Porsche Cayenne restyling

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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
La Porsche Cayenne si rifà il trucco con un restyling di metà carriera che si ispira all'universo stilistico della sorella minore Macan. Qualità, motori e prestazioni sono di riferimento, ma il peso resta davvero importante
  • Matteo Valenti
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12 novembre 2014

La nuova Macan è da poco arrivata sul mercato e ha già conquistato le vette delle classifiche di vendita di Casa Porsche. Questo non significa però che dobbiamo dimenticarci della sua musa ispiratrice. Ovvero di quella Cayenne che ha portato per la prima volta la Casa di Zuffenhausen nel mondo dei SUV, rivoluzionandone la storia. Nata nel 2002, aveva fatto storcere il naso a più di un appassionato per cui la Porsche sarebbe dovuta rimanere in eterno fedele soltante alle sportive come la 911. I puristi tolleravano al massimo la sorella minore Boxster – che sarebbe stata affiancata qualche anno più tardi dalla Cayman – ma mal digerivano l'arrivo di uno Sport Utility, per di più costruito grazie ad una joint venture con il Gruppo Volkswagen (la stessa base meccanica della Cayenne diede vita ad Audi Q7 e VW Touareg).

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Il nuovo frontale si ispira in maniera evidente allo stile della sorella minore Macan

 

Anche la più insignificante perplessità però è stata spazzata via in un batter di ciglio dagli impressionanti dati di vendita. La Cayenne è diventata nel giro di pochissimo tempo la Porsche più venduta, con numeri da capogiro, almeno per un costruttore considerato fino a quel momento di nicchia. Per farsi un'idea basterà dire che la prima Cayenne del 2002 è stata venduta in 276.000 esemplari, mentre oggi le vendite hanno sfondato abbondantemente quota 300.000 unità. Il modello di seconda generazione continua a mantenersi in testa alla classifiche di vendita del marchio tedesco ma a quattro anni dal lancio è arrivato il momento di un bel restyling di metà carriera. E siccome stiamo parlando di un modello strategico, in Porsche hanno deciso di fare le cose in grande, non solo ritoccando il design ma soprattutto rivoluzionando motorizzazioni e tecnologie, introducendo persino una versione un'inedita plug-in hybrid, la prima nel mondo dei SUV di lusso.

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All'interno aumentano le dotazioni di serie e le tecnologie di bordo disponibili

Dal vivo: com'è cambiata fuori con il restyling

All'esterno i cambiamenti sono abbastanza evidenti, anche se non stravolgono i concetti di base della Cayenne. Spiccano senza dubbio i nuovi gruppi ottici, offerti di serie in versione bixeno con luci diurne led oppure a richiesta nella più sofisticata versione full led. In quest'ultimo caso sono disponibili anche gli abbaglianti adattivi, che permettono di avere un fascio di luce estremamente potente, con penetrazione fino a 500 m. Non appena si incrocia un altro veicolo il sistema provvede ad abbassare all'istante gli abbaglianti, senza rischiare di mettere in difficoltà altri veicoli. Nel complesso il rinnovato frontale sembra ispirarsi all'universo stilistico della sorella minore Macan, con linee più sinuose ed eleganti, ma allo stesso tempo incredibilmente aggressive.

Il rinnovato frontale sembra ispirarsi all'universo stilistico della sorella minore Macan, con linee più sinuose ed eleganti, ma allo stesso tempo incredibilmente aggressive

 

Le griglie dell'ampia calandra sono state ridisegnate e alle loro spalle nascondono un'importante innovazione. Sono state installate infatti delle alette mobili che rimangono chiuse il più possibile, contribuendo a migliorare aerodinamica ed efficienza. Quando non serve apportare il massimo flusso d'aria al radiatore, per esempio a motore freddo o comunque non in temperatura, rimangono serrate, aprendosi solo quando occorre raffreddare in maniera consistente il propulsore. È un piccolo accorgimento certo, ma da solo riesce comunque ad abbattere il coefficiente di penetrazione aerodinamica di 0,01 Cx. Non male per un'auto così imponente, con un Cx complessivo di 0,36. Gli stilisti tedeschi poi hanno ridisegnato completamente anche il cofano, così come il posteriore che mette in mostra inediti gruppi ottici led, con un design molto più sofisticato rispetto a prima, e terminali di scarico inglobati nel paraurti. Al di sopra del lunotto poi spicca uno spoiler di nuova concezione, sviluppato anche in questo caso per rendere più “pulito” il flusso dell'aria e migliorando l'aerodinamica.

