WRC17 Italia Sardegna. Ittiri Arena Show, Carriero’s Briefing

WRC17 Italia Sardegna. Ittiri Arena Show, Carriero’s Briefing
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Piero Batini
  • di Piero Batini
A Neuville e alla Hyundai il primo “scratch”, 2 KM di “duelli” per stilare la prima classifica. Rally magnifico e insidioso, Pietre & Sassi e la minaccia del gran caldo. Ma qualcuno dovrà attaccare, perché accontentarsi può essere una sconfitta
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 giugno 2017

Alghero, 8 Giugno 2017. Il momento magico del primo via allenta la tensione. In compenso manda le “caldaie” in pressione, e a partire da quel momento e liberati dalle supposizioni, ogni atto si converte in un dato di fatto che costruisce il puzzle del risultato. Previsioni, pronostici, paure e ambizioni restano al palo della vigilia delle chiacchiere. Ora si fa sul serio, dal primo metro all’ultimo dei 1495, 6 chilometri del Rally Italia Sardegna, 312,66 dei quali di prove Speciali. Allo scadere del giovedì, due di questi sono già stati percorsi e archiviati, e come se fossimo già a buon punto andiamo alla ricerca di sentenze, di verdetti che depongano a favore di questa o quella tesi, che offrano il conforto “giudiziario” di collimare con le aspettative o con i favori dei pronostici. Nulla di tutto questo, naturalmente, solo indizi che valgono niente ma che sono il seme della prospettiva. Tanto più sono alte le aspettative, e tanto più gli indizi vengono presi sul serio, anche se sono davvero pochi e, oggettivamente, quasi insignificanti.

Ittiri Arena Show ha detto questo, cioè nulla o quasi, ma lo spettacolo della raffica di duelli sul tracciato perfettamente levigato e spogliato del minimo pericolo ha portato allo stato dell’arte il mini spettacolo del Rally. Ha vinto Neuville con la Hyundai i20 Coupé, all’ultimo “scozzo” del pomeriggio contro il Campione del Mondo in carica, Sébastien Ogier sulla Ford Fiesta di M-Sport. Il belga pulitissimo e efficace, il francese più sporco e aggressivo, finisce quinto. E i motivi sono già sul piatto, una finestra aperta sui temi principali e fondamentali della Corsa, e così i propositi espressi alla vigilia.

Thierry, ritrovata la Macchina e ritrovato… Neuville, soprattutto rilanciato il morale, non ti resta che dare l’assalto al Campionato? E l’ufficiale Hyundai risponde sorridendo: “Si, ritrovati la Macchina, che già c’era, e Neuville che nonostante qualche “piccolo” errore e un paio di “leggere” dispersioni di energie evidentemente c’era già anche lui. L’assalto al Campionato? Quello era il proposito, l’obiettivo ambizioso della prima ora, generico e beneaugurale. Ora l’obiettivo è più chiaro e facile da individuare: fare meglio di Sébastien Ogier, attaccarlo e batterlo. Pas d’alternatives!”.

Guarda che anche quando sono visibilmente “consistent”, e sembra che vada piano per amministrare il risultato e le mie risorse, sto attaccando anche io. Solo che lo faccio nel momento e nella situazione più opportuna, non così, allo sbaraglio!

E allora giriamo la “proposta” al diretto interessato. “Séb”, dice un tale qui di fianco che intende fare meglio di te, attaccarti e batterti. Ma tu sei Maestro nella gestione delle risorse, e forse il quinto Mondiale è nella perfetta amministrazione del patrimonio che si andrà scoprendo Rally dopo Rally, forse è meglio non attaccare e lasciare andare le cose il più lisce possibile? Quasi si risente, il tetra Campione del Mondo, il purosangue nato e cresciuto per vincere ogni combattimento: “Guarda che anche quando sono visibilmente “consistent”, e sembra che vada piano per amministrare il risultato e le mie risorse, sto attaccando anche io. Solo che lo faccio nel momento e nella situazione più opportuna, non così, allo sbaraglio!” Poi ci pensa ancora, o ci ripensa, in fondo non avevamo inteso offenderlo ma gli avevamo fatto un complimento: “Beh, sì, gestire la Gara è una cosa importante, e poi non sempre si può pensare alla Speciale o alla Gara del Momento, bisogna pensare più avanti al risultato finale, al Campionato.”

