WRC17. Michel Nandan: “Neuville ha la migliore Hyundai di sempre. Ora tocca a lui.”

WRC17. Michel Nandan: “Neuville ha la migliore Hyundai di sempre. Ora tocca a lui.”
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Intervistare Michel Nandan può sembrare voler girare il coltello nella piaga, ma non è questa l’intenzione, naturalmente, e non è detto che parlarne non serva per esorcizzare un momento che possiamo definire “strano”
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
7 marzo 2017

i20 Coupé. Due gare in testa. Monte-Carlo “quasi” vinto, Svezia idem, forse ancora più chiaramente. Poi, in entrambi i casi, un piccolo errore, un’inezia valutabile in pochi centimetri di spostamento, in centesimi di secondo di “fuso”, e tutto va letteralmente a rotoli. Il tempo si ferma, ma non il cronometro, impietoso, e i due Rally diventano altrettanti “zeri”, il peggio che possa capitare dal punto di vista del risultato, il peggio anche sul morale. Eppure la macchina ha dimostrato di essere competitiva, molto, e Neuville sembrava aver ritrovato la sua serenità…

sentiamo Michel Nandan, il Team Principal del Team Hyundai Motorsport impegnato nel WRC.

Michel Nandan. “Sì, Thierry aveva ritrovato la serenità dei suoi giorni migliori. Gli piaceva la Macchina, anche quella dello scorso anno, si sentiva bene, e bon, con la Macchina di quest’anno, la nuova i20 Coupé, di fatto si sentiva ancora meglio. Diciamo allora che sappiamo che è un Pilota che va forte, che è sempre andato forte, solo che ha bisogno di aver la fiducia, soprattutto nella macchina, e poi in sé stesso. È vero che a Monte-Carlo, e poi in Svezia, ha commesso un errore, risultato fatale ai fini della Gara, ma bisogna insistere con la verità: sono cose che possono succedere, nessun risultato è mai garantito, e la lezione servirà per rafforzare il carattere della Squadra. Certamente sono errori che lasciano il segno, ma Thierry ha reagito bene, e tutti raddoppieremo i nostri sforzi per dimostrare il nostro valore. La fiducia di Neuville dipende dal valore della Macchina, dalla sua competitività? Ebbene, abbiamo dimostrato che abbiamo la Macchina, che può vincere e che noi abbiamo lo spirito per farlo. I pezzi del puzzle ci sono tutti, sono lì, adesso abbiamo bisogno di un diverso giro di fortuna. È vero che sia Monte-Carlo che Svezia sono Rally un po’ particolari, e che quindi è meglio parlarne con maggiore cognizione di causa dopo il Messico, ma “sembra” proprio che la Macchina vada bene, e quindi la fiducia è legittima.”

Parliamo allora dei 4 Costruttori e delle rispettive Macchine. Ci siamo?

MN. “È vero, guardando a quello che hanno fatto vedere al Monte e in Svezia, possiamo dire che le Macchine sono tutte lì. Magari una un poco più avanti e una un po’ più indietro, ma direi che a livello di performance sono molto simili. Questo è bello, perché vuol dire che avremo sicuramente un Campionato molto combattuto. Non c’è nessuno che ha sbagliato, e questo vuol dire che anche il regolamento, a priori, è stato fatto almeno abbastanza bene. Vediamo cosa succede in Messico e nelle prove immediatamente successive, ma secondo me il Campionato 2017 sarà molto bello.”

Bello, ma anche delicato e difficile sotto il profilo delle prestazioni. Abbiamo visto, infatti, in Svezia una Prova è stata cancellata per la velocità media ritenuta troppo elevata, che queste Macchine vanno davvero molto forte…

MN. “Sì, questo è vero, ma si cercava lo spettacolo, il Regolamento è evoluto in questo senso e con questa priorità, e direi che il risultato è stato raggiunto, al momento senza controindicazioni.”

Si parla molto di Toyota. Attorno a cosa, che ne pensi?

MN. “Fino ad adesso si vede soltanto che la Toyota ha fatto una Macchina che va, sì perché la Macchina è lì, Jari-Matti sta facendo delle grandi corse, e sinora lui e Thierry hanno fatto vedere delle cose su un livello superiore. Lo abbiamo visto a Monte-Carlo e in Svezia. La Macchina si dimostra affidabile e veloce, e questo è bello perché vuol dire che abbiamo un Costruttore in più nel Mondiale, che questo Costruttore ha saputo interpretare il Regolamento in modo corretto e che se la può già giocare.”

In attesa di tempi migliori e per scaramanzia, parliamo a 360 gradi. Che dire del “quinto” Costruttore, quello che non c’è e che sino all’ultimo sembrava potesse rientrare con un clamoroso colpo di coda?