Dal vivo: com'è cambiata dentro con il restyling

Saliti a bordo l'occhio cade inevitabilmente sul nuovo volante a tre razze, davvero ben riuscito. Ed era davvero difficile sbagliare visto che lo hanno disegnato ispirandosi a quello della supercar 918 Spyder (che ha suggerito anche quello della Macan). Tutti i comandi sono facilmente raggiungibili, così come i comodi paddles di selezione del cambio. Rispetto al passato si arricchisce però di molto la dotazione di serie. La rinnovata Cayenne offre il portellone posteriore ad azionamento automatico, listelli sottoporta in acciaio inox, controllo pressione pneumatici, e interfaccia audio. I sedili posteriori sono stati riprogettati per garantire maggiore confort e a richiesta possono essere dotati, così come quelli anteriori, di sistema di ventilazione. Sempre in via opzionale si può avere anche una vera e propria chicca. Stiamo parlando del sistema Soft-Close delle portiere, un meccanismo di chiusura integrato utile ad esempio in caso di parcheggi stretti. In questi casi basta appoggiare lo sportello e poi il sistema provvederà a completare la chiusura in maniera automatica, serrando la portiera grazie ad un piccolo motore elettrico. 

 

Porsche Cayenne restyling. Lo spot con Mark Webber

 

Anche il parabrezza riscaldabile, disponibile come optional, vuole contribuire a rendere più confortevole il periodo invernale. Non presenta i tradizionali fili riscaldanti, ma utilizza una lamina riscaldante estremamente sottile che non intralcia i sistemi di assistenza con telecamera e che al tempo stesso riduce il livello di rumorosità all'interno dell'abitacolo. Disponibili anche le sospensioni ad aria (di serie su Cayenne Turbo, optional sulle altre versioni) che forniscono una pratica funzione aggiuntiva. Con portellone posteriore aperto, grazie a un tasto installato lateralmente nel vano di carico, è possibile abbassare la vettura di 52 mm, facilitando di conseguenza il carico in presenza di oggetti particolarmente ingombranti o pesanti. Ampliata anche l’offerta di sistemi di assistenza. Il Park-Assistant sarà disponibile come optional con “Surround View” che consente di eseguire manovre di parcheggio più comode e sicure anche in condizioni di scarsa visibilità. Oltre alla telecamera posteriore sono state installate anche altre tre telecamere ad alta risoluzione nella parte anteriore e negli specchietti. Dalle immagini di tutte e quattro le telecamere, il sistema calcola una prospettiva aerea virtuale sul veicolo e visualizza l’immagine a 360° sul display del sistema multimediale PCM.

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Il nuovo volante a tre razze, molto sportivo, è ispirato a quello della 918 Spyder

Qualità: da rimanere a bocca aperta

Come abbiamo già avuto modo di ribadire più volte in ambito Porsche, anche in questo caso ci troviamo davanti alla quintessenza dell'automobile. Difficile trovare difetti o imprecisioni per quanto riguarda la qualità costruttiva. Ogni componente, guarnizione, pulsante e rivestimento è realizzato o applicato con grandissima cura. E questo grande senso di qualità lo si avverte in ogni momento, da quando si apre o chiude uno sportello, fino al momento in cui si afferra una maniglia, il volante oppure il pomello del cambio.

Motorizzazioni: arriva il primo SUV Plug-In Hybrid (di lusso)

La più grande novità introdotta con il restyling però è senza dubbio l'inedita versione S E-Hybrid. Sfrutta lo stesso powertrain della Panamera plug-in con una sostanziale differenza: su Cayenne è mantenuta l'immancabile trazione integrale PTM. Il motore resta il V6 da 3.0 litri con compressore volumetrico da 333 CV e 440 Nm abbinato al motore elettrico da 95 CV e 310 Nm. Il motore elettrico è montato a valle del propulsore a benzina e del cambio Tiptronic a otto marce e complessivamente il sistema ibrido eroga una potenza di 416 CV e 590 Nm, che si traducono in uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi e in una velocità massima di 243 km/h (125 km/h in puro elettrico). L'autonomia in modalità elettrica promette un range che va da 18 a 36 km, mentre i consumi medi dichiarati parlano di un valore di 3,4 l/100 km.

