Scandalo Volkswagen: 3.0 TDI irregolari dal 2009

Scandalo Volkswagen: 3.0 TDI irregolari dal 2009
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Salgono a 85.000 le Audi, Porsche e Volkswagen con motore 3.0 TDI costruite dal 2009 al 2016 accusate dall'EPA di mascherare le emissioni di NOx nei test al banco
23 novembre 2015

Punti chiave

Un software in grado di “mascherare” le emissioni di NOx durante le prove strumentali è presente anche nei motori V6 3.0 TDI commercializzati in Nordamerica. E' quanto sostiene l'EPA, che approfondendo il filone Dieselgate lo scorso 2 novembre aveva avviato dei test su alcuni modelli Audi, Porsche e Volkswagen dai quali era stato accertato che le reali emissioni di ossidi di azoto erano fino a nove volte superiori rispetto ai risultati riscontrati in laboratorio. 

 

Il costruttore tedesco, in seguito a questa seconda violazione notificata dall'agenzia statunitense per la protazione dell'ambiente, aveva sostenuto che si trattasse di un software necessario al funzionamento del catalizzatore, ma adesso ha comunicato all'agenzia americana che il dispositivo è presente su 85.000 vetture commercializzate negli USA già dal 2009 e non su 10.000 auto costruite a partire dal 2014 come l'EPA aveva inizialmente annunciato. 

 

Ciò significa che lo “scandalo 3.0 TDI” che si aggiunge a quello più ampio che ha coinvolto i motori 1.2, 1.6 e 2.0 TDI coinvolge almeno altre 75.000 auto rispetto a quanto stimato inizialmente. 

 

I modelli coinvolti, costruiti dal 2009 al 2016, sono: Volkswagen Touareg, Porsche Cayenne, Audi A6 Quattro, Audi A7 Quattro, Audi A8, Audi A8L, Audi Q5 e Audi Q7. Quest'ultimo modello era stato inizialmente escluso dalle indagini, nonostante monti lo stesso propulsore. Negli USA le vendite di questi modelli sono bloccate in via precauzionale e in attesa di ulteriori approfondimenti. 

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