Nuova Kia Sorento

Nuova Kia Sorento
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
La terza generazione della Kia Sorento rappresenta un grosso salto in avanti per il costruttore coreano. Design tutto nuovo e grande qualità costruttiva le permettono di competere con i marchi premium
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
28 gennaio 2015

Ormai ci siamo quasi abituati. Quando Peter Schreyer, grande capo e designer Kia, mette mano ad un nuovo modello vuole lasciare il segno. In segno positivo naturalmente, visto che il corso stilistico da lui inaugurato, quello con la calandra “tiger nose” per intenderci, ha ribaltato come un calzino l’immagine del costruttore coreano. Un costruttore passato nel giro di cinque anni dal realizzare prodotti low cost, tutta sostanza e pochi fronzoli, a mettere sul mercato automobili non solo molto più accattivanti dal punto di vista dello stile, ma anche di eccezionale qualità, sotto ogni punto di vista, dai motori, agli interni, fino agli assemblaggi e alla piacevolezza di guida.

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La Sorento si presenta con un design completamente rinnovato

Un storia di successo: come si è evoluto il mito Kia

È un film che abbiamo già visto su Rio, Venga, Picanto, Sportage, Carens e Soul, modelli di grande successo, lontani anni luce dal recente passato del brand di Seul. Ed è un film che ora Schreyer intende ripetere - con lo stesso successo naturalmente - anche sulla nuova Kia Sorento, che giunge così alla terza generazione. Il successo travolgente del primo modello (più di 7.000 vendite nel 2004 solo in Italia!) è ormai lontano. Nel frattempo il mercato è completamente cambiato, più interessato ai crossover di piccola taglia che ai mega SUV full size, quindi sarà difficile ripetere quei numeri strabilianti. Ma anche Sorento è un’auto del tutto diversa dalle origini.

La prima generazione infatti era un vero fuoristrada, con trazione posteriore (su asfalto), un telaio a logheroni con ponte posteriore rigido, ridotte e un 4x4 vero, da utilizzare solo in condizioni difficili, con due differenziali (quello posteriore bloccabile). Già dalla seconda generazione però Sorento ha quasi del tutto abbandonato qualsiasi vocazione all’off-road per trasformarsi in un vero SUV pensato più per l’asfalto che per gli sterrati, con un telaio automobilistico a tutti gli effetti (scocca portante in acciaio al posto dei longheroni).

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Dettaglio dei gruppi ottici anteriori

Dal vivo: com’è fuori

Oggi poi la nuova Sorento chiude i conti una volta per tutte con il design a tratti controverso della seconda serie e rilancia la sfida con uno stile completamente rinnovato, in linea con l’attuale family feeling e decisamente più elegante. L’impatto visivo rimane imponente, specialmente a causa della zona frontale alta e prominente, ma nel complesso le proporzioni appaiono ben riuscite e piuttosto bilanciate, con linee filanti, addirittura accattivanti per il tre quarti anteriore.

Schreyer, come sempre, affida la parte del leone all’anteriore dove spiccano i gruppi ottici allo xeno con luci diurne a led raccordati alla grande calandra e nervature sul cofano tese e robuste. Questo nuovo “sguardo”, battezzato dagli stilisti Kia street wolf, dona una certa aggressività alla nuova Sorento, così come la fiancata con ampie superfici di carrozzeria e vetrature piuttosto ridotte. Il nuovo status raggiunto da Kia è ben espresso dalle generose finiture cromate sulla fiancata, che come sui migliori modelli premium circondano interamente i finestrini, mentre al posteriore spiccano gruppi ottici full led, come detta la moda del momento. Completano il quadro il montante posteriore (D) molto inclinato e lo spoiler posteriore, dettagli che concedono un tocco di sportività ad una vettura di dimensioni comunque importanti (siamo tra i segmenti D ed E).

 

Il nuovo status raggiunto da Kia è ben espresso dalle generose finiture cromate sulla fiancata, che come sui migliori modelli premium circondano interamente i finestrini

La lunghezza rispetto al passato è infatti arrivata a quota 4.780 mm (+ 95 mm), ma è cresciuta, seppur di poco (+ 5 mm), anche la larghezza fino a sfiorare i 1.890 mm così come il passo che, con ben 2.780 mm (+ 80 mm), diventa davvero generoso, con effetti importanti sull’abitabilità, come vedremo più avanti. Scende a 1.685 mm invece l’altezza, a tutto vantaggio dell’aerodinamica che fa registrare un valore di 0,33 Cx, di certo non un record assoluto, ma comunque un buon risultato per un SUV di questa stazza. 

