Land Rover Discovery Sport [video]

Land Rover Discovery Sport [video]
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Una gamma pensata per il tempo libero, la famiglia e il lavoro. Ecco la Sport della famiglia Discovery che offre grande abitabilità e tanto comfort
30 luglio 2015

Nelle famiglie numerose, ogni componente si fa apprezzare per qualche dote particolare. Ed ecco allora che anche i membri della family “tempo libero” di Land Rover hanno ognuno un qualcosa che li contraddistingue. C'è una peculiarità che li rappresenta, rendendoli unici e diversi. Le Range Rover sono lussuose, le Defender irrequiete e le Discovery avventurose .


Poi, ecco arrivare l'Evoque che inizia a  fare strage di cuori tra gli amanti dei SUV e alla Land Rover capiscono che la loro neonata è la degna erede di una nuova epoca.   Si siedono tutti attorno a un tavolo e riflettono su come la famiglia possa crescere in quella direzione... Realizzano, in buona sostanza, che ci può essere un'utenza ancora da soddisfare ovvero una fetta di pubblico sulla quale fare breccia, inoculando il desiderio di possedere un SUV lungo meno di 4.60 metri ma in grado di ospitare 7 persone. Tutto, ma a patto di conferirle un look sportivo e un alto confort, tanto nei trasferimenti urbani quanto nei lunghi viaggi. È andata pressappoco in questo modo, il concepimento della vettura che vi andiamo a mostrare. Ecco il fiocco rosa appeso fuori dalla porta di casa Land Rover: è nata la Discovery Sport che definiremmo come una Evoque vitaminizzata in grado di allargare ancor più il bacino di clientela. Un Compact Suv Premium di estremo interesse, capace di pescare un po' qua un po' là, tutti gli aspetti positivi delle sue sorelle e cugine.

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Linee morbide ma muscolose.
Il richiamo stilistico alla Evoque è forte

 

Del resto, si sa, la tendenza è quella di andare a conquistare anche l'ultimo automobilista, di cercare di soddisfare le esigenze di tutti, ma proprio tutti, andando a creare la sotto-categoria del sotto-segmento. In buona sostanza, non si vuole lasciare insoddisfatto nessun bisogno. E proprio per questo motivo, Land Rover ha dato vita alla terza linea di prodotto, Discovery, che rientra nella categoria delle Compact Suv Premium, una sorta di ibrido tra un Evoque e una Freelander: della prima ha ereditato le forme del muso, dalla seconda le forme posteriori e la versatilità.

Quando la versatilità incontra il design

«La nostra sfida è stata quella di combinare insieme design premium e versatilità straordinaria, caratteristiche che devono essere in perfetta armonia» commenta Gerry McGovern, Land Rover Design Director e Chief Creative Officer. «Sono fiero di dire che questo obiettivo è stato raggiunto; il design dinamico della Discovery Sport eserciterà un forte richiamo emotivo sul nostro target, con una versatilità che supera quella di qualsiasi altro SUV compatto premium sul mercato». Come dargli torto.

 

In effetti la linea che richiama quella riuscitissima della Evoque abbinata a una grande abitabilità, fa di questo SUV uno dei più interessanti del momento. Discovery Sport è una vettura di grande stile ma che vuole in un certo senso essere "trendy" tanto quanto essere pratica. Se di praticità si parla, allora, che praticità sia, ed ecco  tre file di sedili con quattro prese a 12 volt e sei USB (a richiesta), capacità di guado con profondità di 600 mm (la concorrenza mediamente si attesta su 500 mm), 600 litri di bagagliaio con cinque posti (espandibile sino a 1698 litri), sistema Land Rover InControl Remote che consente ai proprietari di convocare l'assistenza stradale o dei servizi di emergenza se necessario e InControl che rintraccia  il veicolo in caso di furto.

Le sedute posteriori più alte accrescono il piacere di stare a bordo e di viaggiare

 

Praticità, significa ovviamente anche capacità di carico, facilità di mobilità interna, vivibilità. Ed ecco allora che la fila-due degli occupanti beneficia di posti a sedere sollevati di 50 millimetri rispetto a quella dei passeggeri anteriori così da permettere loro di aver un maggior senso di “aria” e visibilità, mantenendo comunque un ampio spazio utile sopra le teste.

 

Ci ha fatto piacere anche constatare che, per una volta tanto, i progettisti sono stati capaci di sfruttare al meglio i vani presenti nelle portiere. Le vetture moderne invece, purtroppo, hanno vani portiera sempre più minimalisti...

 

Ed ecco allora che la capacità della zona di stivaggio nelle portiere è buona, per la precisione pari a 13,8 litri che, a quanto sembra dai dati forniti da Land Rover, è doppia rispetto a quella della  concorrenza. Lo stivaggio invece completo, sommando tutti i vari vani presenti nell'abitacolo arriva a 34,65 litri. Insomma non male.

 

E chiudiamo il capitolo praticità, con un dato che vorranno sapere gli amanti del camping e delle imbarcazioni: chi tra voi sta pensando di trainare la roulotte o la barca con la Discovery Sport, sappia che il limite di traino per le vetture cinque posti è di 2500 kg.

