WRC Corsica. Day 2, avanti Latvala (VW Polo R)

WRC Corsica. Day 2, avanti Latvala (VW Polo R)
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  • di Piero Batini - Manrico Martella
Torna il sole e tornano gradualmente le “regole” imposte dalla stagione. Ogier non è in partita, ma Latvala ne rileva il testimone al comando del Rally. Degli eroi del primo giorno solo Evans è ancora in gioco | <i>P.Batini, Porto Vecchio</i>
  • di Piero Batini - Manrico Martella
4 ottobre 2015

Porto Vecchio, 4 Ottobre. Inutile recriminare. Volevamo un Tour de Corse traboccante di difficoltà, “ruvidamente” duro come lo è questa Terra affascinante e “diabolica” tra mare e nuvole? Impazienti di elencare imprevisti e colpi di scena? Ecco, qualitativamente siamo accontentati. Pienone. Anzi, grande piena! 24 ore di sferzante pioggia a catinelle, di uragano mediterraneo che trasforma le strade in corsi d’acqua impietosi e taglia fuori villaggi, paesi, prove speciali.

 

Il Rally diventa difficile, difficilissimo, e le sue strade, già strette, troppo anguste per macchine da corsa come queste. Non si tratta di esagerare, di abusare delle potenze, del potere frenante o del grip delle gomme, di sbagliare in senso lato. Per essere fuori basta una “strisciata” incolpevole, quei pochi centimetri di troppo rapinati da una macchia di fango o dalla cateratta di pioggia che attraversa l’asfalto. Asfalto! Talvolta è una parola grossa, almeno inesatta. Più spesso, durante la prima giornata di Corsa è stato un fondo misto di bitume… acqua, terra, ghiaia e sassi portati giù dall’acqua.

 

Il primo giorno è saltata la prova speciale centrale del programma, e correre è diventato un concetto da reinventare in una pratica difficilissima di guida tra ostacoli e trappole. Per non parlare delle celebri diecimila curve che sono l’icona  del Giru de Corsica.

 

Ed è così che, il primo giorno, quelli più bravi ad andare piano sono diventati i più … veloci. Senza togliere nulla, dicevamo, perché parliamo di un mondo straordinario in cui sono tutti bravi, talmente bravi da farci sognare di imparare, un giorno, a guidare, ma Evans e Abbring in testa al Rally di Francia Corsica non lo avremmo giocato, nemmeno ingolositi dalle quote al totalizzatore.

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Un problema al selettore del cambo ha costretto Sébastien Ogier al ritiro

Il secondo giorno torna il sereno, ma Ogier si ritira

Poi, il secondo giorno, le nuvole si fanno improvvisamente da parte, e lasciano filtrare i raggi di un sole che, come tutte le cose in questa Terra, diventa subito potente. Cielo e fondo si trasformano come in un time lapse, e in men che non si dica, il tempo di ripassare sulla Francardo-Sermano diventata, dopo il ri-annullamento della Casamozza-Ponte Leccia, prova di apertura, il fondo torna asciutto, come tre giorni fa, fantastico, e il Rally ritrova i binari del Mondiale.

 

Ci siamo persi, ieri sera sotto la pioggia torrenziale, il ritiro tardivo di Sebastien Ogier, che dopo la sassata e conseguente foratura della seconda PS disputata, non è riuscito ad evitare che i danni si estendessero al selettore del cambio. Non era giornata. 

 

Ma ecco che, con un malfunzionamento simile, e l’obbligo di passare in modalità manuale con l’allarme di argentina memoria che lo fa saltare sul sedile, anche Jari-Matti Latvala, ormai sull’ultima parte dell’impegno del secondo giorno, sente correre un brivido lungo la schiena. Per fortuna non si tratta di una nuova “serie”, come l’iniettore in Argentina. È solo la differenza tra sfortuna (Ogier) e fortuna (Latvala).

Latvala passa al comando

Latvala chiude da mattatore la seconda giornata, così. Per prima cosa vince la prima PS, trascinando dietro di sé i compagni di Squadra Mikkelsen e Ogier, ma soprattutto rifilando all’incolpevole Evans più di venti secondi di distacco.

Volevamo un Tour de Corse traboccante di difficoltà, “ruvidamente” duro come lo è questa Terra affascinante e “diabolica” tra mare e nuvole? Impazienti di elencare imprevisti e colpi di scena? Ecco, qualitativamente siamo accontentati. Pienone. Anzi, grande piena

L’avversario è ormai nel mirino, distante appena qualcosa di più di un secondo e mezzo. Poi arriva la monumentale Muracciole-Col de Sorba, 48,46 chilometri che sono il mito del Corsica, un’opera antologica delle possibilità di queste strade dal punto di vista del Rally.

 

La Speciale più lunga è vinta da Ogier, ma Latvala, secondo, aggiunge altri 12 secondi agli oltre venti inflitti a Evans, il quale non va oltre un commovente terzo posto. È il sorpasso, anche se alla fine della giornata Latvala è in testa di un’inezia, appena due secondi. Evans si è difeso bene, e la differenza potrebbe essere tutta nella macchina, e soprattutto il britannico non si è arreso.

WRC 2015 Corsica ven (12)
Per aggiudicarsi la vittoria, Latvala dovrà vedersi dagli attacchi di Evans, al comando venerdì

Ultimo giorno, sarà scontro tra Latvala e Evans

L’ultimo giorno sarà scontro. Da una parte Latvala, che aveva già detto che una vittoria al Corsica avrebbe raddrizzato la sua stagione frustrata. Dall’altra Evans, sulla soglia se non del rally della vita, almeno di quello della carriera. E quando gli ricapita un’occasione così favorevole per assestare un colpaccio e mettere al tappeto un avversario come Latvala?

 

Con l’annullamento della doppia Casamozza-Ponte Leccia, il Tour de Corse ha già cancellato 87 dei 332 chilometri di prove speciali previsti. Ma ce ne sono ancora, di piatti forti. La Sozza-Chialza misura quasi 37 chilometri, e la successiva Zérubia-Martini più di 40.

 

Solo il Power Stage finale, Bisinao-Agosta Plage è nello “standard” delle prove finali del Mondiale. C’è quasi un‘intera prova di Campionato Italiano, con le difficoltà del caso anche se il meteo “ha messo” buono, e una sicura overdose di spettacolo su quella che diventa di fatto la giornata più lunga del Rally.

WRC 2015 Corsica ven (21)
La suggestiva cornice corsa

Peccato per gli esclusi dalla vittoria

Peccato che alla grande battaglia finale non possano partecipare, almeno per il successo, anche Mikkelsen e Meeke, attualmente sul podio e appena sotto, o Abbring e Ostberg, che seguono non proprio a ruota, ma che hanno di che essere soddisfatti dopo le due giornale di gara di cui sono stati tenaci protagonisti.

 

Peccato per Ogier, che alla fine si è “beccato” anche una multa, l’80% della sanzione sospesa con la condizionale fino al 2016, per non aver schiacciato il bottone “OK” quando si è fermato per cambiare la ruota, venerdì, e sì, peccato anche per Kubica, sicuro protagonista della prima ora ma tagliato fuori da una doppia foratura.

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