WRC17 Tour de Corse. L’ora di Neuville e di Hyundai

WRC17 Tour de Corse. L’ora di Neuville e di Hyundai
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Quattro Rally, quattro diversi Vincitori, Piloti e Macchine. Finalmente Neuville rompe l’incantesimo che lo incatena dall’inizio della stagione. Un Rally caratterizzato da incredibili altissimi e bassi, emozionante, per un Campionato ancora tutto da scrivere
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
9 aprile 2017

Bastia, 9 Aprile 2017. La Porto Vecchio – Palombaggia è l’ultima Speciale del 60° Tour de Corse. Lo spettacolare, suggestivo Power Stage, tuttavia, è solo la punta dell’iceberg della quarta prova del Mondiale WRC, lo scorcio finale di un Rally sontuoso e irascibile, indecifrabile e da far diventar scemi non solo gli scommettitori. Colpi di scena? A non finire, con perfetto sincronismo e abbondante cinismo, e continui, anche eclatanti rovesciamenti di fronte, certi uni consumati e altri appena accennati, ma non per questo meno emozionanti.

Due giorni di gara, i primi, e due fotografie, simili e così diverse. Primo giorno, prima tappa, venerdì. Kris Meeke e la Citroen C3 WRC+ escono immediatamente allo scoperto e impongono un ritmo infernale, insostenibile, che lascia stupiti come se si stesse ancora parlando, gli occhi incollati all’immagine, del clamoroso fuoripista e fuoriprogramma con il quale il Pilota ufficiale Citroen ha concluso e fissato nella leggenda la trionfale campagna messicana. Meeke vince tre delle quattro speciali, una resta allo scontento Ogier che non trova il bandolo, Neuville sta a guardare, impotente, la Macchina non così reattiva e il peso, inevitabile, di una vecchia pressione da scaricare. Differenze cronometriche contenute, ma indicazioni chiarissime. Una in particolare: a Meeke basta tenere la macchina in strada, lui ama così tanto gli “extra”, e il gioco è fatto anche questa volta. Una seconda indicazione: la nuova C3 WRC+, abbondantemente criticata, è una spanna al di sopra della concorrenza, più potente, o in grado di scaricare meglio a terra potenza e diavolerie figlie del nuovo Regolamento.

Secondo giorno, seconda tappa. Sabato. Neuville vince la prima Speciale, la lunga La Porta – Valle di Rostino dando l’impressione di essere riuscito a cancellare completamente le brutte sensazioni che la Hyundai i20 Coupé gli avevano dato venerdì. Sembrava un problema insormontabile nel contesto del Rally, e invece la i20 è un’altra Macchina. Va fortissimo, il Pilota è felice e torna a vincere. I destini si incrociano, e uno di questi è al capolinea, agonistico s’intende. Mentre Neuville si prepara a replicare con una grande interpretazione il copione del giorno precedente, vincerà tre delle quattro prove speciali, e una sarà ancora appannaggio del campione del Mondo Ogier, Meeke è fermato al termine della seconda Speciale. Un problema meccanico, la spia dell’olio si è accesa, il motore inizia a fumare. Conclude le PS del mattino ancora in testa, un misero secondo e mezzo, ma di lì a poco la Macchina e l’Equipaggio sono ritirati. Fine del cinema dopo tanto show di potenziale. Neuville riscatta la posizione, e va in testa. Ogier nel pomeriggio stravolge ancora la Fiesta del Team M-Sport, ne ritrova di colpo la competitività, vince la terza Speciale e mette una mano sulla spalla di Neuville, ma poi si defila, suo malgrado, l’idraulica della Ford KO. Il più bel Rally su asfalto del Mondo? Non solo, questa edizione è superlativa “overall”!

Se tutte le volte che al Binomio Ogier-Ford le cose vanno così-così il risultato è questo, il quinto Mondiale personale e il primo di M-Sport sono assicurati

Domenica. Gran finale. Tutti in piedi. In gioco tutti i gradini del podio a parte il primo, all’improvviso durante la micidiale Antisanti – Poggio di Nazza, un purgatorio lungo 53 chilometri. Su quelle curve Ogier incontra di nuovo un problema, elettrico e intermittente, la peggiore delle dannazioni, e lascia 20 secondi sull’asfalto, due di troppo con i quali Sordo va al Power Stage davanti al Campione del Mondo. Ogier, rabbia ma eccezionale sangue freddo, rimette la Macchina a posto con i ferri di bordo, con l’aiuto di Ingrassia e… del telefono, e affronta la finalissima a posto. La strategia è diventata doppiamente obbligata, orgoglio, la posizione, e necessità, quei punti, si fondono in un attacco incondizionato. Sordo fa quel che può, bene, ma restituisce il… ben tolto, con precisione. Sordo è terzo, Ogier, in un Rally pieno di contraddizioni e di salti di fronte, è secondo assoluto. Se tutte le volte che al Binomio Ogier-Ford le cose vanno così-così il risultato è questo, il quinto Mondiale personale e il primo di M-Sport sono assicurati.

Subito sotto il podio c’è un altro duello in atto, quello definito il giorno precedente tra Latvala e Breen, separati da un’inezia. È un altro buon motivo perché entrambi non si “possano” risparmiare, e un buon motivo di spettacolo in più. Breen è partito all’attacco sin dal mattino, convinto di potercela fare, ed è arrivato al Power Stage con la possibilità di riuscirci. Infatti il finlandese storce la bocca, evidentemente Makinen & Co. non hanno resistito alla tentazione di ritoccare per la “Purgatorio” la configurazione vincente della Yaris WRC indovinata il pomeriggio precedente, e la Speciale non è venuta con il buco. Per fortuna c’è la possibilità di tornare sui propri passi prima del gran finale, e Latvala esplode nella Porto vecchio – Palombaggia un tempo irraggiungibile e vince, nettamente, il Power Stage. Breen, terzo al rush finale, deve accontentarsi del quinto posto, che comunque lo lancia nell’orbita dei protagonisti assoluti del Tour de Corse 2017.

