WRC17 Portogallo. Carriero Briefing & Shakedown & Lousada SSS

WRC17 Portogallo. Carriero Briefing & Shakedown & Lousada SSS
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Dopo lo shakedown del mattino, la cerimonia suggestiva della partenza dal Castello di Guimaraes e la prima “specialina” di Lousada, vinta a pari merito da Ostberg e Neuville. Elettricità nell'aria. Il Briefing di Massimo Carriero
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
18 maggio 2017

Matosinhos, Porto, 18 Maggio 2017. Tutti d’accordo, il Rally del Portogallo sta abbottonato e tarda a farsi riconoscere, decifrare. Il presupposto di un’atmosfera tesa, eccitata, elettrica. Giustamente e positivamente tesa. Nessun dato in archivio, del resto, è apparentemente così significativo da potersi incastrare come un tassello perfetto nel puzzle della sesta Prova del Mondiale 2017. Qualche suggerimento, tuttavia, possiamo andare a cercarlo, e qualcun altro molto, molto più importante, arriva dall’esperienza più diretta e competente di uno speciale addetto ai lavori, Massimo Carriero, responsabile sviluppo vettura dell’inglese M-Sport ma italianissimo di Pescara. Un habitué del nostro lavoro che si prefigge di essere anche “servizio”.

Massimo Carriero. “Questo è il primo Rally della stagione che potremmo definire “da prestazione”. Le prime Gare di quest’anno, essendo tutto nuovo, sono state un po’ acerbe, Monte-Carlo e Svezia oltre le rispettive particolarità. Molti commettono degli errori e il vincitore esce fuori, alla fine, per una serie di buoni motivi che non si potevano mettere, tuttavia, in conto. Parlo di performance, affidabilità e bontà del progetto di partenza. Adesso, secondo me, questo del Portogallo è il primo Rally “non da sopravvivenza” come potevano essere stati Argentina e Messico, senza parlare delle prime due Prove.”

E a che cosa ci si può riferire, se si può?

MC. “Per sua natura, il Portogallo è un Rally che se hai la Macchina a posto puoi e devi andare forte sin dall’inizio e costruire la tua Gara subito. Le caratteristiche delle speciali e dei terreni fanno sì che ci si trovi nel contesto di un Rally medio-veloce ma “flowing”, come dicono gli inglesi molto fluido, scorrevole su strade con curve di terza-quarta, di ritmo. Non è facile, ci vuole una grande precisione di esecuzione su ritmi comunque molto elevati e una buona velocità di base, ma è lì che si può fare la differenza o, in caso contrario, non capire come mai non si riesce a farla.”

Il Pilota, e la Macchina?

MC. “Questo è il momento in cui la Macchina deve essere veramente a posto di trasmissioni e di sospensioni. Forse non così dipendente dall’aerodinamica, che qui può contare fino a un certo punto poiché le velocità medie di percorrenza non sono elevatissime. Ricordiamoci che gli elementi introdotti in termini di aerodinamica con il nuovo regolamenti rappresentano senz’altro uno strappo rispetto al passato, ma non saranno mai determinanti come lo sono, per esempio, in Formula 1, disciplina nella quale le Macchine girano sempre a velocità tali per cui l’aerodinamica può fare una grandissima differenza. “Qua” inizia a giocare un ruolo interessante, ma il predominio di incidenza sulle prestazioni lo fanno le trasmissioni e le sospensioni, il gioco delle masse. L’aerodinamica potrà avere un suo ruolo da protagonista in Rally come il Finlandia e il Polonia. Ora è una opzione che definirei “strategica”: la devi avere per vincere, ma non sempre la userai e le basi della Vettura vincente restano ancora nella sospensionistica e nelle trasmissioni, nel motore, in elementi più, diciamo, tradizionali.”

“Le Speciali sono molto fluide, abbiamo detto, e il terreno è molto tipico, con un primo “strato” rassicurante e apparentemente compatto, ma con pietre e rocce pronte a uscire fuori già da quelli successivi. Lo abbiamo visto anche nelle ricognizioni, il “loose” lo trovi quasi subito. Aspettiamoci un primo passaggio, quindi, più omogeneo, e un secondo già molto più “rotto”, con conseguente scelta delle gomme piuttosto omogeneo. Credo che nessuno partirà con dei “6”, più dure, nessuno con doppia scorta, e il primo passaggio facilmente con “morbide”. Solo la lunga di Sabato ti obbligherà ad avere almeno due “dure” e sarà lì che la scelta sarà prevedibilmente un po’ più personale.”

Cambio di assetto già da un giro all’altro?

MC. “Sì, certo, ma questo, se vuoi, è l’aspetto meno critico, poiché è un elemento non “misterioso”, già considerato e sviluppato in passato, e dunque per risolvere il quale è possibile attingere ai dati di riferimento. Dunque sarà l’elemento che tutti sapranno più o meno come affrontare, e che ciascuno affronta sulla base delle proprie interpretazioni. Ci sono Team che cambiano molto, altri moltissimo in generale. Noi preferiamo mantenere la Macchina molto vicina alla sua configurazione di base e intervenire con circospezione e senza mai stravolgere.”

Meteo?

MC. “Tempo annunciato buono quasi sempre. Forse un po’ di pioggia venerdì, con conseguentemente ammorbidimento di alcuni passaggi. Niente come l’inferno del 2012, per ricordare quello che può succedere nei Rally!”

Già, si diceva che il Rally stenta a “mollare” delle indicazioni. E così è a partire dallo shakedown di Paredes, liscio e “curvoso”, poco spettacolare e un po’ più “teorico”, viste le caratteristiche del fondo, che pratico, comunque nello standard per tipo di indicazioni che può fornire. Due decimi di secondo e tre Piloti. Ottimo Sordo con la i20 Coupé, bene Ogier con la Fiesta, e bene Latvala con la Yaris. Restano “coperti” i possessori di C3, solo Meeke è quarto, e le Hyundai di Neuville e Paddon. Riuniti in tre decimi a partire dal 5° posto Evans, Tanak e Ostberg. Ecco, questo è un “indizio”. Evans è esploso in Argentina, Tanak e Ostberg, con la stessa vettura M-Sport, non ci stanno, è chiaro.

Il “catino” di Lousada, invece, è un’altra cosa, non fosse altro che per il pubblico straripante, diecine di migliaia di spettatori attorno alle curve del circuito di Rallycross della cittadina a una cinquantina di chilometri da Porto. Le sponde del tratto finale, gremite di gente in delirio, ma ordinatissima, è un premio per l’avvio eccellente del Rally. Il primo a impressionare è Lappi, che corre la sfida contro Al Qassimi e che “stacca” il primo tempo di un certo rilievo, al debutto nel WRC. Subito dopo il pubblico si infiamma, Ostberg batte Paddon di un decimo e ottiene il tempo che nessuno riuscirà a battere e che solo Neuville potrà uguagliare nella manche in cui piega Meeke, giusto una “sfida” prima che scendano in pista Ogier e Latvala. I due ex compagni di Squadra sono “lenti” e tra i due si infila anche, al sesto posto, Lefebvre, a sua volta battuto da Evans.

Grande spettacolo, grande Pubblico, enorme, impressionante macchina organizzativa.

Ora possiamo iniziare davvero.

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