Honda Civic 2017 1.5 Turbo VTec Sport +: personalità forte

  • Voto di Automoto.it 8 / 10
Honda Civic 2017 1.5 Turbo VTec Sport +: personalità forte
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La nuova cinque porte giapponese a fianco della sorella da gara, TC1, nelle tappe iridate del WTCC per una conoscenza anche pistaiola
19 maggio 2017

Il Mondiale Turismo torna a Monza dopo tre anni e l’occasione per Honda, che schiera ben tre Civic ufficiali nel proprio team, in lotta per il titolo 2017, è quella di far conoscere meglio la propria rinnovata best-seller europea: la Civic di decima generazione, quella su cui tanto hanno investito in madre patria per segnare dei nuovi riferimenti nel segmento delle berline compatte. Abbiamo così modo di vedere da vicino e saggiare la versione 1.5 sovralimentata da 182 CV in allestimento Sport Plus, coerente al contesto, guidata oltretutto anche dai piloti della squadra Castrol Honda nel Tempio della Velocità, a pieno gas.

Dal vivo: com’è fuori

La nuova Civic 2017, assemblata in Regno Unito, è sempre molto caratteristica e personale, forse non letteralmente lunare come il colore del modello di quest’occasione (definito metallic Lunar Silver) perché ormai nota nel suo DNA che vuole essere “diverso” già da fuori, rispetto alla media; è certo abbastanza sofisticata esteticamente. Sempre sportiva e aerodinamicamente parecchio curata, anche sotto la carrozzeria, con poche sporgenze usa linee a dir poco forti. È vistosamente connotata anche nei dettagli, da passaruota e ampie bocchette, specie al posteriore che esibisce poi nella propria parte bassa un doppio terminale di scarico centrale, cromato. Cresciuta non poco grazie alla nuova piattaforma, di ben 13,6 centimetri in lunghezza, avvicina i 4,5 metri longitudinali ma è anche più larga e bassa di ogni precedente Civic. Non la più pesante però, grazie al miglioramento dei materiali: -16Kg rispetto chi la ha preceduta. I gruppi ottici sono curati ma non preponderanti nell’insieme, anch’essi non omologhi alla concorrenza: gli anteriori con “firma Led” a profilo J, i posteriori a C, in ogni caso estesi orizzontalmente per una linea continua che percorre idealmente i due fronti della Civic, unendo la fanaleria ai profili di cofano e bagagliaio, rispettivamente. Anche in questo la giapponese non cede, alle ampie griglie quasi verticali tanto di moda per il frontale. Sempre una linea definita, percorre le fiancate diagonalmente, integrando le maniglie e dando quel senso di proiezione in avanti. Particolare anche il tetto, lievemente inclinato e che si integra con il lunotto, insieme a un doppio spoiler, dedicato in questo caso alla versione Sport Plus, come anche le minigonne laterali e i cerchi, in lega da 17’’. Non manca la gradita possibilità di una superficie scorrevole elettricamente per essere a cielo aperto, almeno in parte.

La sagoma della Civic Sport+ 2017 non è omologa ad alcuna concorrente
La sagoma della Civic Sport+ 2017 non è omologa ad alcuna concorrente

Dal vivo: com’è dentro

Ergonomica al punto giusto, per tutte le stazze e spaziosa. Grazie alle maggiori dimensioni, tra cui un passo ruota di quasi 2,7 metri, Civic 2017 accoglie bene al posto di guida, più basso rispetto alla precedente anche per il riposizionamento del serbatoio, come anche in quelli da passeggero. Dietro non si sta troppo comodi solo se in tre, oppure se di statura superiore al metro e ottanta, per l’altezza; ma lo spazio per gambe e busto non manca; come non mancano anteriormente discrete regolazioni e comandi a portata di mano, d’impostazione abbastanza razionale. Non sfavilla per lusso o ricchezza dei materiali, da vera sportiva asiatica, ma gli assemblaggi sono più che buoni e le finiture di questo allestimento offrono profili scuri dai richiami al carbonio e al metallo, con pedaliera in alluminio e un senso di avvolgimento che nella pratica è solo per i sedili, pensati per chi ami il genere. Parecchi i vani porta oggetto, specie anteriormente, con tanto di alloggio per ricarica wireless dei dispositivi e prese di corrente o USB in quantità, alcune in un vano volutamente non a vista; contrariamente a dietro, dove sono assenti particolari ausili per i passeggeri. Il bagagliaio è da record: 478 litri, estendibile, con una copertura particolarmente congegnosa, in due elementi, presa di corrente e illuminazione. Punto forte, già visibile staticamente dai vari tasti, è la dotazione di sistemi sicurezza e assistenza alla guida (un insieme definito Sensing) tra cui, secondo gli allestimenti, si possono avere: frenata a riduzione d’impatto, segnalazioni di collisione e di cambio, abbandono o mantenimento di corsia, ACC (velocità di crociera) TSR (riconoscimento segnali stradali) e limitatore di velocità intelligente (predittivo). Il tutto tramite varie telecamere e sensori non troppo esposti alla vista esterna. Degni di nota l’informazione sui veicoli negli angoli ciechi, il monitoraggio del traffico in avvicinamento e il retrovisore multi angolo con retrocamera. Moderna ma non futurista e ordinata la strumentazione che, pur digitale su tre elementi, lascia priorità al contagiri centrale con fondo scala a ottomila, L’Infotainment Honda Connect 2 che integra Apple CarPlay e Android Auto, è gestito tramite un touchscreen 7’’ di architettura quad-core, visibile anche con angolazioni difficili e supportato dal punto di vista audio con casse 180 Watt ovviamente estendibili; mentre la navigazione quando inclusa è affidata a Garmin, con aggiornamenti per 5 anni. Non si vede e soprattutto non si sente alla guida, un altro aspetto molto curato per Civic 2017: l’insonorizzazione. Un’attenzione in fase di progettazione a partire da materiali e forme di tutti gli organi in movimento, passando per ampie superfici isolanti acusticamente e non solo. Il parabrezza per esempio è da 4,6mm con triplo strato: quello medio di 0,7 mm è in polivinilbutirrale (PVB) per attenuazione del rumore.