La prima Cayenne del 2002 è stata venduta in 276.000 esemplari, mentre oggi le vendite hanno sfondato abbondantemente quota 300.000 unità

Diesel: anti-superbollo o super sportivo

Le versioni più gettonate in Italia però rimangono senza dubbio quelle alimentate a gasolio. La Cayenne Diesel rimane equipaggiata con il collaudato 3.0 V6 da 262 CV che diventano 250 CV per la versione immatricolata in Italia in ottica anti-superbollo. La coppia rimane in entrambi i casi a 580 Nm mentre il cambio è il Tiptronic S a otto marce che garantisce uno scatto da 0 a 100 km/h in  7, 3 secondi e una velocità massima di 221 km/h. Grazie all'aggiunta di Ad Blue per l'abbattimento degli Nox Porsche riesce a dichiarare emissioni di 173 – 179 g/km e consumi medi nel ciclo compresi tra 6,6 e 6,8 l/100 km.

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Al posteriore si fanno notare i nuovi fari a led e i terminali di scarico inglobati nel paraurti

 

Chi vuole rimanere sul gasolio senza rinunciare a prestazioni brutali può sempre scegliere la versione S Diesel. Sotto al cofano pulsa il poderoso V8 da 4.2 litri da 385 e 850 Nm con cambio Tiptronic che fa schizzare la Cayenne a 100 km/h in 5,4 secondi (e stiamo sempre parlando di un SUV di oltre 2 tonnellate a gasolio!) e a 252 km/h di velocità massima.

Per i puristi rimane la "sacra" benzina

Per i “talebani” della benzina, che non saliranno mai su una Porsche a gasolio, l'offerta è naturalmente più ampia e golosa. Si parte con il nuovo modello base: la Cayenne. Dotata di un motore V6 da 3.6 litri da 300 CV e cambio Tiptronic S, questa versione può scattare da 0 a 100 km/h in 7,7 secondi e raggiungere una velocità massima di 230 km/h, consumando, secondo la Casa, 7 litri ogni 100 km con 21 g/km di CO2.

 

Porsche Cayenne restyling. Com'è cambiato il design

 

Si sale di livello poi con la Cayenne S equipaggiata con il nuovo 3.6  biturbo da 420 CV. La potenza è la stessa della rinnovata Panamera S che però è spinta da un motore da 3.0 litri. Come mai? Il mistero è presto risolto. La cubatura più elevata – 3.6 a invece che 3.0 – ha permesso di migliorare la coppia, aspetto fonamentale per un SUV a trazione integrale permanente con velleità fuoristradistiche, portandola a 550 Nm (+ 50 Nm rispetto al passato). Il cambio rimane il Tiptronic è in questo caso le prestazioni parlano di uno scatto da 0 a 100 km/h in 5,5 secondi con l'ago del tachimetro che può arrivare a toccare i 259 km/h. I consumi dichiarati si fermano tra 9,5 e 9,8 l/100 km, le emissioni tra 223 e 229 g/km.

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Con il restyling debutta anche l'inedita versione S E-Hybrid con tecnologia plug in

 

Da poco però presentata anche la rinnovata versione GTS che in ottica downsizing perde il V8 aspirato per assumere una nuova versione del V6 biturbo benzina da 3.6 litri capace di erogare 440 CV e 600 Nm di coppia, con un incremento di 20 CV e 85 Nm rispetto al propulsore precedente. Questi dati si traducono in uno scatto da 0 a 100 km/h in 5.2 secondi (5.1 con il pacchetto Sport Chrono opzionale) e in una velocità massima di 262 km/h mentre i consumi dichiarati parlano di 9 litri ogni 100 km. 

 

Per chi non cerca compromessi rimane il top di gamma: la Cayenne Turbo che non rinuncia al piacere di un motore a otto cilindri. Sotto al cofano pulsa un esuberante V8 biturbo da 4.8 litri in grado di erogare 520 CV e 750 Nm di coppia massima, gestiti attraverso il collaudato Tiptronic. Le prestazioni parlano il linguaggio delle supercar con uno scatto da 0 a 100 km/in in 4,5 secondi (4,4 con pacchetto Sport Chrono!) e una velocità massima pari a 279 km/h. I consumi dichiarati si attestano tra 11,2 e 11.5 l/km con le emissioni che oscillano tra 261 e 267 g/km a seconda delle versioni.

