WRC17 RallyRACC. Carriero: “Spagna è unico!”

WRC17 RallyRACC. Carriero: “Spagna è unico!”
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Piero Batini
  • di Piero Batini
RallyRACC, Rally di Catalunya e Costa Daurada, terz’ultimo appuntamento stagionale, unico Rally misto Terra-Asfalto del Campionato. Il briefing di Massimo Carriero. Le aspettative e le attese… interminabili
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
5 ottobre 2017

Salou, Spagna, 4 Ottobre 2017. Sono passati due mesi dall’ultima Prova del Mondiale Rally WRC, assolo imperativo di Ott Tanak, è passata l’estate, non è successo nulla o quasi che infiammasse l’ambiente, leggi la notizia comunque sensazionale che tutti aspettano da tempo, ma resta l’estate spagnola, infinita e rassicurante. Per la verità, è caldo anche il clima sociale, e la 53ma edizione del RallyRACC prende l’avvio al termine di un imponente sciopero che ha inchiodato la Catalogna e ribadito i suoi obiettivi… nazionali. D’accordo o no, c’è grande compostezza e civiltà nella manifestazione dell’idea, e per altrettanta verità c’è sempre il timore che a qualcuno venga l’idea di usare il Rally Mondiale come cassa di risonanza mediatica ai margini del suo settore di competenza, lo Sport.

Il parco di assistenza prende vita lentamente, la rarefazione dell’aria docuta al caldo diventa contagiosa non appena si inizia a pensare che finalmente ci siamo, tre prove alla fine, un Campionato avvincente come non accadeva da anni ancora sospeso, argomenti quanti se ne vuole.

Ma iniziamo dal Catalunya, sì e Costa Daurada. Il Rally a tutt’oggi spagnolo che è davvero una chiave unica del Mondiale. Ogier contro Neuville, Tanak contro tutti, Latvala contro un intero fronte di futuro. Tutto questo va in scena nel Rally più particolare della staigone, almeno da un punto di vista: quello del terreno. Per l’unica volta nel Mondiale si corre un giornop sulla Terra e due giorni sull’asfalto. E lì entrano in scena altre variabili, molte e fiddicili anche soltanto da mettere in fila. Figuriamoci se si parla di gestirle!

Massimo Carriero, gentile, esperto, il bravo ingegnere che è nel manipolo alle spalle della Fiesta WRC di Ogier, Tanak & Co. ce lo illustra nei suoi capisaldi.

Massimo Carriero. “Spagna. Due Rally in uno. Non è esattamente così ma rende l’idea. Spagna. Ho vissuto in spagna, sento questa Terra, e quando sono arrivato ho sentito un’atmosfera diversa. Ma torniamo al Rally. Arriviamo dopo una lunga pausa. La gara è stata preparata con un test da tutte le Squadre. La terra, la terra catalana è caratteristica e pone il Rally in similitudine con il Sardegna e con il Portogallo. Veniamo da due Rally su terra con caratteristiche, invece, diverse, e tra l’altro in Polonia abbiamo avuto anche brutto tempo. Tutto da rifare, o quasi, insomma. Le Macchine vengono preparate con un assetto che è “figlio” di quello messo a punto per Sardegna e Portogallo, ma con alcune varianti, interessanti, che derivano dalle lezioni di Polonia e Finlandia. È molto importante cercare di capire venerdì quale è la direzione giusta da prendere. Ancora una volta Ogier parte per primo, venerdì. Questo è un po’ un handicap, ma un po’ non lo è, o lo è meno in Spagna. I distacchi che si creano sulla terra, infatti, possono essere molto importanti, il che significa che recuperare sull’asfalto un ritardo accumulato sulla terra può essere difficile, ma l’obiettivo di Sébastien è e deve essere quello di essere consistente al massimo.”

“Poi c’è asfalto e asfalto. Prendiamo il Germania. Asfalto, sì, ma in Spagna ci sono asfalti che giri, esagerando un po’, come in pista. Lisci, levigati, ben tenuti. Quindi velocità di percorrenza più elevate con Macchine più composte.”

“Assetti. Suppongo che molti partiranno con un assetto tipo Sardegna per la terra. Per l’asfalto bisogna fare delle considerazioni. Partiamo dal presupposto che c’è maggiore omogeneità di tipologie, ma per esempio in Germania si presentavano già due tipi di situazioni marcatamente diverse. Un giorno si dovevano privilegiare di più frenata e ripartenza, per le caratteristiche “stop & go” delle speciali tipo della Mosella, un altro giorno sulle speciali della Baumholder, sebbene le speciali fossero più “twisty” e scorrevoli, il suolo è molto sconnesso, trovavi asfalto rotto e in molte occasioni cemento. Ecco, in Spagna puoi trovare la fluidità delle speciali del Campo militare tedesco ma con un asfalto pressoché perfetto.”

In Spagna ci sono asfalti che giri, esagerando un po’, come in pista. Lisci, levigati, ben tenuti. Quindi velocità di percorrenza più elevate con Macchine più composte

Meteo. Non possiamo dirlo con certezza. Ora c’è il sole e fa caldo e le previsioni sono buone. Ci potrebbe essere, dunque, caldo, e quindi asfalto caldo. In questo caso quando fai l’assetto puoi dimenticare il problema dello sconnesso, soprattutto se lavori su una Macchina più versatile. Si lavora, insomma, sugli ammortizzatori e sulla distribuzione dei pesi, e devi fare attenzione solo al fatto che puoi trovare qualche taglio profondo qua e là.”

Insomma, chi sono i Piloti più adatti a questo Rally?

MC. “Tutti dicono Sordo, perché è bravo sull’asfalto. Però non lo è altrettanto sulla terra, anche se è la sua. Senza fare nomi, io dico che qui ci vuole un buon “passista”.

Te lo dico io, allora: ce l’avete in Casa, il “Passista”! A proposito... sai nulla del suo futuro? Non ti ha “svelato” nulla?

MC. “Macché, non se ne parla nemmeno. E poi non è materia mia e trovo che sia giusto rispettare al 100% il suo spazio privato.”

Va bene. È giusto, aspettiamo rispettosi. Certo questa attesa si fa piuttosto lunga e snervante…

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