Interni ben assemblati con impronta razionale e in parte sportiva, per la Civic Sport+
Interni ben assemblati con impronta razionale e in parte sportiva, per la Civic Sport+

Alla guida, anche in pista

Delle doti stradali delle Civic 2017 vi abbiamo già parlato in una recente prova, ci sono la buona reattività unita a un comfort solido, quasi non ordinario, oltre a spazi e consumi che accontentano molti palati, gradendo l'alimentazione a benzina. Per compiere i passaggi serali durante la tappa iridata del Mondiale, stressata dal piede pesante dei piloti del team sullo stradale monzese, in quest’occasione la Civic 2017 1.5 Turbo non subisce particolari modifiche, se non quelle estetiche, con livrea della squadra corse aggiunta al Lunar Silver e la sostituzione degli pneumatici Michelin stradali con altri, Yokohama, uso pista. Entriamo nella pit-lane per alcuni passaggi, affiancati da Norbert Michelisz. Punti forti per un'auto pur globale ma che porta il marchio fondato da chi (Soichiro Honda) diceva: “Non esiste Honda senza competizione” sono già quelli inclusi nelle scelte tecniche a monte. Come il baricentro basso (-10mm dalla precedente Civic) e la rigidità del nuovo pianale (+52%, grazie anche alla collaborazione per gli stampi di acciaio con Gestamp) oltre ovviamente il setting, con sospensioni indipendenti adattive: alle MacPherson anteriori si abbina la nuova configurazione multi-link posteriore. Il controllo elettronico con quattro punti di ancoraggio, varia lo smorzamento su due livelli utilizzando sensori a tre assi integrati, per controllare la valvola solenoide di ogni sospensione che regola il singolo flusso d’olio. Degno di nota anche servosterzo elettrico a doppio pignone (motore sulla cremagliera invece che sulla colonna) dal rapporto variabile calibrato appositamente per il mercato europeo. Passando al motore, il sistema i-VTEC (fasatura e alzata variabile intelligente delle valvole) e Dual-VTC (doppia fasatura variabile, aspirazione e scarico) dona potenza massima 182 CV a 5.500 giri/min ma la coppia, di 240 Nm, è già a 1900.

Un giro a Monza

La Civic Sport + con i colori del Team Castrol sta proprio bene, nella pit-lane di Monza, certo che sedersi a lato passeggero, facendola guidare a uno che è appena sceso dalla TC1 del Mondiale Turismo, che qui viaggia a 185 km/h di media e sicuramente usa riferimenti ben diversi da quelli di un’auto stradale, condotta da un normale automobilista, può anche mettere un po' di inquietudine.

La Civic 1.5 Turbo Vtec scende in pista a Monza con i colori della squadra Castrol
La Civic 1.5 Turbo Vtec scende in pista a Monza con i colori della squadra Castrol

