Uber, Kalanick: ecco i piani per il futuro

Uber, Kalanick: ecco i piani per il futuro
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Guida autonoma, l'intesa con Volvo, l'acquisizione di Otto e quotazione in borsa gli argomenti toccati dal fondatore dell'azienda
25 agosto 2016

Punti chiave

San Francisco, quartier generale di Uber. Travis Kalanick, 40enne fondatore dell'azienda statunitense che tanto ha fatto discutere per la concorrenza ai taxi, parla del futuro della sua creatura.

La quotazione in Borsa. Kalanick chiarisce: «Se ci fosse un modo di riunire una forte liquidità senza una Ipo, mi piacerebbe. Ma ancora non so se ciò sarà possibile. Se potessi rimandare la quotazione al 2030, lo farei subito». E scherzando aggiunge: «Non vorrei che i miei dipendenti andassero a controllare sul web ogni cinque minuti l’andamento delle azioni». L'ipotesi di entrare in Borsa quindi c'è, ma ancora non c'è nulla di più definito.


 

«Quando sarà tutto autonomo, e la tecnologia consentirà al veicolo di arrivare alle soglie del mio ingresso, chi fisicamente porterà il pacco fin nelle mie mani? Ci sarà un robot che scenderà dall’auto?»

Il futuro sarà dei robot o l'essere umano sarà insostituibile? Kalanick riguardo l'intelligenza artificiale fa intendere che entro dieci anni i compiti dei "comuni mortali" potrebbero essere assolti da assistenti artificiali, ma non senza qualche dubbio. Racconta per esempio che per mangiare utilizza UberEats, un'app che permette la consegna a domicilio di cibo già cucinato. «Premo un bottone e qualcuno mi porta a casa la cena. Ma quando sarà tutto autonomo, e la tecnologia “consentirà” al veicolo di arrivare alle soglie del mio ingresso, chi fisicamente porterà il pacco fin nelle mie mani? Ci sarà un robot che scenderà dall’auto?».
 


 

«Ci sarà sempre bisogno di qualcuno dietro al volante»

E i guidatori di Uber? Con tutta questa tecnologia il loro posto potrebbe essere a rischio? Secondo il fondatore no: «È evidente che in un domani pur dominato dalle auto-robot non tutti i percorsi potranno essere effettuati in modalità automatica. Quindi ci sarà sempre bisogno di qualcuno dietro al volante. E anche quando avremo milioni di veicoli autonomi sulle strade ci sarà la necessità di mantenere in esercizio la flotta. Quindi non vedo preoccupazioni in questo senso.»


 

«Pensate se quel mezzo potesse davvero lavorare 24 ore su 24, nonostante la presenza umana, grazie alle soluzioni self-drive a cui stiamo lavorando»

Riguardo l'intesa con Volvo, Kalanick assicura che presto arriveranno le prime Volvo XC90 a guida autonoma. Il progetto congiunto con gli svedesi è un investimento da 300 milioni di dollari. Infine, una parola riguardo l'acquisizione di Otto, start up specializzata nel settore dei trasporti commerciali: «È un mondo che vale negli Usa 700 miliardi di dollari. Ed è ancora gestito dagli uomini, che nel loro camion di fatto vivono e dormono. Ma pensate se quel mezzo potesse davvero lavorare 24 ore su 24, nonostante la presenza umana, grazie alle soluzioni self-drive a cui stiamo lavorando.»

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