WRC16 Australia. Vince Mikkelsen, Arrivederci VW!

WRC16 Australia. Vince Mikkelsen, Arrivederci VW!
Pubblicità
  • di Piero Batini - Manrico Martella
Finale rocambolesco e avvincente. Volkswagen Motorsport saluta con una doppietta, Mikkelsen-Ogier, che non basta al norvegese per diventare Vice Campione del Mondo. Bene Neuville, 3°, e le Hyundai, 3 nei primi 5 posti
  • di Piero Batini - Manrico Martella
20 novembre 2016

Coffs Harbour, 20 Novembre. C’era odore di bruciato. Ci si aspettava il colpo di scena, pronto a deformare lo sviluppo del 25° Rally Australia durante il suo atto finale. E il colpo di scena è arrivato. Non grave, senza danni vistosi, ma addirittura doppio e in simultanea, coinvolgendo direttamente e indirettamente due Piloti, Neuville e Mikkelsen, e le rispettive Marche, Hyundai e Volkswagen, nell’ultimo duello del Mondiale WRC 2016. Accade tutto durante la prova speciale numero 20, la Bucca16 di 32 chilometri. Insieme alla Nambucca del giorno precedente, una PS “leggendaria”. Prima Paddon, poi Ogier. Il neozelandese passa largo a una curva, tocca violentemente contro il terrapieno e stallona un pneumatico. Perde una cinquantina di secondi all’arrivo, e scade lasciando passare i compagni di Squadra Sordo e… Neuville. Poco Dopo Ogier si gira, e prima di rimettere la Polo sulla direttrice corretta lascia una quindicina di secondi in pista. Neanche a farlo apposta, a meno di non averla pensata… apposta. Due circostanze casuali, e non certo infrequenti, che possono essere liquidate, magari con un po’ di disappunto, assegnando al fato ogni responsabilità. Ma viene anche da pensare a una diversa chiave di lettura. È un fatto che la “scaduta” di Ogier spalanca la vittoria al compagno di Squadra Mikkelsen, lanciato senza compromessi strategici alla rincorsa del secondo posto nel Mondiale, ma anche che la discesa precipitosa di Paddon riallinea definitivamente le situazioni e congela il secondo posto in Campionato del compagno Neuville. Vai a sapere, ma non è poi così importante. Neuville, in ogni caso, non ha “rubato” nulla, perché è nel corso di una gran bella stagione che ha conquistato il Titolo simbolico di Viceré del WRC (non è la prima volta, gli era successo anche nel 2013, ultimo anno con la Fiesta prima del lancio della campagna Hyundai). E Ogier non ha perso nulla. Prima di tutto perché il Mikkelsen del week end australiano è un salto in avanti nel processo di trasformazione del ventisettenne norvegese. Poi perché il francese si è concesso anche l’ultima vittoria di Speciale di Volkswagen nell’attuale era del WRC, quella del Power Stage davanti a Neuville e Sordo. Infine, e soprattutto, perché Sébastien Ogier era già Campione del Mondo e non poteva salire di più.

Ecco dunque come si distribuiscono i pani e i pesci del Rally Kennards Hire Australia. Andreas Mikkelsen e Jaeger Anders vincono il loro secondo Rally stagionale, dopo la vittoria ottenuta nel velocissimo Rally Polonia. Ogier e Ingrassia, secondi, vincono 8 prove speciali, e tra queste il Power Stage finale di Campionato. Thierry Neuville e Nicolas Gilsoul, terzi, ottengono insieme al podio la conferma che sono secondi nel Mondiale alle spalle, potremmo dire, dell’Equipaggio Imprendibile.

Mikkelsen. Andreas Mikkelsen è il protagonista assoluto del Rally australiano. E lo è offrendo un bel livello di maturazione, anche atipico. Se si vuole. Mikkelsen non si è nascosto dietro a false cortesie, finti propositi e scaramantiche mani avanti. Il perennemente sorridente norvegese ha dichiarato sin dal primo momento che il suo obiettivo non poteva incrinarsi di fronte a tattiche particolari. Avrebbe attaccato, e lo avrebbe fatto a fondo consapevole dei rischi che si prendeva. Durante il Rally, di cui è stato al comando ininterrottamente dalla terza all’ultima delle 23 prove speciali, ha più volte ribadito il concetto, anche e soprattutto quando per la “botta” al pianale ha dovuto gestire freno e frizione che andavano giù insieme e quando alla fine della seconda tappa, il comodo vantaggio di un quarto di minuto su Ogier si è assottigliato al punto, sabato sera, di diventare un sottile filo di due secondi a cui si è trovata appesa la sua Gara. Mikkelsen ha reagito alla fine della seconda tappa, vincendo la delicatissima, ultima frazione, e soprattutto domenica, quando si è lanciato nella stupenda tripletta del primo giro di Speciali. Abbiamo scoperto un Mikkelsen parzialmente nuovo, e il bello è che è stata una scoperta, o forse è meglio dire una conferma, anche per il Pilota. Fortissimo, e tanto più forte è andato e tanto più si è scoperto preciso e sicuro, e noi piacevolmente lo abbiamo scoperto con lui. Questa “scoperta” è, forse, la migliore credenziale con la quale presentarsi a discutere l’obbligatoriamente nuova posizione contrattuale per la stagione a venire. Mikkelsen ha vinto, anche lui, “solo” otto Speciali, imponendosi tuttavia in tutti i momenti chiave dell’Evento. All’inizio, tanto per illustrare al meglio le sue intenzioni, a metà nel momento in cui c’era bisogno di lanciare un messaggio forte e deciso all’incalzante Ogier, e alla fine quando ancora qualcuno discuteva sull’epilogo possibile del Rally. Bel colpo, bella Gara!

