Land Rover Freelander 2

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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
Forte di un restyling che ne ha ammodernato le linee, la Land Rover Freelander 2 si propone di unire praticità d’uso e carattere sportivo al fascino esclusivo di Land Rover. Il tutto con un listino prezzi accessibile che parte da 26.900 euro
  • Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
14 maggio 2013

Forte di un restyling che ne ha recentemente ammodernato le linee, la Land Rover Freelander 2 va ad inserirsi in quella fetta di mercato in cui il ruolo delle sport utility "compatte" è di tipo prevalentemente urbano ed extraurbano più che fuoristradistico: ecco perché Land Rover ha scelto, non senza critiche da parte dei puristi, di offrirla anche nella versione a due ruote motrici protagonista della nostra prova. Rivale di Mercedes-Benz GLKBMW X3, Audi Q5Volkswagen Tiguan, la Land Rover Freelander 2 vanta un prezzo d'attacco di 26.900 che possono salire sino a 44.710 euro nelle versioni al top di gamma.

Il design: sobrietà stilistica britannica

Caratterizzata da una muscolosa sezione frontale al cui centro si staglia una griglia cromata di profilo rettangolare, la Land Rover Freelander 2 presenta  gruppi ottici le cui forme prevalentemente dritte si amalgamano omogeneamente a dei profili tondeggianti e caratterizzati dalla presenza di LED e proiettori alogeni di serie. La tipica sobrietà stilistica britannica è ritrovabile poi anche lungo le fiancate, che evidenziano delle linee morbide e filanti, oltre ai quattro accessi a bordo laterali e a dei gradevoli profili cromati posti ad incorniciare le griglie di estrazione collocate alle spalle dei passaruota anteriori, mentre la sezione di coda si connota principalmente per il grande portellone posteriore ai cui lati si stagliano i fari.

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Esteriormente caratterizzata soprattutto da una muscolosa sezione frontale al cui centro si staglia una griglia cromata di profilo rettangolare, la Land Rover Freelander 2 presenta, ai lati di questa, dei gruppi ottici caratterizzati dalla presenza congiunta di LED e proiettori alogeni di serie

Gli interni: sontuosità equilibrata

Aperta la portiera si viene accolti da un ambiente in cui la sobrietà stilistica ricercata all’esterno viene corrisposta da delle linee molto eleganti che mai scadono nell’ostentazione, ma ciò non vuol dire che l’abitacolo risulti stilisticamente piatto, anzi, tutt’altro. Numerosi materiali a contrasto fanno la gioia del tatto e la maggior parte dei rivestimenti  sono assolutamente di stampo signorile. L’elegante fusione tra elementi classici e moderni rappresenta indubbiamente il punto di forza dell’abitacolo della Freelander 2, andando così ad appagare coloro che in una vettura ricercano il senso di sontuosità propriamente tipico di alcuni prodotti tedeschi, senza però sconfinare nell’ostentazione in cui è facile cadere.

Elettronica di bordo

Capitolo degno di nota all’interno del libro del fuoristrada all’inglese è quello rappresentato dall’attenzione alle nuove tecnologie. L’elettronica presente a bordo permette infatti di soddisfare i palati più raffinati in merito: c’è di tutto e di più, dal display touchscreen che permette di accedere a tutte le informazioni necessarie; dalla navigazione alla lettura dei dispositivi multimediali, oltre che di quelli mobili, ed il tutto comodamente gestibile dai comandi integrati nel volante.

Dimensioni e tecnica

Lunga 4.500 mm, larga 1.910, alta 1.740 e dotata di un passo di 2.660 mm, la Land Rover Freelander 2 vanta dei freni a disco ventilati da 300 mm all’anteriore (da 316 mm nella versione i6 con trasmissione automatica) e da 302 mm, sempre a disco, al posteriore (ventilati sulla i6 con cambio automatico), che vanno ad arrestare la corsa dei 1.710 kg dichiarati in ordine di marcia. Questi sono visibili all’interno di cerchi in lega il cui diametro spazia dai 16 ai 19 pollici, mentre la gommatura varia dalla misura 215/75 dei cerchi da 16” sino alla taglia 235/55 di quelli da 19”, passando attraverso le grandezze 235/65 dei cerchi da 17” e 235/60 delle ruote da 18”.