 

Dal vivo: com’è dentro

Se gli esterni si scrollano di dosso quell’aria un po’ controversa che dominava la versione precedente, gli interni fanno ancora meglio, rivoluzionandosi fino a raggiungere livelli di qualità impensabili solo fino a pochi anni fa per una vettura coreana. La plancia, molto pulita e gradevole, si sviluppa in maniera orizzontale, con un design avvolgente suggerito da una modanatura che unisce idealmente sportelli e cruscotto (una soluzione simile a quella che abbiamo trovato su Opel Insignia e Ampera), mentre una serie di cornici satinate impreziosiscono l’ambiente, circondando bocchette di ventilazione e sistema di navigazione.

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Nella plancia, tutta nuova, trova posto uno schermo da 7 pollici


A proposito di infotainment, il sistema previsto sulla nuova Sorento prevede di serie un display da 7 pollici e si dimostra molto ben fatto. È davvero completo (non mancano prese Aux e Usb), facile, intuitivo e con un touchscreen piuttosto reattivo ai comandi. Non manca poi la telecamera posteriore ma nemmeno un raffinato Around View Monitor che permette di avere una visuale a 360° intorno all’auto e di monitorare anche singolarmente alcune zone specifiche (anteriore, ruota laterale sx e dx, ecc.,) Se non vi dovesse bastare poi si può avere come optional un sistema ancora più avanzato firmato Infinity con schermo da 8 pollici, amplificatore esterno e 10 altoparlanti.

Tecnologia: non manca niente

Sorento non delude nemmeno per quanto riguarda le dotazioni di sicurezza e di assistenza alla guida. Si possono avere infatti cruise control attivo, Blind Spot Detection per l’individuazione degli angoli cechi e fari anteriori adattivi ma anche il Rear Cross Alert che avvisa se sopraggiunge un veicolo in fase di retromarcia, lo Smart Parking Assist che facilita le operazioni di parcheggio (non male su un auto di quasi 4,8 metri) e persino lo Smart Power Tailgate, una tecnologia che apre automaticamente il portellone quando avverte qualcuno con la smart key in tasca nei pressi del bagagliaio.

 
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L'ampio tetto panoramico rende l'abitacolo molto luminoso

Qualità: di nuovo a bocca aperta

Nel complesso la nuova Sorento convince fino in fondo in termini di qualità, sia all’interno che all’esterno. Un aspetto che colpisce ancora di più perché Kia è riuscita a conquistare questo traguardo incredibile da una generazione di modelli all’altra (circa 5-6 anni!). I materiali, anche le plastiche, sono tutti piacevoli al tatto, tranne forse quelli più lontani dagli sguardi, mentre gli assemblaggi sono rigorosi e non hanno nulla da invidiare a vetture tedesche ben più blasonate. Sulla plancia spiccano perfino delle raffinate cuciture a vista e si possono avere sedili anteriori riscaldati, ventilati e regolabili elettricamente con tanto di memorie e sedili posteriori riscaldati e non solo scorrevoli ma anche reclinabili, come sui modelli premium. Non poteva mancare infine un ampio tetto panoramico azionato elettricamente.

Anche la carrozzeria è montata in maniera degna di vetture europee di una certa esperienza, con le fughe tra i diversi pannelli piuttosto sottili e soprattutto molto costanti. Chiudendo le portiere poi si avverte quel suono un po’ sordo e felpato, che trasmette quella piacevole sensazione di alta qualità costruttiva, un tempo riservata solo alle migliori auto in commercio. Ottima anche la disposizione delle guarnizioni, che abbondano e regalano un’eccezionale insonorizzazione all’interno dell’abitacolo.

Parlando di abitabilità non possiamo fare meno di citare il bagagliaio, che sulla nuova Sorento è davvero da record

Spazio sconfinato

L’altro punto di forza della nuova Sorento resta senza dubbio l’abitabilità. I progettisti hanno aumentato le dimensioni, senza cadere nell’errore di avvicinarsi troppo pericolosamente a quota 5 metri. In compenso il passo molto generoso ha migliorato la vita a bordo di tutti i passeggeri, compresi quelli della seconda fila, che peraltro possono beneficiare di una pavimento finalmente piatto. Per quanto riguarda le versioni a sette posti poi siamo rimasti colpiti positivamente. I due sedili a scomparsa, ricavati nella zona del bagagliaio, sono qualcosa di più dei soliti strapuntini da utilizzare in caso di emergenza e possono godere perfino di bocchette di ventilazione con comando dedicato, grazie ad un vero e proprio impianto di climatizzazione tri-zona. L’accesso alla terza fila in ogni caso non è dei più agevoli e per i lunghi viaggi è bene che gli adulti si servano dei posti tradizionali.

