WRC 2016 con Hayden Paddon: Montecarlo

WRC 2016 con Hayden Paddon: Montecarlo
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Il pilota del team Hyundai racconta in esclusiva per AutoMoto.it i rally del Mondiale visti con gli occhi di chi corre
3 febbraio 2016

Con il Rally di Montecarlo è iniziata per me una nuova stagione con il Team Hyundai, dopo aver rinnovato l’accordo quest’inverno. Questo era il mio primo Montecarlo, senza dubbio la gara più famosa dell’intero Campionato WRC e molto probabilmente la più difficile, con le condizioni climatiche e dell’asfalto che cambiano continuamente: placche di ghiaccio, fango portato dalla neve che si scioglieva, tutto questo ci teneva sulle spine in ogni prova speciale, nonostante i ricognitori abbiano fatto un ottimo lavoro.

Il Rally è stato impegnativo sin dalle ricognizioni del Lunedì e del Martedì, visto che la notte aveva nevicato e c’era molto ghiaccio in alcune prove. Ma sapevamo, viste le previsioni meteo che davano bel tempo per la gara, che tutto questo sarebbe cambiato. D’altronde dal Lunedì alla Domenica, giorno del passaggio sulle prove speciali, c’era una settimana di differenza; al Montecarlo già poche ore fanno una differenza enorme, pensate una settimana dopo…. per noi che non siamo abituati a queste situazioni, è stato tutto più difficile.

Questa nostra prima esperienza è servita per raccogliere molte informazioni che verranno utili, quando tra 12 mesi saremo nuovamente qui. 

La “Roulette delle Gomme”

Parlando della gara invece, dopo la partenza da Monaco davanti al Casino, la notte del Giovedì abbiamo disputato le prime due prove notturne e tutto sommato eravamo soddisfatti io, John il mio navigatore ed il Team. Eravamo 5° assoluti, dopo le prime due prove speciali, molto diverse tra loro: la prima era umida/asciutta, mentre l’altra aveva un tratto con circa 4 km di neve e ghiaccio verso la fine. E così fin dall’inizio abbiamo capito che cos’era al Montecarlo la “Roulette delle Gomme”: devi indovinare il set giusto per ogni prova, ma devi pensare anche alle prove successive, perché monti quattro gomme e puoi portarne in macchina solo altre due. 

Devi indovinare il set giusto per ogni prova, ma devi pensare anche alle prove successive, perché monti quattro gomme e puoi portarne in macchina solo altre due

Ho visto gli altri equipaggi, prendere quattro slick e due gomme chiodate… Noi invece, da debuttanti abbiamo deciso di prendere quattro slick e due invernali non chiodate ed ha funzionato bene, specialmente sulla seconda speciale dove siamo stati dietro subito dopo le tre Polo. Abbiamo così chiuso questa frazione al 5° posto ed eravamo fiduciosi per il giorno dopo.

Invece il giorno dopo sulla prima speciale del mattino... è successo quello che non doveva succedere: la speciale era lunga 14 km ed aveva un solo tratto di 1 km ghiacciato, esposto al Nord. Con la mente più volte durante la notte, avevo ripassato questo tratto e sapevo che con le slick sarei dovuto esser molto prudente, non rischiare. Eppure, nonostante andassi così piano che se fossi sceso a piedi sarei andato più veloce della macchina, nella curva a destra abbiamo toccato leggermente in uscita un albero, rompendo la sospensione

E’ difficile da accettare quando si sbatte ad una velocità così lenta come è successo a noi. Chiaramente ero troppo veloce, visto quel che è accaduto e sicuramente mi servirà di lezione per il futuro. Il fatto che poi siano stati molti piloti ad uscire in quel punto, ci ha in minima parte consolato, solo per il fatto che non avevamo sbagliato solo noi che eravamo dei novizi per il Montecarlo. 

L'equipaggio Paddon-Kennard in azione al Montecarlo 2016 sulla Hyundai i20 WRC
L'equipaggio Paddon-Kennard in azione al Montecarlo 2016 sulla Hyundai i20 WRC

Grazie Piero!

Ripartiti il Sabato con la formula del Super Rally, l’obiettivo primario era di non commettere lo stesso errore nel prosieguo del rally e cercare di fare più esperienza possibile.