Ecco fatto, chiariti. E visti in azione risulta tutto vero. Si gioca a carte scoperte.

Ma attenti al Rally Sardegna Italia. A ciascuno dei suoi chilometri, a ognuna delle sue circostanze. Per certi versi simile al Portogallo, il Sardegna Italia è qualcosa di più, ce lo conferma Massimo Carriero, Responsabile Sviluppo Macchina della Fiesta di Ogier.

Massimo Carriero. “Sì, certo, il Rally Sardegna Italia è abbastanza simile al Rally del Portogallo. Ma non uguale.

Il Rally è massacrante nella sua globalità, molto meno in circostanze circoscritte. Bisogna guidarlo bene, tuttavia, con molta precisione, perché altrimenti la grande varietà di situazioni tecniche possono rallentare, e non di poco, l’avanzamento

Cosa vuol dire, esattamente?

MC. “Che, per esempio, lo sviluppo delle Prove Speciali e le caratteristiche dei terreni si possono considerare abbastanza simili. Siamo in presenza di Prove piuttosto veloci, da guidare con fluidità. Bisogna “attaccare” subito, e costruire il risultato sin dall’inizio costruendolo con il ritmo.”

E le famose insidie del Sardegna?

MC. “Direi che ci sono ancora, ma sono molto diminuite. Il Rally è massacrante nella sua globalità, molto meno in circostanze circoscritte. Bisogna guidarlo bene, tuttavia, con molta precisione, perché altrimenti la grande varietà di situazioni tecniche possono rallentare, e non di poco, l’avanzamento.”

E l’assetto della Vetture?

MC. Anche in questo senso, siamo alla similitudine con il Portogallo, quindi è possibile concedersi un riferimento acquisito. Sospensioni a posto, bilanciamento ottimale.”

Quindi non più un Sardegna Italia “bestia nera?

MC. “Nessuno lo ha mai pensato veramente. È un Rally duro, tecnico e faticoso, che richiede Macchine robuste e ben a punto di assetto. Ma le preoccupazioni non dovrebbero mancare.”

A cosa ti riferisci in particolare?

MC. “A due aspetti che si potrebbe tendere a sottovalutare. Il primo è la temperatura. Non ci dobbiamo lasciarci distrarre a rassicurare dal Maestrale. Farà caldo, e pare, caldissimo domenica. Un finale davvero torrido, non solo agonisticamente. Si parla di oltre 35 gradi. L’altro aspetto, manco a dirlo sono le gomme. Quest’anno i Piloti faranno un po’ meno chilometri ma la distanza globale è più o meno la stessa. Rispetto all’anno scorso, tuttavia, c’è un’assistenza in meno e dunque una diversa gestione delle gomme. Che ancora una volta potrebbe fare la differenza.”

Farà caldo, e pare, caldissimo domenica. Un finale davvero torrido, non solo agonisticamente. Si parla di oltre 35 gradi.

Riprendiamo dallo show di Ittiri. Che dire? Niente. Forse attaccarsi ai numeri? Vediamo i piazzamenti per Marca. Hyundai 1,3 5, Ford 2,4, 6, Citroen 8, 9 e 10, Toyota 11, 12 e 13mi. È uno schema di risultato “geometrico” che mescola le carte di Hyundai e Ford, in testa e più aggressive, e mette ordinatamente in fila Cireoen e Toyota. Come in una passerella, uno show appunto, che non deve ancora svelare niente. E neanche lo shakedown ci viene in aiuto. Ancora geometrie, Sordo e Neuville, poi Latvala e Lappi. Mikkelsen ha fatto sette tentativo per “strappare” il quinto posto.

Capito. Si stanno ancora affilando le lame.

Foto: Manrico Martella, Carlo Franchi, Demis Milesi, Ronnie Sbaragli, Francesco Morittu, Giuseppe Mazza

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