WEC, 6 Ore del Nurburgring: ecco come sono andate le cose

WEC, 6 Ore del Nurburgring: ecco come sono andate le cose
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  • di Nicola Villani
Porsche sbanca la gara di casa al Nurburgring: vittoria assoluta con Mark Webber, Brendon Hartley e Timo Bernhard davanti ai compagni di squadra. Terzo posto per l’Audi. In LMP2 domina KCMG. La Porsche festeggia la doppietta anche tra le LMGTE Pro. La Ferrari si aggiudica la gara tra le LMGTE Am con il team SMP Racing
  • di Nicola Villani
31 agosto 2015

Dopo aver conquistato la 24 Ore di Le Mans, Porsche sbanca anche la 6 Ore del Nurburgring: davanti a tutti la 919 Hybrid n°17 con Mark Webber, Brendon Hartley e Timo Bernhard, che ottengono la loro prima e tanto ambita affermazione nel WEC, ed è doppietta grazie al secondo posto dei compagni di squadra Dumas, Jani e Lieb, staccati di un giro. 


L’equipaggio della n°18 è piuttosto sfortunato: partiti dalla pole, portano il loro vantaggio oltre il minuto, poi perdono la leadership nella prima metà della corsa per un problema causato da un sensore difettoso del motore, che li porta a consumare più benzina al giro di quanto previsto dal regolamento. Per questo vengono penalizzati con tre stop and go per consumo eccessivo di carburante: il primo, dopo 54 giri, è di cinque secondi. Il secondo, dopo 78 passaggi, è invece di 30”, seguito dal più pesante di 1 minuto, dopo 82 tornate. 


Tutto questo costa loro più di tre minuti ma non mollano assolutamente e il vero protagonista è Neel Jani: mentre gli altri team effettuano regolarmente il cambio pilota ad ogni rifornimento, l’elvetico resta in macchina per ben 76 giri, pari a due stint e mezzo. Ed è lui stesso a far segnare il giro più veloce in gara in 1’37”955. Nell’ultima mezzora di gara hanno la meglio sulle due Audi e mettono a segno la seconda doppietta consecutiva per la Casa di Stoccarda. 


Per i compagni di squadra è un po’ più semplice: mantenuto il secondo posto alla partenza, durante un periodo di “Full Course Yellow” perdono circa una decina di secondi, poi più tardi danneggiano leggermente l’anteriore e decidono di anticipare la sosta per sostituire il frontale. Per il resto è una gara regolare, priva di errori ed è per Webber l’onore di tagliare il traguardo per primo. Grazie a questo risultato Porsche allunga ulteriormente nella classifica Costruttori: ora ha 33 punti di vantaggio su Audi e 95 su Toyota. 

WEC Nurburgring gara 2015 (54)
Audi ha dovuto accontentarsi del terzo posto assoluto alla 6h del Ring. Troppa la differenza prestazionale con le "cugine" Porsche

Audi sconfitta ancora

Gli avversari dell’Audi danno il massimo, anche dal punto di vista tattico, ma non basta: le Porsche vanno più forte e i responsabili della Casa degli Anelli sono costretti ad incassare una sonora sconfitta e complimentarsi con loro. Sul terzo gradino del podio c’è l’Audi R18 e-tron Quattro n°7 di Marcel Fässler, Benoit Tréluyer e André Lotterer, che riescono comunque a mantenere il primo posto nella classifica Piloti, grazie al quarto podio su quattro gare. 


Partiti dal terzo posto, mantengono e difendono a lungo con i denti anche il secondo posto ma con le alte temperature della domenica non riescono ad essere così competitivi come all’inizio della stagione e, alla fine, devono arrendersi alla superiorità delle Porsche, che quando escono dalle curve volano letteralmente via. Quarto posto per la n°8 di Lucas di Grassi, Loïc Duval e Oliver Jarvis. In casa Audi dovranno lavorare parecchio per ridurre il gap nelle rimanenti quattro gare del campionato. 

Toyota in ritardo

Fa veramente un brutto effetto vedere le due Toyota TS040 Hybrid dei campioni del mondo in carica così lontane, meno competitive di circa 2’’ al giro, tagliate fuori dalla gara e senza alcuna velleità: Davidson, Buemi e Nakajima sono quinti a 3 giri e il 6° posto è per Wurz, Sarrazin e Conway, staccati di ben 4 tornate. 

WEC Nurburgring gara 2015 (24)
Fuori dai giochi ormai i campioni del mondo di Toyota. Il costruttore giapponese cercherà di rifarsi la prossima stagione con la nuova TS050 Hybrid


Ormai lo sviluppo dell’attuale prototipo è stato bloccato, per concentrare tutte le risorse sulla nuova macchina per il 2016, la TS050 Hybrid. Avrà un nuovo telaio, una nuova carrozzeria, un nuovo sistema ibrido con l’obiettivo degli 8MJ e, soprattutto, un nuovo motore, sicuramente a benzina e probabilmente non più un V8, ma un propulsore dalle dimensioni più ridotte. Per fortuna potranno contare su un budget più importante per la prossima stagione, certo senza avvicinarsi alle cifre astronomiche di Audi e Porsche. Alla 24 Ore di Le Mans potrebbero, finalmente, portare un terzo prototipo. Comunque li aspetta una grande sfida e noi attendiamo, pazientemente, di saperne di più. 

 

Tra le LMP1 private il Team ByKolles ottiene i primi punti della stagione ma è ben poca cosa: Pierre Kaffer e Simon Trummer sono solo 18° al traguardo e hanno potuto beneficiare della sfortuna di entrambe le R-One AER degli avversari del Rebellion Racing. I vincitori di classe a Le Mans, Alexandre Imperatori, Dominik Kraihamer e Daniel Abt con la n°13, effettuano addirittura un solo giro in gara. 