In realtà non è poi così impressionante girare al 100% con quest’auto, se si ha un po' dimestichezza con la guida in pista, pur senza essere dei veri piloti ma essendo conosci di potenzialità e sicurezza del mezzo. Dopo aver disattivato i controlli che si possano limitare, Michelisz ci dice che non andrà al 100% ma al 110%: esce dalla corsia dei box a pieno gas, le sue staccate nelle varianti sono molto prossime all'ingresso curva e sono quelli gli unici momenti in cui la nuova Civic da dei leggeri accenni di scuotimento poco prevedibile, senza volante in mano, perché maltrattata sui cordoli e utilizzata a piena potenza in uscita. Proprio durante le fasi di coricamento, molto limitato in relazione a vettura e velocità, si sente il buon agire della trazione, anche grazie agli pneumatici per pista. È un telaio davvero più rigido di quello che ci si aspetterebbe da una segmento C generalista, perché la Civic non lo vuole essere. Anche a Lesmo, dove Michelisz non si risparmia andando a inserire brutalmente per uscire a fondo gas, persino oltre i cordoli apparentemente consentiti dall’ordinario buon senso, gli scuotimenti sono molto uniformi e mai l'auto accenna a intraversarsi seriamente. Solo all’Ascari, energicamente trattata dopo aver sfiorato i 180 Km/h, impressiona un po' ma è fedele alla linea impostata, senza allargare troppo in relazione ai cavalli che si stanno spremendo. Sorprende quasi per come, grazie anche al pilota e alle gomme, chiude la traiettoria: in entrata senza nemmeno coricarsi troppo, in uscita senza lesinare potenza, passando sui cordoli, cosa non da tutte le auto a trazione anteriore. Il giro finisce molto in fretta, con i freni (punto critico di una stradale quando corra a Monza) che hanno reagito a dovere in questi pochi passaggi, stressati e non arrosto ma che vengono comunque raffreddati, quando si rientra in corsia box. Quello che ha più valenza, per questa Civic 1.5 Turbo non è la prestazione assoluta (0-100 Km/h in 8,2 sec.) ma l’ottimo equilibrio telaistico, rispetto a una potenza comunque più che buona del motore pensando alla cubatura, la relativa leggerezza e poi quel senso di comodità, che a livello stradale può essere molto accentuato, incluso quello acustico, ma anche in pista aiuta nell’affiatamento con la vettura, per una breve esperienza come questa.

Il quattro cilindri sovralimentato a iniezione diretta giapponese da 182 CV
Il quattro cilindri sovralimentato a iniezione diretta giapponese da 182 CV

In conclusione

Certo, la vettura TC1 che vince nel WTCC non è troppo parente della Civic stradale, da prototipo qual è (contrariamente alle Civic TCR dell’europeo, dove la giapponese si distingue per buoni risultati) ma la 1.5 Turbo Sport + che abbiamo conosciuto è una vettura interessante, molto personale nello stile e dotata nella tecnica. Non estrema ma sportiva nell’indole, perché non è da tutti un simile motore, turbo ma pastosamente educato e che suona gradevolmente fino ad alti giri, con un telaio capace di sopperire ai peggiori maltrattamenti pistaioli, patendo davvero poco in termini di reattività. Soprattutto, contrariamente ad altre rivali sportive solo in alcune limitate edizioni, questa generazione Civic offre già un bel pacchetto con questo 1.5, nemmeno troppo assetato, per i suoi 182 CV (sulla carta ciclo combinato a 5.8 l/100 km). Vero è che per correre forte ne esiste un'altra, di nuova Civic, ma si scarifica l'uso più urbano o di famiglia, oltre il portafoglio. Pensando anche di viaggiarci, con questa, non manca un comfort moderno, dato da cura maniacale per emissione di rumori e vibrazioni, ridotti al minimo, piuttosto che da quel CVT con sette marce simulate, se gradito. Prezzi di listino a partire da 22.500 euro, con il buon 1.0 di accesso gamma, che salgono a 28.900 per il modello Sport + provato. Scheda tecnica e dettagli, visibili sullo strumento dedicato di Automoto.it, a questo link, con manutenzioni che sulla carta sono ridotte rispetto alla media, grazie alle tecnologie motoristiche che non danno solo tanto alluminio e leggerezza, ma anche una catena distribuzione che promette di far dormire sonni tranquilli a tempo indeterminato.

Scheda tecnica 

Carrozzeria Due volumi  
Numeto porte 5  
Numero posti 5  
Bagagliaio (min) 420 dm3  
Bagagliaio (max) 1187 dm3  
Capacità serbatoio 46 litri  
Massa in ordine di marcia 1232 Kg  
Lunghezza 451 cm  
Larghezza 179 cm  
Altezza 143 cm  
Passo 269 cm  
Motore  
Motore 4 cilindri in linea  
Cilindrata 1498  
Alimentazione Benzina  
Potenza max/regime 134kW (182 CV) a 5500 giri/min  
Coppia max 240 Nm  
Trazione Anteriore  
Cambio Manuale  
Prestazioni  
Velocità max 220 Km/h  
Accelerazione 0-100km/h 8.3 secondi  
Omologazione antinquin. Euro 6  
Emissioni CO2 (g/km) 133  
urbano 7.4  
extraurbano 4.9  
misto 5.8  
Codice Infocar 119059201701

 

Foto in pista credit Noels/HME

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  • Prezzo da 39.900
    a 58.300 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza da 455
    a 459 cm
  • Larghezza da 180
    a 189 cm
  • Altezza da 140
    a 141 cm
  • Bagagliaio da 410
    a 1.220 dm3
  • Peso da 1.458
    a 1.517 Kg
  • Segmento Due volumi
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