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Sicurezza attiva e passiva

Degna di nota l’attenzione riservata alla sicurezza. Sono infatti proposti di serie: ABS, EBD, ETC (controllo di trazione elettronico), CBC (controllo della frenata in curva), DSC (Controllo dinamico della stabilità), EBA (assistenza alla frenata d’emergenza) e RSC (controllo della stabilità in rollio), oltre naturalmente a tutti gli airbag del caso e ai sistemi di ancoraggio Isofix per i sedili dei bambini.

Motorizzazioni

Due i propulsori disponibili per la Land Rover Freelander 2, ovvero il quattro cilindri diesel da 2.179 cc (disponibile in due diverse declinazioni di potenza) ed il quattro cilindri a benzina da 1.999 cc, mentre le trasmissioni possono essere sia manuale che automatica – entrambe a sei rapporti – a seconda della versione prescelta. Ma vediamoli nel dettaglio.

Sul fronte delle motorizzazioni alimentate a benzina troviamo la sola unità da 2.0 litri da 241 CV e 340 Nm, che vengono trasmessi a tutte e quattro le ruote motrici tramite una trasmissione sequenziale a sei velocità. Tali valori permettono uno 0-100 in 8.8 secondi di tempo ed una velocità massima di 200 km/h, oltre a consumi di 13.5, 7.5 e 9.6 l/100 km nei cicli urbano, extraurbano e combinato, oltre ad emissioni di 224 g/km di CO2.

 



Entry level al mondo dei diesel è il quadricilindrico da 2.2 litri eD4 alimentato a gasolio da 150 CV e 420 Nm con trazione anteriore e cambio manuale a sei marce. Tale unità è in grado di coprire lo scatto verso i 100 km/h con partenza da fermo in 11.7 secondi di tempo per una velocità massima di 181 km/h. I consumi dichiarati vengono contenuti entro valori di 7.1, 5.4 e 6 nei cicli urbano, extraurbano e misto, mentre le emissioni si attestano a 158 g/km di CO2.

Capitolo degno di nota all’interno del libro del fuoristrada all’inglese è quello rappresentato dall’attenzione alle nuove tecnologie. L’elettronica presente a bordo permette infatti di soddisfare i palati più raffinati in merito


Lo step successivo è rappresentato dalla medesima unità in versione TD4, che promette analoghi valori di coppia e potenza alla variante sopraelencata e sempre scaricati al suolo da una trasmissione manuale a 6 rapporti (ma per chi lo desiderasse è disponibile la trasmissione automatica a sei marce), ma con trazione integrale. Lo 0-100 viene sempre coperto in 11.7 secondi, ed anche la top speed continua ad attestarsi a 181 km/h. Cambiano invece consumi ed emissioni, i cui primi divengono pari a 7.4 l/100 km in città, 5.6 l/100 km fuori città e 6.2 l/100 km nel ciclo misto, e le seconde a 165 g/km.

La pagina successiva a listino è rappresentata dalla variante Sd4 da 190 CV e 420 Nm, che vengono scaricati al suolo da tutte e quattro le ruote motrici da una trasmissione automatica a sei rapporti, che permette di scattare verso i 100 km/h con partenza da fermo in 9.5 secondi per 185 km/h di velocità massima. Valori questi che si traducono in consumi di 8.7 (urbano), 5.8 (extraurbano) e 7 (misto) l/100 km ed emissioni pari a 185 g/km di CO2.

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Lo stile in puro gusto british rappresenta il pezzo forte della Land Rover Freelander 2, che permette di apprezzare come le linee di forza caratteristiche della sezione frontale, si amalgamino a quelle più tradizionalistiche proposte dal resto del corpo vettura

Dal vivo: com’è fuori

Lo stile in puro gusto british rappresenta il pezzo forte della Land Rover Freelander 2, che permette di apprezzare come le linee di forza caratteristiche della sezione frontale, si amalgamino a quelle più tradizionalistiche proposte dal resto del corpo vettura, mentre lo sguardo viene indubbiamente catturato tanto dalla fascia che ingloba calandra e gruppi ottici, quanto dalle griglie di estrazione metallizzate laterali.

