Range Rover Evoque 9 marce

Range Rover Evoque 9 marce
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
Rimane fedele allo stile che ne ha decretato il successo ma si arricchisce di grandi novità la Range Rover Evoque 2014. Davvero impressionante il nuovo automatico a 9 marce, ottime le finiture. Peccato solo per il turbo diesel, un po' troppo rumoroso
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
8 maggio 2014

Ogni volta che arriva un nuovo salone dell'auto veniamo sommersi da una cascata di concept car, affascinanti nel design, iper-sofisticate a livello tecnologico e capaci di farci fantasticare con l'immaginazione. Troppo spesso però questi prototipi rimangono puri esercizi di stile, destinati ad ispirare vagamente futuri modelli di serie, senza quasi mai trasformarsi in realtà.

Land Rover: l'eccentricità di un prototipo, portata su strada

C'è un'auto però che è l'eccezione che conferma la regola. Il suo nome è Range Rover Evoque, un SUV compatto fatto e finito, che ha saputo rimanere praticamente identico all'affascinante LRX concept, che, svelato a Detroit nel 2007, aveva suscitato grande interesse, tanto da venir acclamato da pubblico e addetti ai lavori. Onore al merito di Land Rover quindi, che – cosa più unica che rara tra i costruttori - è riuscita a tradurre in realtà le forme eccentriche di un prototipo. Un approccio anticonformista, che è stato ripagato oltre ogni aspettativa dalle vendite, che hanno raggiunto quota 170.000 unità in soli 18 mesi dall'inizio della commercializzazione (2011), costringendo lo stabilimento britannico di Halewood, dove viene prodotto, a lavorare su tre turni giornalieri.

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Rimasto praticamente identica all'affascinante concept LRX

 

Offerto nella classica versione a cinque porte e nella ancora più anti-conformista variante Coupé a tre porte, l'Evoque viene offerta in Italia ad un prezzo che parte da 36.450 euro, ma che può crescere fino a superare i 52.000 euro, optional esclusi (ci siamo divertiti con il configuratore fino a raggiungere cifre prossime ai 70.000 euro!). Le principali concorrenti sono quindi le SUV compatte premium a partire da Audi Q5, BMW X3 e Mercedes-Benz GLK, fino ad arrivare alla recentissima nuova Jeep Cherokee, che per dotazioni e prezzi oggi si affaccia in pieno sul mercato premium.

2014: cambio a 9 marce e Active Driveline. Com'è cambiata

A soli tre anni dal lancio, la best seller del marchio inglese è stata sottoposta ad un importante aggiornamento, che ha portato a lievissime modifiche estetiche – squadra che vince, si sa, non si cambia – ma soprattutto consistenti aggiornamenti tecnici e tecnologici. La novità più grande è senza dubbio rappresentata dall'arrivo del nuovo cambio automatico con convertitore di coppia a 9 marce - che noi abbiamo avuto di provare in anteprima lo scorso anno su un prototipo – fornito dalla tedesca ZF. Questa unità, che sostituisce definitivamente il precedente automatico Aisin a sei rapporti, rappresenta il primo automatico a 9 marce del mondo per auto di serie, sviluppato per auto a trazione anteriore e motore trasversale (per la cronaca ora anche Mercedes ha presentato il suo 9G-Tronic a nove marce, ma è pensato per auto a trazione posteriore e motore longitudinale).

 

Oltre al nuovo automatico 9 marce della Evoque (che ora è finito sotto al cofano della nuova Cherokee) la piccola Range ora può essere equipaggiata – in via opzionale – con l'Active Driveline, un innovativo sistema di trazione integrale “a richiesta” che permette di sfruttare soltanto le ruote motrici anteriori, escludendo la motricità dell'asse posteriore, se la guida è regolare e la velocità è superiore a 25 km/h, a tutto vantaggio dei consumi di carburante. Con la nuova trasmissione automatica a 9 rapporti e il sistema Active Driveline il costruttore dichiara di essere risucito ad abbattere i consumi di carburante (Euro 5) diminuiscono fino a un massimo dell’11,4%, e le emissioni di CO2 fino al 9,5%.