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La rinnovata Cayenne è più moderna ed elegante rispetto al passato

Categoria pesi massimi, prezzi variegati

Lunga 4.855 mm, larga 1.939 e alta 1.705, la Cayenne rientra a pieno titolo nel segmento delle SUV full size, anche se dobbiamo ammettere che il rinnovato look, più sinuoso e filante, la fanno apparire meno imponente di quanto non sia realmente. Il peso naturalmente si adegua di conseguenza, con cifre che superano senza troppi complimenti le due tonnellate. Si parte dai 2.085 kg della Cayenne S a benzina per salire ai 2.110 della Diesel e ai 2.350 della più complessa S E-Hybrid. L'assetto può contare all'avantreno su un asse doppio braccio trasversale in alluminio e al retrotreno su un raffinato multilink con braccio trasversale inferiore, due bracci singoli nella parte superiore e tirante trasversale .A richiesta si possono avere le raffinate sospensioni pneumatiche Pasm con regolatore di livello e altezza e sistema di regolazione continua degli ammortizzatori comandato da tre mappe caratteristiche del motore.

Il super diesel tedesco suona in maniera eccezionale per natura, senza ricorrere a nessun tipo di artificio tecnologico

 

Come sempre i prezzi della Cayenne coprono una fetta molto ampia del mercato perché si parte dai 71.784 euro della classica versione diesel per salire fino ai 135.468 della Turbo, passando per gli 87.553 delle nuova S E-Hybrid. La Cayenne quindi si scontra sul mercato con i classici rivali tedeschi – BMW X5, Mercedes-Benz ML e Audi Q7 – ma anche con Range Rover e Range Rover Sport e Lexus RX.

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Gli interni sono realizzati con una cura costruttiva quasi maniacale

Le nostre impressioni di guida

Abbiamo messo alla prova la Cayenne restyling nelle versioni top di gamma 8 cilindri gasolio e benzina. Partiamo dalla S Diesel, con il suo mastodontico V8 da 4.2 litri. Ci colpisce fin da subito per il suono rauco e profondo, sembra quasi un benzina pronto a ruggire. Pensiamo subito che ci sia il trucco. Un sound symposer o un sistema di Active Sound – vanno così di moda oggi – capace di far emettere un suono artificiale direttamente dagli scarichi. Niente di tutto questo, ci confermano gli ingegneri Porsche. Il super diesel tedesco suona così naturalmente, senza ricorrere a nessun tipo di artificio tecnologico. E la musica continua una volta saliti a bordo. Basta iniziare a muoversi infatti per sentire letteralmente cantare l'otto cilindri diesel, con tonalità forse non raffinate come quelle di un benzina con la stessa architettura, ma senza dubbio molto coinvolgenti.

 

Porsche Cayenne restyling. I nuovi interni

 

Con un motore di questa razza a disposizione però arriva presto il momento di capire di cosa è capace. Decidiamo di non sfidare l'ingegneria tedesca in un sol colpo, mettendo sì in manuale ma affondando solo per metà il piede sul pedale del gas. Quello che accade è qualcosa di incredibile. La Cayenne in un lampo si sveglia e da comoda compagna di viaggio si trasforma in una belva pronta a divorare l'asfalto. Schiacciamo ancora di più sull'acceleratore, selezioniamo la modalità di guida Sport Plus, e la S Diesel diventa una vera e propria furia, che riesce a scaricare a terra in un soffio tutti gli 850 Nm, dal primo all'ultimo. È una valanga di coppia, che peraltro si scatena immediatamente visto che è disponibile fin dai 2.000 giri. La reattività di questo propulsore è impressionante: ad ogni lieve azione corrisponde sempre una reazione esponenziale, con i due turbocompressori che soffiano con una forza inarrestabile, senza il minimo ritardo nell'erogazione.

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Sulle versioni con sospensioni ad aria si può abbassare la soglia di carica di 52 mm grazie ad un pulsante 

 

Ci è piaciuto molto anche il cambio Tiptronic a otto marce. Dolce e gentile quando si va a passeggio, fulmineo quando si chiede tutto. Sembra un paradosso ma più si spinge forte e più questo convertitore di coppia diventa veloce, fino ad arrivare a “sparare” letteralmente le marce come se fossero fucilate, regalando un coinvolgimento da sorriso stampato in volto. È lo sterzo semmai che non asseconda questo comportamento con reattivo. È molto comunicativo, specialmente in modalità sportiva, ma manca di quella precisione millimetrica che ci si aspetterebbe da un'auto con prestazioni così elevate. Dieci e lode invece all'assetto, che riesce a far diventare quasi divertente un'auto da oltre due tonnellate. Il merito è delle raffinate sospensioni pneumatiche che in modalità Sport Plus diventano davvero rigide, mentre il telaio si dimostra incredibilmente reattivo considerata la massa in gioco. Certo non si possono fare miracoli. Le due tonnellate ci sono e si sentono tutte, ma sono filtrate in maniera sopraffina. Verrebbe da dire che considerato il peso meglio di così non si poteva davvero fare. Ci piace anche la trazione integrale permanente PTM, che quando si forza il ritmo trasferisce forza motrice al posteriore allargando il posteriore quel tanto che basta per divertirsi senza mettere a rischio la sicurezza.