Dal vivo: com’è dentro

Preso posto all’interno dell’abitacolo, che presenta finiture al top come l’esterno della vettura, si viene accolti da un ambiente in cui è il tunnel centrale a dominare la scena. Qui infatti sono collocati sia la leva del cambio che i comandi adibiti alla gestione dell’impianto d’aerazione e di quello di infotainment. Quest’ultimo si interfaccia con il guidatore tramite un display a colori situato al centro della plancia e proposto di serie da 5” di grandezza.

Molto semplice ed intuitivo da utilizzare, sfrutta la tecnologia touchscreen per permettere agli occupanti di interloquire con le varie funzioni di bordo e con i dispositivi mobili, che possono inoltre contare su numerose prese USB e AUX per il collegamento fisico, oltre che della tecnologia Bluetooth per la connessione senza fili.

Buona la risposta dei comandi vocali, anche se un pochettino lenti nell’attuazione, ed il vivavoce del telefono risulta ben udibile all’interno dell’abitacolo anche agli occupanti delle file posteriori. Migliorabile invece l’aerazione, non tanto per pilota e passeggero, che possono godere peraltro, in via opzionale a 480 e 880 euro (a seconda se con filtro antipolline  o antinquinamento e umidità), del climatizzatore automatico bizona, quanto per i passeggeri che siedono dietro, che non dispongono invece di regolazioni specifiche.

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Il display a colori situato al centro della plancia e proposto di serie da 5” di grandezza è molto semplice ed intuitivo da utilizzare e sfrutta la tecnologia touchscreen per permettere agli occupanti di interloquire con le varie funzioni di bordo e con i dispositivi mobili, che possono inoltre contare su numerose prese USB e AUX per il collegamento fisico

 

La posizione di guida risulta comoda e non affaticante, e quanto necessario è ergonomicamente ben studiato per essere facilmente a portata di mano ove necessario, anche grazie ai comandi integrati nel volante proposti di serie, il quale presenta però delle anticonvenzionali barre metalliche per l’azionamento del clacson; molto belle a vedersi ma poco pratiche se ne si va a cercare la pressione istintiva in caso di imminente necessità.

La triangolazione di guida può inoltre essere adattata alle esigenze del conducente sia grazie ad un volante regolabile tanto in altezza quanto in profondità, che grazie alle normali regolazioni proposte dalle sellerie, che dispongono però di serie di quelle minime indispensabili. Su una vettura di questo genere non avrebbero infatti sfigurato delle regolazioni lombari.

Seduta di guida, bagagliaio e visibilità

L’elevata altezza da terra permette di sentirsi letteralmente padroni della strada, garantendo peraltro una buona visibilità, la quale viene peraltro coadiuvata da generose superfici trasparenti anche ai lati, sul retro e sulla ¾ posteriore in fase di retromarcia. La seduta orientata al massimo comfort del guidatore va però a discapito della salita a bordo dei bambini, che devono poter contare su un aiuto da parte dei genitori per accedere all’interno di un veicolo dotato di un’elevata altezza da terra e che potrebbe disporre delle luci rosse collocate all’interno delle portiere che non sono qui presenti. Un’eredità probabilmente legata alla maggior inclinazione fuoristradistica del marchio britannico, ma che potrebbe però essere affinata verso un orientamento più stradale, soprattutto su un prodotto destinato a rivolgersi a giovani famiglie sportive.

Il bagagliaio permette di disporre di 550 decimetri cubi di capienza, che possono crescere fino a 1.670 abbattendo i sedili posteriori. Non sono pochi, ma su una vettura di questo tipo si potrebbe richiedere qualcosina di più in caso di lunga trasferta di una famiglia numerosa, più che sufficienti invece per un nucleo famigliare invece più ristretto.

L’unità britannica da 2.2 litri dimostra una buona vivacità se sollecitata ed è dotata di un cambio preciso che favorisce bene gli innesti coadiuvato anche da una frizione efficace ed in grado di ben coadiuvare il sistema Start&Stop

Alla guida

Avviato il propulsore, tramite pressione di uno sportivo pulsante start che si avvale di una chiave elettronica, è da subito possibile notare una buona insonorizzazione interna mentre il motore prende giri in maniera educata, senza dimostrarsi scorbutico, comunicando al contrario una elevata sensazione di confidenza.

