WRC con Hayden Paddon: Spagna

WRC con Hayden Paddon: Spagna
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l pilota del team Hyundai racconta in esclusiva per AutoMoto.it i rally del Mondiale visti con gli occhi di chi corre
20 ottobre 2016

Quest’anno ottobre con 3 gare WRC è un mese che toglie il respiro: siamo sempre a mille tra test con la nuova vettura, esibizioni come quella al Rally Legend e gare; non ci si ferma mai!

Il Catalunya è già in archivio e, anche se abbiamo ottenuto un quarto posto finale, non è andata come volevamo! I rimpianti in merito a questa gara sono molti.

Abbiamo appena concluso il Catalunya e già la prossima settimana dobbiamo affrontare il Wales Rally. Ora siamo di nuovo alla base dopo un relativo successo al Rally di Spagna, in cui abbiamo colto il quarto posto finale, ma non nel modo che avremmo voluto.

Durante i test pre gara eravamo sicuri di aver trovato il giusto bilanciamento per il mio stile di guida, per essere veloci sulla terra. Dati e confronti con i miei compagni di squadra confermavano le nostre impressioni e io mi sentivo più a mio agio con la vettura.

Le prime due prove speciali su terra, in cui le sensazioni dei test erano state confermate dai tempi in prova, erano andate bene: nella prima eravamo secondi dietro al nostro compagno di squadra, Neuville, e nella terza avevamo il quarto tempo ma a soli 2,4 secondi dal primo. Purtroppo, però, nella terza prova speciale ci è venuto a mancare il sistema ALS.

Vi chiederete, che cos’è questo ALS? È il sistema utilizzato su motori turbocompressi per ridurre al minimo il ritardo dell’entrata in funzione del turbo sulle auto da corsa: agisce sulla valvola a farfalla. Senza questo sistema c’è sempre un ritardo e l’erogazione della potenza avviene più lentamente. Quindi già dopo la terza prova del giorno la nostra gara era in salita.

Dalla nostra abbiamo avuto la fortuna che, viste le piogge e l’abbondante fango sulle speciali, il ritmo era naturalmente più lento per tutti e nonostante questo grosso inconveniente abbiamo chiuso la prima tappa al quinto posto, con 55,07 secondi di ritardo dal primo. Peccato perché, viste le mie caratteristiche, volevamo attaccare sulla terra, dato che le due tappe seguenti erano in asfalto. Siamo andati a dormire con il dispiacere dovuto al non avere avuto la possibilità di attaccare.

I due giorni successivi sull’asfalto abbiamo cercato, con John, il mio navigatore, di migliorare il nostro feeling sull’asfalto dopo le due deludenti gare in Germania e in Corsica.

Il primo giro di prove del sabato non eravamo ancora soddisfatti: non c’era il giusto feeling con l’asfalto spagnolo. Però, dopo l’assistenza del’ora di pranzo, con una messa a punto più morbida che ci ha dato più grip, la fiducia è tornata e nel secondo giro siamo riusciti a staccare dei buoni tempi, che ci sono valsi un secondo ed un un terzo posto. Quindi il lavoro che stiamo facendo per migliorare sull’asfalto cominciava a dare i suoi primi frutti.

La domenica i tempi hanno confermato questo trend; in 4 prove speciali abbiamo raccolto due secondi posti, un terzo posto e un quinto. Ricordo sempre che in squadra con me ci sono due specialisti dell’asfalto come Thierry e Dani, senza dimenticare Ogier.

Naturalmente è un’iniezione di fiducia per noi, ed altrettanto realisticamente devo dire che le strade catalane si adattano molto meglio al mio stile di guida rispetto a quelle di Germania e Corsica, occasioni in cui i continui innesti spezzavano il ritmo di guida.

Ma ora, fino al prossimo anno, non dobbiamo più preoccuparci per questo adattamento all’asfalto: restano due sole gare su terra. Chiaramente non per questo smetteremo di allenarci sull’asfalto, se vogliamo diventare competitivi per la lotta per il titolo.

Per il team è stato un buon rally: tre vetture nei primi quattro posti è un buon risultato. Dietro a tutto questo c’è un enorme lavoro di squadra. Vi ricordo che in 4/5 giorni le vetture sono state rifatte completamente dopo il Rally della Corsica; così come le stanno rifacendo ora per la prossima gara, il Wales, che c’è la prossima settimana.

Un ringraziamento speciale va a Brendon Reeves e alla sorella Rhianon Gelsomino, che per la prima volta ci hanno affiancato per preparare la gara.

Il Catalunya è già in archivio e, anche se abbiamo ottenuto un quarto posto finale, non è andata come volevamo! I rimpianti in merito a questa gara sono molti

Fino ad ora i nostri apripista con cui confrontarci erano stati Piero Liatti e Fabrizia Pons: sono stati incredibili, ci hanno aiutato molto, ma abbiamo deciso di provare qualcosa di diverso e devo dire che ha funzionato molto bene.

In questi giorni intanto abbiamo continuato i test con la vettura del 2017 e anche quelli per preparare al meglio le ultime due gare di questo mondiale: sia il Wales che l’Australia. Dopo aver sfiorato il podio in Spagna abbiamo molta voglia di rifarci! Per il Wales, c’è solo una grande domanda: pioggia o sole?

Testo raccolto da Manrico Martella

Foto: Manrico Martella, Carlo Franchi, Nikos Mitsouras, Demis Milesi, Fabien Dufour, PURE WRC AGENCY

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