MN. “Poco da dire. Per me è un vero peccato che non ci sia la Volkswagen, perché per tutti noi era un po’ il termine di riferimento. Era il Costruttore Campione del Mondo e il riferimento. Quando hanno detto che si fermavano è stata una sorpresa e un peccato. Per noi era meglio combattere oggi contro i Campioni del Mondo che non farlo e riaprire il discorso senza di loro. Si capisce che quando una Squadra decide di fermarsi, lo fa ed è finita lì. È vero anche che potevano, o volevano, omologare lo stesso la Macchina. Potevano, c’è un regolamento e si poteva fare, ma secondo me c’è anche una decisione in merito della Casa Costruttrice, e se loro hanno deciso di mettere un freno al budget senz’altro hanno avuto i loro buoni motivi, non sta a noi giudicare. Ma dispiacersi sì, quello lo possiamo fare. È un peccato, e anche questo è vero.”

Tutti avete lavorato “from scratch” e tutti avete dei quesiti che vi siete posti in merito alla competitività della nuova Macchina. Che risposta vi date dopo due Rally?

MN. “Non so se siamo più avanti, ma possiamo dire che anche la Macchina 2017 è, in un certo senso, l’evoluzione della i20 dello scorso anno. Ha la stessa piattaforma, e nel suo sviluppo abbiamo applicato la stessa idea, gli stessi concetti di base sui cui abbiamo concepito e realizzato la i20 2016. Quindi per noi è un po’ un’evoluzione. Il lavoro che abbiamo fatto sulla Macchina 2017, anche se il Regolamento è diverso, rispecchia questa filosofia di continuità. Questo non accade per altri costruttori, Citroen ha fatto una Macchina completamente nuova, e Toyota era ovviamente obbligata a farlo. Forse per noi era un po’ più facile, almeno a livello di tempistiche e di scadenze, e anche se in realtà abbiamo iniziato a lavorare sulla nuova Macchina solo a Gennaio dello scorso anno. Molte cose sono state comunque prese dalla 2016 pur usando componenti diversi. A livello di studio e di realizzazione c’è una grande continuità. Per questo non era difficilissimo fare una Macchina nuova in così poco tempo. Siamo contenti, e anche se non abbiamo fatto molte prove, abbiamo iniziato alla fine di luglio, alla fine la Macchina va bene e non ha problemi tecnici o troppi difetti di gioventù .”

Domanda trasversale, curiosa e per sdrammatizzare ulteriormente. Avete una “tenda” al Parco Assistenza, che è un vero e proprio palazzo. È l’edificio del WRC che si vede da più lontano. C’è un motivo per aver scelto di fare le cose così in grande? È un messaggio anche questo?

MN. “Sin dall’inizio è stato così. È qualcosa che è stato voluto da Hyundai, dal quartier Generale coreano. Volevano realizzare qualcosa dove fosse possibile lavorare sulle Macchine nel migliore dei modi, e dove poter accogliere tutti i componenti della Squadra con un certo confort, e allo stesso modo gli ospiti e gli spettatori, non dimentichiamo che abbiamo una “corsia” apposta per i fans. Hyundai voleva una unità dove poter fare tutto questo in grande stile. Porta un po’ di lavoro, solo per montare il “palazzo” ci vuole un po’ meno di una settimana, adesso forse quattro giorni, ma si è rivelata una soluzione anche molto pratica, basta vedere in Svezia, in quel Parco gelato!”

Sappiamo di cosa è capace la Hyundai i20 Coupé, abbiamo visto che siamo capaci di lottare per la vittoria e siamo fiduciosi di poter tornare in forza in Messico

Dunque, tornando agli impegni, il Messico. Che dire?

MN. “Il Messico è senz’altro uno dei Rally più impegnativi, a causa dell’altitudine, del caldo e delle condizioni meteo, assai diverse da quelle incontrate per esempio in Svezia. Sono le condizioni che spingeranno gli Equipaggi e le Macchine verso il loro limite. Siamo però contenti del lavoro che abbiamo fatto in Europa per preparare questo Rally. È ovvio che le ultime due Gare sono state piuttosto molto difficili per noi, ma non possiamo fare nulla per quelle. Adesso tuttavia sappiamo di cosa è capace la Hyundai i20 Coupé, abbiamo visto che siamo capaci di lottare per la vittoria e siamo fiduciosi di poter tornare in forza in Messico, Rally memorabile dove abbiamo ottenuto il nostro primo podio, nel 2014. Adesso tocca a Neuville e agli altri Piloti ed Equipaggi farsi valere.”

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