Bagagliaio: difficile trovare di meglio sotto ai cinque metri

Parlando di abitabilità non possiamo fare meno di citare il bagagliaio, che sulla nuova Sorento è davvero da record. Il vano di carico è largo 1.370 mm e garantisce in condizioni normali (configurazione a cinque posti) 660 litri di capacità (Un’Audi Q5, per capirci, si ferma a 460, mentre la Fiat Freemont arriva a 540). Abbattendo la seconda fila di sedili però (gli schienali sono abbattibili con un frazionamento 40:20:40) si ottiene un vano di carico lungo ben 2 metri (2.003 mm per l’esattezza) e con una capacità massima di 1.732 litri (Q5 arriva a 540, Freemont a 1.461).

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Il 2.2 CRDi da 200 CV, l'unico propulsore disponibile

Motorizzazioni: o così... o così!

A livello motorizzazioni non si può sbagliare: in Italia (su altri mercati è previsto anche un 2.4 GDI a benzina) la nuova Sorento arriverà solo con il 2.2 turbo diesel CRDi (in passato c’era anche il 2.0 CRDi da 150 CV). Si tratta di un motore che abbiamo già conosciuto in precedenza, ma che per l’occasione è stato ampiamente rivisto e perfezionato, come ci ha spiegato Juan Pablo De La Cueva, Product Manager di Kia Europe, nella nostra intervista. È un quattro cilindri in grado di erogare 200 CV a 3.800 giri/min e di scaricare al suolo ben 441 Nm di coppia, un valore molto generoso, che peraltro rimane costante tra 1.750 e 2.750 giri/min.

Nel nostro Paese può essere abbinato ad un classico manuale a sei marce oppure ad un automatico, sempre a sei rapporti. Si tratta anche in questo caso di una vecchia conoscenza – è il convertitore di coppia realizzato direttamente da Hyundai-Kia da alcuni anni – che però è stato aggiornato nelle logiche di gestione software. Sorento si può ancora scegliere con la sola trazione anteriore, ma anche nella più prestazionale versione AWD con tecnologia Dynamax. In pratica la centralina in curva agisce su ogni singola ruota attraverso freno e controllo di trazione, limitando fenomeni di sottosterzo.

Prezzi interessanti, concorrenti avvisati

Al momento il costruttore coreano non ha ancora comunicato il listino prezzi riservato all’Italia. Possiamo anticipare però che la nuova Sorento verrà offerta ad un prezzo che parte da circa 36.500 euro, con il cuore di gamma posizionato attorno ai 40.000 euro. Il top di gamma invece dovrebbe arrivare fino a cifre prossime ai 48.000 euro. La nuova Sorento, considerate caratteristiche peculiari e dimensioni, non ha vere e proprie concorrenti in Italia. I vertici Kia puntano ad erodere mercato alla Fiat Freemont, specialmente con le versioni manuali a trazione anteriore, mentre con le più ricche AWD automatiche non nascondono di puntare all’Olimpo dominato da BMW X3, Audi Q5, Land Rover Discovery Sport e Mercedes-Benz GLK, contro cui Sorento sfoggia equipaggiamenti completissimi, prezzi interessanti e soprattutto dimensioni - e quindi abitabilità - più generose.

Le nostre impressioni di guida

Saliti a bordo, la prima cosa che ci colpisce è la grande ariosità dell’abitacolo, così come l’estrema comodità dei sedili, che offrono sedute ampie e confortevoli (si sente che è un’auto pensata principalmente per gli Usa…), non troppo sagomate e perfette per affrontare anche lunghi viaggi. Il 2.2 CRDi si dimostra silenziosissimo fin dalle prime battute, quando ancora non abbiamo raggiunto la temperatura di esercizio. Iniziamo il test su una versione automatica e ci godiamo il viaggio guidando in maniera tranquilla, con il convertitore di coppia che cambia le marce in maniera dolce e senza strattonare, mentre il quattro cilindri continua a sorprenderci per silenziosità e per un'erogazione pastosa e piacevolmente rotonda.

Dopo il primo tratto però decidiamo di alzare un po’ il ritmo per vedere di che cosa sono capaci i 200 CV della nuova Sorento. Mettiamo in modalità di guida Sport (che si affianca a Normal ed Eco, ma solo sulle versioni automatiche). Lo sterzo si irrigidisce un po’ e il cambio tira di più le marce. Affondando però il piede sul pedale dell’acceleratore si avverte un po’ di ruvidità, in particolare oltre i 3.000 giri, mentre il cambio fa salire troppo i giri del motore, mortificando parte del suo brio. L’accoppiata 2.2 CRDi-automatico quindi è davvero perfetta per viaggiare tranquilli, in tutta serenità e comfort - come del resto intende fare la stra-grande maggioranza dei clienti Sorento-, ma non nasce per chi ha velleità sportive, anche una volta selezionata la modalità Sport.