Ci siamo riusciti, ottenendo dei buoni scratch, con i miei compagni di squadra, Neuville e Sordo, abbiamo realizzato anche una tripletta sulla speciale N 12 di St. Leger; un paio di volte sono riuscito ad entrare nella top five e questi sono stati gli aspetti positivi della gara.

Monte Carlo è una manifestazione unica in cui la velocità vera e propria non è necessariamente la più importante per un buon risultato. Un buon esempio di decisione sulle gomme, il giusto compromesso, è stato quello di Sabato pomeriggio.

Con la prima prova speciale di oltre di 50 km prevalentemente asciutta, la decisione migliore per questa speciale erano le slick. Tuttavia, nella prova successiva di 17 km avevamo 8 km di neve/ghiaccio in salita, passavamo in cima sul colle dove c’è una stazione sciistica: per questa prova la migliore scelta di gomme sarebbe stata di quattro pneumatici chiodati. Ovviamente non abbiamo potuto prendere otto pneumatici, quindi abbiamo fatto un compromesso.

Abbiamo preso la decisione di montare le gomme che avrebbero funzionato meglio per la neve sulla ss di 17.00 km (mentre altri hanno scommesso il contrario); ma perdere più di un minuto su una speciale di 50.00 km a causa delle gomme è una pillola difficile da ingoiare per ogni pilota. Ci siam rifatti, nella prova successiva, dove abbiamo guadagnato quasi un minuto nuovamente sulla ss più’ corta di 17 km, avendo le gomme giuste.

In qualsiasi altro rally la prerogativa è essere il più veloce possibile in ogni fase, qui a Montecarlo no, non funziona così. E’ una gara di compromessi: devi essere pronto a perdere anche molti secondi per poi recuperarli da un’altra parte. Questa è una lezione che ho imparato, di cui farò tesoro per il futuro. 

In qualsiasi altro rally la prerogativa è essere il più veloce possibile in ogni fase, qui a Montecarlo no, non funziona così. E’ una gara di compromessi: devi essere pronto a perdere anche molti secondi per poi recuperarli da un’altra parte

I nostri ricognitori in questa gara svolgono un lavoro molto duro, per via delle condizioni climatiche che mutano frequentemente. Per noi contano moltissimo le loro informazioni, ci aiutano nella migliore scelta del set-up delle gomme, passando 2/3 ore prima sulla speciali.

Avere uno come Piero Liatti, vincitore di questa gara nel 1997, è incredibile. La sua esperienza è stata molto utile, coadiuvato come navigatore, prima da Fabrizia Pons e poi da Seb Marshall. Un enorme Grazie a Piero, Fabrizia e Seb.

Tutto sommato è stato un weekend positivo sia per il team che per la nuova macchina. Vedere la nuova vettura sul podio al debutto è estremamente positivo, ma è anche una giusta ricompensa per tutto il duro lavoro e l’impegno messo dalla squadra. 

Verso la Svezia

Ovviamente c'è ancora molto lavoro da fare, la strada è lunga, ma sono entusiasta e positivo per il futuro dove ci confronteremo con gli altri su ben altri tipi di terreni, con poche variabili, come è accaduto in questa prima gara, a cominciare già dal prossimo Rally in Svezia. Un enorme grazie al team che ci ha tenuti in gara tutto il weekend e al mio ingegnere Rui che costantemente lavora sodo con me per aiutarci a migliorare. Questo è un grande Team!

Ora la mia attenzione è rivolta e concentrata sul Rally di Svezia, una competizione che ho già affrontato due volte: nel 2012 e nel 2015. Mi sento molto più fiducioso a tornare in Svezia, è uno dei rally che mi piace di più, con speciali veloci un po’ come il rally di Finlandia con alte velocità medie.

In sostanza la nostra stagione inizia lì e non vediamo l'ora di cominciare. Siamo anche felici di avere la nuova vettura, penso che si adatti bene nelle prove veloci dello Svezia, dove avremo una giornata in più di prove prima del rally per preparare il miglior assetto per la gara. Ma nel frattempo la parola chiave è: PREPARATION!

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