 

Il nuovo sistema controlla costantemente la dinamica del veicolo e - quando occorre - in meno di 300 millisecondi inserisce la trazione integrale. Il sistema Active Driveline comprende inoltre la tecnologia Active Torque Biasing con differenziale elettronico (e-Diff) per distribuire la coppia fra le due ruote posteriori e ottimizzare trazione e stabilità. Su Evoque 2014 è disponibile anche la funzione Torque Vectoring by Braking che incrementa l’agilità e la sicurezza del veicolo redistribuendo opportunamente la coppia fra le quattro ruote per contrastare il sottosterzo. Questa caratteristica è attiva sia con il sistema Active Driveline, sia con il 4x4 standard dell’Evoque. 

Onore al merito di Land Rover quindi, che – cosa più unica che rara tra i costruttori - è riuscita a tradurre in realtà le forme eccentriche di un prototipo

Tecnologie di sicurezza: non manca proprio niente

Il costruttore ha poi arricchito i sistemi elettronici di assistenza alla guida attraverso sette nuove funzioni. Si parte con il Park Exit, che permette di uscire automaticamente da un parcheggio parallelo, passando per il Perpendicular Park, in grado di posizionare il veicolo centralmente in un parcheggio perpendicolare al marciapiede, fino ad arrivare all'ormai irrincunciabile Adaptive Cruise Control con Queue Assist, capace di operare fino all’arresto del veicolo durante le code. Come se non bastasse arrivano anche il Forward Alert e l'Intelligent Emergency Braking, che forniscono assistenza intelligente alla frenata di emergenza, uniti al Closing Vehicle Sensing e al Reverse Traffic Detection capaci di segnalare il traffico in arrivom e al Lane Departure Warning che avverte se si supera la linea di corsia. Completano il pacchetto tecnologico di sicurezza il Traffic Sign Recognition che rileva i segnali stradali e il Wade Sensing in grado di misurare la profondità di guado, in puro spirito Land Rover.

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Grazie alla nuova tecnologia Active Driveline, la trazione integrale entra in funzione soltanto quando è necessario, in maniera immediata e completamente automatica

Dal vivo: com'è fuori

All'esterno la Range Rover Evoque 2014 rimane fedele allo stile che l'ha resa così apprezzata. Forme muscolose, linea di cintura alta (anzi altissima!) e superfici vetrate ridotte al minimo. Il Model Year 2014 però offre quattro nuovi stili di cerchi in lega e un nuovo stemma Land Rover collocato su griglia, borchie ruota e portellone. Di grande qualità appaiono tutti gli accoppiamenti di carrozzeria, anche quelli tra diversi materiali, così come l'applicazione delle diverse guarnizioni e la verniciatura, ben fatta anche nelle zone meno in vista.

Dal vivo: com'è dentro

All'interno arrivano nuovi abbinamenti cromatici, anche se nel complesso l'abitacolo rimane fedele a quello disegnato in origine. La plancia è super inclinata – le console verticali, nude e crude delle Range Rover anni '80, in puro spirito off-road, sono un lontano ricordo – e trasmette un'idea di grande sportività, mentre il quadro strumenti riesce a dimostrarsi molto chiaro e pulito, senza cadere nella tentazione di addensare in poco spazio un numero pressoché infinito di informazioni. La scelta di mandare in produzione un'auto praticamente identica ad un concept ha reso l'Evoque un'auto di estremo successo ma ha costretto anche ad accettare qualche compromesso. La visiblità posteriore, complice il lunotto extra-small è davvero scarsa e l'abitabilità, buona davanti, non fa di certo segnare numeri da record dietro. In ogni caso quattro passeggeri viaggiano comodi, mentre il bagagliaio di 575 litri è davvero capiente e ben sfruttabile.

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L'abitacolo è realizzato in maniera perfetta e presenta un design che esalta la sportrività

 

La tecnologia però viene in soccorso all'Evoque, fornendo molto più di una retrocamera. Il Surround Camera System infatti, oltre a visualizzare cosa accade in manovra dietro alla vettura, permette di controllare cosa succede tutt'intorno alla vettura grazie a cinque telecamere digitali che semplificano di gran lunga la vita durante le manovre di parcheggio, anche quelle più difficili. Il sistema multimediale inoltre, soprattutto se dotato di schermi integrati nei poggiatesta per i passeggeri posteriori, è davvero uno strumento di intrattenimento a 360 gradi. Oltre ad integrare perfettamente il proprio smartphone, permette di visualizzare contenuti multimediali senza distrarre il chi si trova al volante. Il display principale infatti continua a mostrare al guidatore la mappa del navigatore, mentre i passeggeri possono gustarsi un film o una cartone animato con tanto di cuffie wireless senza dividere lo schermo a metà. Unico neo è la grafica del software di gestione, che appare poco definita (si distinguono i pixel), soprattutto se paragonata a quella dei più recenti sistemi della concorrenza diretta.