Ecco la tecnica della Discovery e qualche piccola nozione...

Iniziamo con il dire che il nuovo SUV di casa Land ha nel reparto sospensioni uno dei suoi “assi nella manica”. È senza dubbio merito anche del nuovo assale posteriore Multilink che ha il doppio pregio di offrire un buon comportamento dinamico e di lasciare più spazio in vettura, alle spalle della seconda fila di sedili.

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Il design posteriore ricorda il Freelander dal quale la Sport ha ereditato anche la versatilità

 

Per quanto riguarda il fuoristrada non possiamo esprimerci in tal senso visto che abbiamo avuto modo di affrontare solo brevi tratti sterrati, per lo più di strade bianche, quindi affrontabili con qualsiasi vettura. In ogni caso il Suv di Land ha dimostrato di offrire un buon confort e di saper filtrare bene le piccole asperità. Però è doveroso comunicarVi anche alcuni dati, fondamentali a chi tra voi effettuerà una scelta di acquisto in base alla capacità della vettura di saper affrontare un fuoristrada più o meno imegnativo.

 

Entrano in campo a questo punto i tre valori tipici del vocabolario fuoristradistico: gli angoli di attacco-dosso-uscita. Permetteteci di fare però prima un veloce ripasso di questi tre concetti. Con il primo ovvero l'attacco, si intende la linea orizzontale del piano stradale e dalla tangenziale passante tra la ruota anteriore e il punto inferiore più sporgente dei veicolo. Semplice capire che maggiore risulterà tale angolo, minori saranno le possibilità di toccare con la carrozzeria o con una parte sporgente del telaio nel superare un ostacolo o nel cominciare una ripida salita: l'attacco, appunto! L'angolo di dosso è sempre legato al concetto di “altezza veicolo” ma in questo caso il valore dell'angolo è riferito alla capacità di superare un dosso  senza che il veicolo tocchi con le parti inferiori (normalmente il sottocoppa). Infine l'angolo di uscita, che è rappresentato dalla linea orizzontale del piano stradale e della tangenziale passante tra la ruota posteriore e il punto inferiore posteriore più sporgente.

 

E in fuoristrada? Si muove meglio delle concorrenti grazie anche al vantaggioso angolo di dosso

Detto questo sappiate che la Discovery Sport offre rispettivamente angoli di 25,31 e 21 gradi. Detti così, senza essere paragonati però, hanno poco senso e sono poco rappresentativi. Per comprendere come questo SUV sia effettivamente un mezzo adatto anche a muoversi in fuoristrada e non solo alla “sfilata urbana” o a districarsi nelle corsi dei parcheggi dei centri commerciali, confrontiamolo con una delle dirette concorrenti, anch'essa molto “stilosa”, Audi Q5. Quest'ultima vanta valori pari a 25-17-25 gradi. Insomma Discovery Sport passa “sopra” a molti ostacoli che invece lascerebbero la concorrente con le ruote a "penzoloni".

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Un Suv "stiloso" ma che grazie ai buoni valori degli angoli di attacco-dosso-uscita si muove bene anche in fuoristrada

Sicurezza? Non solo per chi guida

“Come per ogni nuova Land Rover, la sicurezza è stata prioritaria durante lo sviluppo della vettura” cita il comunicato ufficiale della casa. In effetti, non sembra essere solo uno slogan figlio del marketing. Basta sfogliare la dotazione di sicurezza della Sport per capire che in effetti, la Casa crede molto in questo aspetto e argomento di vendita e rendersi conto che i progettisti hanno profuso molte energie per offrire un più alto livello di sicurezza, sia a chi è all'interno della vettura sia a chi è fuori. Oltre ad avere sette Airbag ovvero anteriore (guidatore e passeggero), ginocchia (guidatore), tendina laterale (guidatore e passeggero) e fila due, la vettura è dotata anche di un sistema studiato per la protezione e salvaguardia dei pedoni. C'è infatti la presenza di un particolare airbag a loro riservato e la frenata autonoma di emergenza.

Discovery Sport punta molto sulla sicurezza degli occupanti ma anche dei pedoni

 

Ricordiamo che tutto il pacchetto sicurezza è di serie su tutte le vetture. Sempre a proposito di dotazione, c'è anche l'Head Up Display, un nuovo sistema di infotainment con touchscreen da 8” e la seconda fila di sedili reclinabile e scorrevole. Inoltre troviamo: cambio automatico a nove velocità con comandi Paddle Shift (di serie solo su Si4), controllo automatico della velocità in discesa, ruote motrici con trazione attiva, servosterzo elettrico (EPAS), sistema di controllo elettronico della trazione (ETC), Hill Start Assist (disponibile solo con cambio automatico), controllo dinamico della stabilità (DSC), controllo della stabilità in rollio (RSC), freno di stazionamento elettronico, assistenza alla frenata di emergenza.