La gara delle LMP2 e delle GT

In LMP2, dopo la pole, il team KCMG conquista meritatamente anche la vittoria con il pilota ufficiale Porsche Nick Tandy, Matthew Howson e Richard Bradley sulla ORECA 05-Nissan n°47 al 7° posto assoluto. La squadra di Hong Kong, dopo aver vinto la 24 Ore di Le Mans,  consolida così la sua leadership della classifica del WEC riservata ai team. 


Sul podio doppietta per il team russo G-Drive Racing con Rusinov, Canal e Bird sulla Ligier JS P2-Nissan n°26 al secondo posto, staccati di oltre un minuto, davanti ai compagni di squadra Yacaman, Derani e Gonzalez sulla n°28.

 

Porsche conquista anche una doppietta in LMGTE Pro con Richard Lietz e Michael Christensen al primo posto con la 911 RSR n°91 del Team Manthey davanti ai compagni di squadra Patrick Pilet e Frédéric Makowiecki sulla n°92. 


Partito quarto, dopo soli 23 minuti, Christensen è già al comando della corsa e, pit stop a parte, lui e Lietz non concederanno più nulla agli avversari. Diversa invece la gara dei compagni di squadra: “Mako” riceve uno stop and go per partenza anticipata e finisce in fondo alla classifica, ma lui e Pilet danno vita a una bella rimonta, con tanto di battaglia per il secondo posto con la Ferrari di Calado. Makowiecki lo tampona all’inizio di una fase di neutralizzazione e nonostante un altro stop and go, restano alla piazza d’onore fino alla bandiera a scacchi.

 

Per la squadra è la prima vittoria della stagione, dopo i due secondi posti di Silverstone e Spa, e una doppietta che mancava dal novembre dello scorso anno, a Shanghai. Sul podio anche una Ferrari del team AF Corse, proprio la n°71 di James Calado e Davide Rigon. Durante la gara, probabilmente come conseguenza della tamponata ricevuta dalla Porsche n°92, Rigon fora e deve cedere il secondo posto proprio a quella Porsche. 

Sfortuna per la 458 Italia n° 51 di Bruni e Vilander: “Gimmi” parte dalla pole e va in testa, seguito dai compagni di squadra. Ma dopo sette giri la sua auto si  ammutolisce improvvisamente ed è costretto ad accostare a bordo pista; poi riesce a raggiungere i box dove il problema di natura elettronica viene risolto

 

Sfortuna invece per la 458 Italia n° 51 di Bruni e Vilander: “Gimmi” parte dalla pole e va in testa, seguito dai compagni di squadra. Ma dopo sette giri la sua auto si  ammutolisce improvvisamente ed è costretto ad accostare a bordo pista; poi riesce a raggiungere i box dove il problema di natura elettronica viene risolto. Da quel momento i due campioni del mondo in carica danno il massimo per rimontare ma devono accontentarsi del settimo posto e di sei punti iridati, alle spalle delle tre Aston Martin di Sörensen e Nygaard, sulla n°95,   MacDowall, Stanaway e Rees con la n°99 e Turner, Mücke e Adam sulla n°97. Le Vantage ufficiali soffrono per le modifiche volute dal “Balance of Performance” dopo Le Mans e non sono mai davvero competitive in questo fine settimana. Ma la Vantage V8 versione 2016 è quasi pronta e dovrebbe debuttare nel prossimo test di Settembre per il Balance of Performance a Ladoux. Si dice cambierà molto soprattutto nell’aerodinamica e avrà un look più aggressivo. 


Grazie al successo ottenuto, Lietz è il nuovo leader della World Endurance Cup riservata ai piloti GT, seppur con 1 solo punto di vantaggio su Rigon e Calado. Mentre Bruni e Vilander scivolano al terzo posto.

 

Vittoria in LMGTE Am per la Ferrari grazie ad Andrea Bertolini, Victor Shaitar e Aleksey Basov sulla 458 del team SMP Racing: l’equipaggio vincitore alla 24 Ore di Le Mans torna così al successo. Uno dei momenti più belli della loro performance è il sorpasso decisivo ai danni dell’Aston Martin n°98 portato da Andrea Bertolini alla staccata della prima curva. Secondo posto per Paul Dalla Lana, Pedro Lamy e Mathias Lauda con l’Aston Martin Vantage n°98, davanti alla Ferrari n°83 di AF Corse con Emanuel Collard, Rui Aguas e François Perrodo, capace per ben due volte di vincere il confronto con Patrick Dempsey e la sua Porsche.

 

Quarto posto proprio per Dempsey, Patrick Long e Marco Seefried con la 911 RSR del team Dempsey Proton Racing. Alle loro spalle Gianluca Roda, Paolo Ruberti e Kristian Poulsen con la Chevrolet Corvette C7 di Larbre Competition. Purtroppo uno stop and go e problemi di rifornimento durante i pit stop hanno condizionato la loro gara. Mettono a segno comunque anche il giro più veloce della gara.

 

Nonostante gli sforzi del vincitore di Le Mans Earl Bamber, che ha girato spesso più forte degli avversari della GTE Pro, la 911 RSR dell’Abu Dhabi Proton Racing, che ha diviso con Christian Ried e Khaled Al Qubaisi, chiude la gara al sesto posto, davanti all’Aston di  Castellacci, Goethe e Hall. Ora i piloti del team SMP Racing hanno aumentato il loro vantaggio in classifica, portandolo a ben 27 punti. 

 

Nel weekend tedesco circa 62.000 persone hanno assistito a questa gara, l’ultima della stagione in Europa. La prossima è negli States, la 6 Ore del Circuit of the Americas, a Austin, il 19 Settembre. Ci vediamo là. 

 

Foto: Manrico Martella

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