La sostanza c’è e si sente, tanto che i valori di coppia e potenza sembrano quasi approssimati per difetto. Manca qualcosina nella fascia bassa del contagiri, ma questo solo per favorire la fruibilità d’esercizio. Per il resto l’unità britannica da 2.2 litri dimostra una buona vivacità se sollecitata. Solo l’elasticità potrebbe essere migliorabile: il propulsore oggetto della nostra prova infatti (la 2.2 eD4 da 150 CV e 420 Nm) ha dimostrato di essere sì pieno e sostanzioso, ma anche di richiedere cambiate continue in fase di richiamo del gas; una probabile conseguenza della rapportatura a sei velocità che aiuta sì a contenere i consumi (che si attestano nell’ordine degli 8/10 l/100 km) – soprattutto a regimi autostradali – ma che non favorisce l’immediatissima risposta dell’acceleratore.

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Molto ben progettato il sistema Start&Stop, che al contrario di come avviene su molti veicoli infatti, permette lo spegnimento del motore quando la vettura è non solo completamente ferma ed in folle, ma con la frizione completamente rilasciata

 

Una taratura a cinque rapporti sarebbe probabilmente risultata perfetta al fianco di questo propulsore, strizzando maggiormente l’occhio anche a quei clienti, che pure in una vettura di questo genere, ricercano un pochettino in più di brio. Ottima invece la precisione del cambio, che favorisce bene gli innesti coadiuvato anche da una frizione efficace ed in grado di ben coadiuvare il sistema Start&Stop. Al contrario di come avviene su molti veicoli infatti, lo spegnimento del motore avviene quando la vettura è non solo completamente ferma ed in folle, ma con la frizione completamente rilasciata, lasciando quindi alla discrezione del guidatore la possibilità di far spegnere o meno l’unità a seconda di quando ritiene essere realmente necessario. La meccanica ringrazia.

Degni di nota anche stabilità e precisione direzionale: le sospensioni, sebbene caratterizzate da una taratura a tratti anche troppo morbida, ben assecondano la percorrenza di curva e l’impostazione delle traiettorie, dimostrando qualche limite solo quando le velocità divengono elevate: uno scotto da pagare se si desidera privilegiare il comfort di guida cittadino, che all’interno di aree urbane caratterizzate da sempre più frequenti dossi alti come montagne e da strade dissestate risulta comunque apprezzabile.

Un buon compromesso tra comfort e sportività a favore della versatilità insomma, anche se  uno sterzo meno leggero e la trazione integrale ci avrebbero definitivamente conquistati, conferendo alla vettura un “carattere Land Rover” più puristico e marcato. Non che il pregio manchi, intendiamoci. Il senso di appagamento legato all’essere a bordo di una Land Rover è comunque sensibile, ma le quattroruote motrici avrebbero conferito alla vettura un maggior “fascino fuoristradistico” ed una maggior polivalenza.

Conclusioni

La Land Rover Freelander 2 è quindi una vettura capace di coniugare degli elementi molto spesso in antitesi, ovvero la praticità d’utilizzo e l’inclinazione sportivo ed il fascino esclusivo di una Land Rover con dei costi contenuti ed un listino prezzi popolare. Non male per una vettura di questo segmento, anche se i puristi del genere sarebbero probabilmente più a loro agio a bordo della versione Si4 alimentata a benzina e motorizzata con l’unità da 2.0 litri da 24 CV e 340 Nm con trazione integrale, una variante capace di mantenere comunque dei costi d’acquisto ragionevoli e di soddisfare i palati più inclini alla trasversalità d’utilizzo.

 

Pregi:
- Altezza seduta

- Prezzo

- Elettronica di bordo

 

Difetti:

- Sterzo leggero

- Sospensioni morbide

- Elasticità motore

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  • Prezzo da 17.280
    a 70.794 €
  • Numero posti da 4
    a 5
  • Lunghezza da 438
    a 450 cm
  • Larghezza da 180
    a 191 cm
  • Altezza da 169
    a 176 cm
  • Bagagliaio
  • Peso da 1.425
    a 2.030 Kg
  • Segmento Suv e Fuoristrada
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