Yves Bonnefont e Arnault Ribaud: «DS, marchio premium del Gruppo PSA»

Yves Bonnefont e Arnault Ribaud: «DS, marchio premium del Gruppo PSA»
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Yves Bonnefont, Direttore del marchio, ed Arnault Ribaud, Direttore Marketing e Vendite, ci parlano della strategia e degli obiettivi ambiziosi con cui il brand DS si propone ai mercati internazionali.
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
27 gennaio 2015

L’operazione di lancio del marchio DS come logo premium del gruppo PSA è operativa: non più una semplice appendice della gamma Citroen, ma un brand autonomo, che nelle intenzioni della dirigenza dovrà rappresentare l’eccellenza e il massimo livello di qualità su quattro ruote. Portandosi in dote l’eredità di una sigla, DS appunto, al debutto sessanta anni fa stupì il mondo per gli alti contenuti tecnici su un corpo vettura che pareva un salotto, tanto comodo ed accogliente si presentava.

 

Su quali elementi avete puntato al momento di identificare il campo d’azione del marchio DS?
«E’ stato piuttosto semplice: abbiamo focalizzato tutte le attenzioni sul cliente. Nello studio della linea DS tutto parte da lui ed intorno a lui ruota. Lo abbiamo pensato come una persona esigente, curiosa e desiderosa di sperimentare soluzioni nuove. E per un tale profilo abbiamo messo al lavoro le nostre migliori menti, per poterlo stupire sul serio».

 

citroen ds 1955
Citroen DS19 del 1955

E che legami ci sono tra le DS di oggi e quelle di sessant’anni fa?

«Avere già in casa un marchio esclusivo è una fortuna, perché non c’è bisogno di inventarselo ex-novo. Ma bisogna anche evitare la trappola di restare prigionieri della nostalgia. Tutti sanno che nel 2015 saranno sessant’anni dal lancio della prima DS, ma non ci sarà una replica di quella vettura. Lo stile, l’impostazione progettuale e la capacità di osare saranno quelle: ma le DS degli anni Duemila sono proiettate in una prospettiva futura, non guardano al passato con rimpianto. A riassumerla in uno slogan, diciamo “Innovazione nella tradizione”, ben sapendo che oggi ci sono molti nuovi settori cui l’automobile deve attingere per restare uno strumento non solo di spostamento, ma anche di divertimento ed espressione della personalità di chi la guida».


L’operazione di abbinare un brand premium alla linea di produzione classica non è nuova, pensando ai binomi Lexus-Toyota e Infiniti-Nissan. In che modo DS sarà differente e su quali strategie di comunicazioni punterete?
«Il piano punta a far passare l’idea che la sigla DS riunisce idee importanti come tecnologia e fashion. E per comunicarla ricorreremo ai DS Lounge, inizialmente un'area dedicata all'interno di una concessionaria Citroen, identificata da pavimentazione, arredamento ed illuminazioni speciali. Puntiamo alle megacity di tutto il mondo, ai grandi agglomerati urbani dove si concentra la popolazione: solo in Europa, sono alcune decine. Poi, DS sarà sempre più legato alla cultura, agli eventi mondani, ai grandi avvenimenti: l’auto DS andrà a braccetto con arte, musica e creatività, anche per creare una sinergia con i giovani che rappresentano senz’altro uno dei nostri target a livello commerciale».

 

DS sarà sempre più legato alla cultura, agli eventi mondani, ai grandi avvenimenti: l’auto DS andrà a braccetto con arte, musica e creatività, anche per creare una sinergia con i giovani che rappresentano senz’altro uno dei nostri target a livello commerciale

Oltre quello europeo, quali sono i mercati sui quali DS punterà subito con la sua presenza?
«Non è un segreto che come gruppo abbiamo da tempo individuato la Cina come il mercato in prospettiva più interessante. Non a caso abbiamo una fabbrica a Shenzhen, già in grado di soddisfare le richieste di quegli utenti. E per il mercato asiatico sono in programma modelli specifici, per stile, dotazioni ed allestimento».

 

Visto che avete introdotto l’argomento, potete indicarci quali saranno le prossime novità a marchio DS?
«Come sapete, al momento l’offerta comprende DS3, DS4 e DS5: nei prossimi mesi arriveranno altri tre modelli, mentre il piano di marketing prevede il completamento della gamma in un paio di stagioni. A regime, DS sarà presente in almeno sei segmenti, con un’offerta che si estenderà anche ai settori delle propulsioni alternative».

 

citroen ds5 (2)
DS5, l'ammiraglia del brand

Debuttando nel segmento premium, a quali altri marchi vi riferite, quali sono i benchmark, magari di lingua tedesca?

«Non esistono e non vogliamo copiare nessuno, perché non avrebbe senso strategico. Preferiamo piuttosto identificare il territorio nel quale ci muoviamo, contaminato da elementi di design, moda ed espressioni del lusso tipicamente francesi conosciuti in tutto il mondo, come una borsa Vuitton o un profumo Chanel. Sono ambiti dove nessuno ci può copiare. Per questo siamo molto attenti e concentrati sulla qualità dei materiali, la cura dei dettagli e la raffinatezza, per offrire al cliente DS davvero il meglio. Già la DS3 è la vettura che offre la più ampia possibilità di personalizzazione e di combinazione tra materiali, colori, dotazioni ed accessori e sarà sempre così. Le nostre vetture forniranno un’esperienza sensoriale unica, non solo dinamica ma tattile e visiva. I particolari faranno la differenza: la cura sartoriale con cui è allestito l’interno delle nostre auto, con cuciture artigianali dei pellami, ci riporta ad un livello di qualità percepita che in pochi possono offrire. Ci vogliano diverse ore per completare il lavoro, ma alla fine il risultato è davvero esaltante. Crediamo che lo sforzo per fare di DS un marchio senza veri concorrenti verrà molto apprezzato dal mercato».

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