoltrati subito. Fortune sostiene che la notizia fu riportata alla NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) il 16 maggio e che invece l'inchiesta di Tesla è terminata solamente settimana scorsa.
A difesa dell'Autopilot viene spiegato che il sistema ha già percorso 130 milioni di miglia e questo è stato il primo episodio fatale, facendone statisticamente un sistema più sicuro della guida umana. Una precisazione di Tesla infine sulle cause dell'incidente: «Per essere precisi questo incidente è il risultato di un semirimorchio che ha attraversato entrambe le linee continue di un'autostrada di fronte ad un'auto che sopraggiungeva. La situazione avrebbe richiesto una manovra di emergenza in modalità manuale».
La NHTSA sta ora indagando per capire quale sia la reale parte di responsabilità del sistema di guida semiautonoma, che ricordiamo essere un ausilio alla guida che non può sostituire il conducente. Il risultato delle investigazioni potrebbe avere ripercussioni non indifferenti sull'azienda di Elon Musk.