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Le alette del radiatore anteriore si aprono soltanto quando serve, altrimenti rimangono chiuse favorendo l'efficienza aerodinamica

Turbo

Sulla Turbo valgono tutte le considerazione fatte per la S Diesel. Vanno però amplificate a dismisura. Qui il sound è quello autentico di un benzina a otto cilindri, rauco, pieno, capace di squarciare in mille pezzi il fragile silenzio. Quando si preme sull'acceleratore per capire di che pasta è fatta la più potente delle Cayenne si ha una reazione un filo più rallentata rispetto a quella veramente istantanea della diesel. Il picco di coppia, in questo caso di 750 Nm, qui si raggiunge un pelo più tardi, a 2.250 giri, ma al di là di questo dettaglio sembra proprio una conseguenza di un lieve turbo lag. Dopo questo lieve attimo di esitazione però, ovvero quando i turbocompressori iniziano a soffiare a pieni polmoni e le giranti prendono giri non ce n'è più per nessuno.

 

La Cayenne Turbo diventa furiosa, una valanga inarrestabile, un fiume in piena incontenibile. Mette quasi in soggezione perché si ha sempre la percezione di trovarsi al volante di un SUV di quasi cinque metri e due tonnellate, che al tempo stessoperò  sta accelerando in maniera vertiginosa, mentre si rimane letteralmente schiacciati dentro agli schienali. È una forza bruta quella della Turbo, che non accenna a fermarsi o placarsi fino a oltre i 6.000 giri/min, niente male per un motore sovralimentato. Impressionante anche l'efficacia con cui la Cayenne scarica sull'asfalto tutta la sua rabbia. Sembra che non perda per strada nemmeno uno dei suoi 520 CV e il merito della efficacissima trazione integrale PTM.

La Cayenne Turbo diventa furiosa, una valanga inarrestabile, un fiume in piena incontenibile

Consumi

Parlare di consumi quando ci sono in gioco livelli di potenza “lunari” come in questi casi solitamente non ha molto senso. Non nel caso di Porsche però perché come abbiamo già vuto modo di riscontrare più volte i motori di Zuffenhausen riescono a stupire, anche quando ci sono in gioco cubature e prestazioni importanti. Strapazzando la S Diesel, chiedendole tutto appena possibile non si riesce a fare di meglio di 6,5 km/l, ma viaggiando in maniera tranquilla si riescono a percorrere tranquillamente più di 10 km al litro, non male per un SUV di 2 tonnellate, con quasi 400 CV. Lo stesso discorso vale, fatte le debite proporzioni, per la Turbo. Se si vuole conscere di che pasta è fatta davvero non si fatica ad arrivare ai 5 km/l, ma se la si utilizza come una comoda compagna di viaggio per il classico weekend in montagna si possono percorrere fino a 10 km/l, sempre che non si abbia troppa fretta.

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IL peso rimane importante, ma il telaio è sopraffino

Conclusioni

È vero che le versioni più gettonate rimangono i diesel (perlomeno in Italia) e i benzina di accesso, ma provare il top di gamma a otto cilindri è stato importante per capire quali siano le reali potenzialità di questo modello. Potenzialità enormi, che collocano la Cayenne nell'Olimpo dei SUV sia in termini di prestazioni che di comfort e qualità costruttiva.

 

 

 

 

Pregi

- Nuovo look ben riuscito: è molto più moderna ed elegante, ricorda la Macan

- Qualità/dotazioni di bordo: siamo veramente ai vertici della categoria
- V8 diesel: prestazioni fenomenali per un motore a gasolio

Difetti

- Peso: c'è poco da fare, l'assetto è sopraffino ma le oltre due tonnellate si sentono

- Sterzo: almeno sulla versione Turbo avremmo preferito un po' più di precisione

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