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ln dettaglio, il selettore del cambio automatico 

Automatica e manuale: due lati della stessa medaglia. Quale scegliere?

Discorso completamente diverso invece per la versione manuale, che invece esalta le doti del quattro cilindri coreano finalmente libero di rivelarsi per quello che è veramente. E cioè un motore davvero ben riuscito, pronto in ripresa (anche in sesta in lieve salita!), scattante e davvero piacevole da guidare. Anche in questo caso è avvertibile un po’ di ruvidità sopra i 3.000 giri/min, quando il 2.2 CRDi inizia ad alzare anche un po’ la voce, ma senza le incertezze dell’automatico ha tutta la libertà di esprimersi, tanto da rendere quasi divertente anche un’auto di questa stazza. Il sei marce manuale non è un cambio assolutamente perfetto – presenta qualche impuntamento di troppo e la corsa della leva è abbastanza lunga – ma ha il pregio di non mortificare il motore diesel coreano come in parte fa l'automatico.

Fare la scelta giusta potrebbe far sorgere quindi un bel dilemma. Sorento, per dimensioni e tipologia, è un’auto perfetta da avere con l’automatico, specialmente per chi viaggia molto anche in città o nel traffico. Chi invece vuole tirare fuori tutto il potenziale (e ce n’è davvero tanto) del motore e magari viaggia molto in autostrada e lontano dalle città può tranquillamente scegliere il classico manuale.

Buono l’assetto, anche in questo caso pensato più per viaggi in famiglia che per togliersi qualche sfizio su un passo alpino

Consumi: in versione manuale riesce ad essere poco assetata

Se non vi siete ancora fatti le idee chiare poi aggiungiamo un tassello al puzzle. Con l’automatico Sorento, durante il nostro test dove non ci siamo risparmiati troppo con il pedale del gas, ha fatto registrare una media di 9,5 l/100 km (dato del computer di bordo). Non è un record, certo, ma siamo comunque sotto la soglia psicologica dei 10 km/l e non è niente male per un bestione come il Sorento, con 200 CV e cambio automatico. Il manuale invece, se usato in maniera opportuna, permette di abbattere – e non poco – i consumi di carburante, che nel nostro caso sono scesi fino a 7,2 l/100 km.

Buono l’assetto, anche in questo caso pensato più per viaggi in famiglia che per togliersi qualche sfizio su un passo alpino. Le sospensioni regalano un confort notevole anche con i cerchi in lega da 19 pollici, mentre lo sterzo è morbido e con una consistenza sufficiente anche a velocità autostradali. Non chiedetegli però, anche se vi trovate in modalità Sport, inserimenti in curva chirurgici e una comunicatività da sportiva.

Conclusioni

La nuova Sorento si presenta come un’auto matura, che si candida a divenire l’ambasciatrice tecnologica del mondo Kia. Qualità ed equipaggiamenti sono di riferimento e lanciano la sfida a concorrenti premium ben più blasonate, mentre abitabilità e motorizzazione sono da 10 e lode. Peccato solo per l’automatico (e per qualche impuntamento di troppo del manuale) che è migliorato rispetto al passato ma mortifica in maniera ancora eccessiva le prestazioni e i consumi dell’ottimo 2.2 CRDi .

Pregi

- Abitabilità/capacità bagagliaio: è eccezionale per un’auto di nemmeno 4,8 metri
- Qualità complessiva: siamo quasi ai livelli delle migliori tedesche
- Tecnologia di bordo facile e completa
- Motore 2.2 CRDi: con il manuale tira fuori grinta da vendere ed è molto silenzioso

Difetti

- Cambio automatico: è migliorato ma mortifica le doti del 2.2 CRDi. Si può fare ancora meglio
- In Italia c’è solo il 2.2 CRDi da 200 CV. Sparito (per il momento) il 2.0 CRDi da 150 CV
- Cambio manuale: qualche imputamento di troppo

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  • Prezzo da 52.450
    a 64.950 €
  • Numero posti 7
  • Lunghezza 481 cm
  • Larghezza 190 cm
  • Altezza 170 cm
  • Bagagliaio da 175
    a 1.996 dm3
  • Peso da 1.858
    a 2.057 Kg
  • Segmento Suv e Fuoristrada
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