E via così, belle Gare. Perché non c’è dubbio che Ogier ha fatto una bella Corsa (anche se dovesse risultare vero il fatto che ha “frenato” (e male) per dichiararsi “sottomesso” a Mikkelsen), e ha fatto una bella Gara Neuville, incolpevole del fatto che non è stato nel suo week end più incisivo. Dite voi cosa avreste fatto, se non aveste avuto niente da guadagnare e solo, e molto, da perdere. Paddon è andato a intermittenza – che abbia sentito la “responsabilità” di correre a un braccio di mare da Casa sua? – forte a tratti e remissivo, anche “sporco” in altre circostanze. Ma è il migliore modo per riconoscere la sostanza “grezza” del Pilota neozelandese che comunque ha un programma di tre anni con l’evoluzione Hyundai. Per inciso, bene, benissimo anche Hyundai.

Finisce il Rally Australia, finisce la stagione, finisce l’avventura Volkswagen. Finisce il quarto anno consecutivo all’insegna del formidabile denominatore comune del dominio assoluto di Volkswagen. Nel 2016 hanno vinto Ogier, 6 volte (Monte-Carlo, Svezia, Germania, Corsica, Spagna e Galles), Mikkelsen (Polonia e Australia) e Meeke (Portogallo e Finlandia) 2 volte, Latvala (Messico), Paddon (Argentina) e Neuville (Sardegna). Ogier, 268 punti, è il Campione del Mondo per la quarta volta consecutiva, Neuville, 160, è Vice-Campione del Mondo, Mikkelsen, 154, si consola con un bel terzo posto. Si chiude anche la corsa al Titolo del WRC, che come si “sospettava” va a Esapekka Lappi, davanti a Suninen e Evans, che con la Skoda Fabia R5 ha vinto le ultime quattro prove a cui ha partecipato nel Mondiale riservato all’interessante categoria.

L’Avventura della Volkswagen Motorsport e delle Polo R WRC finisce qui lasciando una traccia profonda nella storia del WRC. Quattro anni di attività, 4+4+4 Titoli del Mondo conquistati (Piloti, Navigatori, Costruttori), 43 vittorie su 52 Rally disputati

L’Avventura della Volkswagen Motorsport e delle Polo R WRC finisce qui lasciando una traccia profonda nella storia del WRC. Quattro anni di attività, 4+4+4 Titoli del Mondo conquistati (Piloti, Navigatori, Costruttori), 43 vittorie su 52 Rally disputati. Più nel dettaglio le cifre dell’impressionante “densità di primati” ottenuti dalla Squadra diretta da Jost Capito e, nel finale, da Sven Smets: 640 prove Speciali vinte su 958, 39 Power Stage vinti sui 51, l’ultimo Rally, l’ultima Speciale, l’ultimo Power Stage. Come Volkswagen, mai nessuno prima. E ora basta, è addio, arrivederci, ciao. Certamente è un momento delicato, nel quale far parlare fatti e decisioni anche tristi, gravi o spiacevoli, ma un giorno è certo che torneranno e certamente, io ne sono sicuro, con un programma ancora più sorprendente e spettacolare, con obiettivi e asticelle ancora più lontani e poste più in alto, e magari ancora con alcuni dei protagonisti dell’attuale, indimenticabile, troppo corta era.

E adesso, siamo a già al dopo Mondiale, mettiamoci in santa pace ad aspettare gli sviluppi “inevitabili”. Aspettiamo che sin da domani Ogier provi le Citroen, le Ford e le Toyota che vuole (Nandan, gli farai provare anche la tua Macchina, ora che è “certificata” tra quelle buone?) che decida o che ci sveli come ha già deciso, e di conseguenza che diventi verde il semaforo delle trattative anche per Latvala e per Mikkelsen. E intanto una “smentita” a una chiacchiera che pure avevamo raccolto, sulla fine dell’avventura di Lorenzo Bertelli. Non è così, e ancora dall’abitacolo della Fiesta con cui il toscano ha chiuso al decimo posto, insieme a Scattolin, il Rally Australia, arriva l’annuncio: “Ci vediamo il prossimo anno!”

Foto: Ross Hyde

Argomenti

Pubblicità
Caricamento commenti...