La doppia necessità di attaccare di quattro Equipaggi diventa un messaggio chiave per Thierry Neuville. Anche al belga e alla Macchina i punti in palio farebbero comodo, ma il successo del Rally è una priorità, e sapere che in ogni caso nessuno dei quattro partiti prima di lui è minimamente intenzionato a dare strada risolve a priori il dilemma del giorno. Neuville, tutti gli intermedi a disposizione, lascia scorrere la i20 Coupé WRC verso una nuova, emblematica, stupenda e rassicurante vittoria sulla più lunga speciale del Rally, ma il suo ruolo scade nel Power Stage, al riparo dai rischi. Anche questa è una necessità assoluta. Infatti è deciso: Neuville chiude al 5° posto la Speciale di chiusura, appena un punticino, ma si libera dalle catene del Monte-Carlo e dello Svezia, entrambi buttati via per un’inezia crudele. È bello poter tornare a parlare di un Grande Pilota come lui, senza patemi d’animo, ora la strada verso un Mondiale più “onesto” è di nuovo aperta. È la terza vittoria in WRC, e non è azzardato pensare che possa essere la più importante, più forte della prima e certamente taumaturgica, della carriera del belga.

Il Campionato si articola un po’ meglio. Ogier sale a quota 88 e stacca Latvala, 13 punti più sotto. Neuville, in un colpo solo, quasi raddoppia il bottino raccolto nelle tre prove precedenti, scavalca sia Sordo che Tanak e rientra in corsa. In sofferenza, adesso, è Meeke, che non muove la propria classifica e quindi scende di una posizione, settimo e sorpassato anche dal compagno di Squadra Breen. La grande varietà di vincitori delle prime quattro Prove del Campionato, Piloti e Macchine, Ogier, Latvala, Meeke e Neuville, Ford, Toyota, Citroen e Hyundai, ma soprattutto la grande incostanza di efficacia e di rendimento dei “pacchetti” manifestata in modo quasi abnorme in Corsica, offrono un’altra importante chiave di lettura. Viene da pensare che le novità introdotte con il regolamento WRC+ prestino ancora il fianco a una grandissima instabilità, senza dubbio legata alla mancanza di esperienze dirette. Forzando il concetto, è come se si capisse ancora ben poco, Piloti e Tecnici, su come bilanciare i parametri nella Vettura perfetta. Alcuni esempi. Neuville che non capisce la Macchina, venerdì, non trova i tempi e dice che il problema non si risolverà in questo week end, ma poi ritrova tutto la mattina dopo, come per incanto, stravince e cancella tutti i dubbi. Le Toyota, venerdì quelle di Hanninen e Latvala agli antipodi, poi agli antipodi la Yaris di Latvala di venerdì e la Yaris di Latvala il sabato. Poi tutto a posto, e Latvala all’ultimo tuffo riprende a vincere.

I colpi di scena e la grande incertezza del Mondiale 2017 non verranno meno tanto facilmente per molto tempo ancora. Forse un pelo più indirettamente, al momento, il regolamento 2017 produce in maniera ancora diversa e parziale modo gli effetti per cui è stato promosso. Eccezionale tensione agonistica e spettacolare

Le Ford, la Fiesta di Ogier, incomprensibile venerdì e sabato mattina e Pilota con le orecchie basse, e invece imprendibile sabato pomeriggio. Qualche fragilità, forse occasionale, e molto potenziale senz’altro ancora da regolare, forse ancor di più da personalizzare. E anche la Citroen di Meeke, stratosferica, evidentemente su un altro pianeta per metà Rally ma poi, lasciamo aperta la questione che si tratti di una insignificante e sciagurata disgrazia, di fatto fermata fumante. Tutti hanno sicuramente molto lavoro ancora da fare. Da una parte c’è la raccolta dei dati, dall’altra la loro corretta interpretazione, infine la sincronizzazione con Pilota e Rally. Un lavorone. Non sono state le prime tre Prove a dirimere molte questioni, e anche il Corsica potrebbe non servire che molto più avanti, magari come riferimento parziale per una tappa del Germania o un giorno di Spagna.

Di fatto si va in Argentina, Portogallo e Sardegna implorando dati dai test, e si potrebbe andare avanti ancora per molto tempo con la biblioteca ancora sguarnita, povera. In Corsica, per esempio, c’è chi è stato graziato nella scelta delle gomme dal bel tempo, ma è diventato scemo attorno alle regolazioni di quella diavoleria del differenziale centrale. Bastava guardare, curve perfette, e altre disastrosamente improvvisate. In Corsica aerodinamica e alettoni astronavali potevano anche essere lasciati a casa, più avanti li vedremo nel loro autentico splendore, non vediamo l’ora del Finlandia. Con molti parametri ancora da decifrare, anche da parte dei Piloti nel modo di sfruttarli correttamente, parte del potenziale delle formidabili nuove Macchine è ancora soffocato, ma una cosa è certa. I colpi di scena e la grande incertezza del Mondiale 2017 non verranno meno tanto facilmente per molto tempo ancora. Forse un pelo più indirettamente, al momento, il regolamento 2017 produce in maniera ancora diversa e parziale modo gli effetti per cui è stato promosso. Eccezionale tensione agonistica e spettacolare.

Foto: Manrico Martella, Nikos Mitsouras, Simone Calvelli, Elisabetta Preto

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