 

Detto questo, passando alla prova pratica, dobbiamo ammettere che la vettura ci ha piacevolmente colpito.  Partiamo dall'utilizzo di tutti i giorni: nel traffico si muove bene nonostante la mole. I suoi punti forti sono la buona visibilità anteriore  e posteriore e il buon angolo di sterzata.

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Voto dieci al cruscotto e ai comandi. Non stava però male un display poco più grande...

 

Uscendo dal contesto urbano, Discovery Sport sfoggia un assetto e una tenuta invidiabile anche nella guida più sportiva. Nella percorrenza degli ampi curvoni autostradali, come quelli della Serravalle che ci hanno condotto da Milano alla Liguria, l'altezza della vettura non infastidisce e anche il rollio è minimo. Le sospensioni donano all'assetto  una taratura sportiva ma quindi piuttosto rigida: nonostante questo, copia bene anche le asperità solitamente più fastidiose.

 

Per quanto riguarda il giudizio sui propulsori, possiamo esprimerci solo su quello oggetto della prova, ovvero il 2.2 diesel. Spinge bene fin dai bassi regimi e anche l'azione del turbo non accusa fastidiosi ritardi. Il cambio a nove rapporti, gestibile con i comandi al volante, è rapido nei transitori da un rapporto a un altro. Per chi tra voi fosse interessato alle "prestazioni pure", più che al piacere di guida o al confort, sappia che il Discovery Sport è in grado di passare da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi (sempre con cambio automatico). In ogni caso l'erogazione è molto fluida, sicuramente non grintosa. Voto otto e mezzo all'assenza di vibrazioni fastidiose.

 

Veniamo al capitolo consumi. Sono pari a 5.42, 4.13 e 4.5  l/100 km rispettivamente nei cicli urbano, extra-urbano e combinato nel caso dell'unità da 2.0 litri eD4. Questi i valori dichiarati. Il 2.2 litri TD4 fa invece segnare consumi pari a 6.9, 5.0 e 5.69 l/100 km nei cicli urbano, extra-urbano e combinato. Tali valori salgono ovviamente sui modelli con trasmissione automatica a nove velocità come quello utilizzato nella prova.

Il comfort a bordo è elevato. Basse vibrazioni e buona insonorizzazione 

 

Infine ci sembra giusto ricordarvi che la vettura può essere dotata del sistema Terrain Response Land Rover che permette al conducente di adeguare le risposte dell'auto alle condizioni del fondo, fino a cinque impostazioni:  asfalto, fondi a bassa aderenza, sabbia, fango e roccia .

I numeri e la gamma delle motorizzazioni

Quello che stupisce della Discovery Sport è la sua capacità di accogliere passeggeri e bagagli in soli 4.590 millimetri di lunghezza (239 mm in meno rispetto alla Discovery). Se a questo grande spazio vivibile all'interno aggiungiamo un grande spazio per le gambe ottenuto con un  generoso passo che ferma il metro a quota 2.741 mm capiamo quanto questa vettura sa essere sì spaziosa ma anche estremamente stabile. Senza contare che un passo lungo conferisce visivamente alla vettura una maggior “possenza”. Per quanto riguarda le motorizzazioni abbiamo un 2.2 diesel e un 2.0 benzina mentre gli allestimenti sono quattro per ciascuna motorizzazione  e tipologia di cambio, manuale o automatico. Ma procediamo con ordine.

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Scopri le concorrenti della Land Rover Discovery Sport grazie al nostro sistema di "confronta modello"

 

Come dicevamo abbiamo il 2.2 TD4 da 150 cavalli con cambio manuale a sei velocità, il 2.2 TD4 con cambio automatico a 9 rapporti, il 2.2 SD4 da 190 cavalli (manuale e automatico) e infine l'unico benzina del gruppo ovvero il 2.0 Si4 disponibile solo con cambio automatico e in grado di erogare la bellezza di 240 cavalli. Per gli allestimenti, abbiamo quello base (S), poi SE, HSE e il top ovvero HSE Luxury, quello della vettura che abbiamo avuto modo di provare. Per quanto riguarda i prezzi delle varie versioni base, partiamo dai 35.600 euro della 2.2 TD4, per salire a 37.800 euro della 2.2 SD4 e concludere con i 40.200 della 2.0 Si4.

 

Il top dell'intera gamma ovvero la 2.0 Si4 HSE Luxury è in vendita a partire da 56.100 euro mentre la sua gemella diesel SD4, che abbiamo provato per voi, parte da quota 53.700 euro.  La Discovery Sport è prodotta nei pluripremiati stabilimenti Land Rover di Halewood, Liverpool ed è disponibile in oltre 170 mercati del mondo, accanto alla Land Rover Discovery esistente, a sette posti.
 

Pregi

- Linea stilistica riuscitissima

- Comfort a bordo 

- Piacere di guida

 

Difetti

- Display cruscotto piccolo

- Prezzi importanti

 

Maurizio Vettor

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https://www.landrover.com/index.html

  • Prezzo da 70.800
    a 101.100 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza 496 cm
  • Larghezza 207 cm
  • Altezza 189 cm
  • Bagagliaio
  • Peso da 2.366
    a 2.391 Kg
  • Segmento Suv e Fuoristrada
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