La trazione integrale si affida ad un sistema con frizione multidisco Haldex controllata elettronicamente

Motorizzazioni: o quattro cilindri o... quattro cilindri

Con un peso che varia da 1.640 a 1.670 kg a seconda delle versioni Evoque si dimostra un SUV in piena forma, soprattutto se pensiamo che alcune competitor, che però possono montare motori a sei cilindri (come BMW X3 ed Audi A6) arrrivano a sfiorare le 2 tonnelate. Evoque è un'auto pensata per essere spinta da motori a quattro cilindri in linea montati trasversalmente. La gamma benzina, poco richiesta sul mercato italiano, può contare sul 2.0 Si4 da 241 CV, mentre la famiglia dei più gettonati turbo diesel si affida al collaudato 2.2 disponibile nella variante TD4 da 150 CV e 400 Nm oppure nella più brillante versione SD4 da 190 CV e 420 Nm.

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Abbiamo provato la versione SD4, spinta dal quattro cilindri turbo diesel 2.2 Duratorq da 190 CV

 

Tutte le motorizzazioni sono abbinabili ad un classico cambio manuale Getrag a sei rapporti, oppure alla grande novità del Model Year 2014, il nuovissimo automatico ZF a nove marce con convertitore di coppia. La trazione integrale si affida ad un sistema con frizione multidisco Haldex controllata elettronicamente, che invia la coppia motrice all'asse o alla ruota che necessita di maggiore motricità, a seconda delle situazioni contingenti. Anche Evoque naturalmente non può fare a meno del Terrain Response, che offre diverse modalità di guida per adattare la risposta di motore, cambio, acceleratore, trazione e sistemi di ausili alla guida.

 

Le nostre impressioni di guida

Prendere posto sulla Range Rover Evoque è un piacere, grazie alle innumerevoli possibilità di regolazione elettronica. La prima sensazione è quella di trovarsi a bordo di una vera auto premium, che ha qualcosa in più da offrire per stupire e farsi notare. Gli interni sono curatissimi in ogni dettaglio, sia in termini di design che di qualità, mentre i sedili risultano comodi. Ci mettiamo al volante della versione SD4, il fiore all'occhiello della gamma a gasolio, con il 2.2 turbo diesel da 190 CV. Si tratta di un motore della famiglia Duratorq, che Land Rover si è ritrovata in casa anche una volta uscita dall'era Ford (2000 – 2008).

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La grande novità introdotta quest'anno è il cambio automatico a nove marce con convertitore di coppia della ZF

 

Premuto il tasto Start questo quattro cilindri non fa molto per nascondere la sua anima a gasolio. L'insonorizzazione dell'abitacolo è più che discreta, ma il motore appare un po' troppo rumoroso, soprattutto considerato il livello della vettura e la silenziosità dei più moderni quattro cilindri diesel della concorrenza. Il rumore rimane avvertibile anche in città, alle basse andature, mentre la situazione migliora decisamente alle velocità autostradali, quando la voce del quattro cilindri che procede a basso numero di giri in maniera costante scompare del tutto soverchiata dai fruscii aerodinamici e dal rumore di rotolamento degli pneumatici.

 

Il 2.2 DS4 però si dimostra un motore che offre grandi soddisfazioni di guida, specialmente in accelerazione, quando offre uno spunto davvero esuberante. Il merito è della coppia, un fiume in piena da 420 Nm disponibili già a 1.750 giri. Evoque risulta quindi scattante, addirittura grintosa nello scatto da fermo, con un'erogazione travolgente e corposa che perde qualcosa soltanto in allungo (stiamo sempre parlando di un turbo diesel). Ma veniamo al cambio, vera novità della Evoque 2014. Il nove marce ZF9HP della Evoque rimane un convertitore di coppia e non potrà mai avere i tempi di reazione fulminei di un doppia frizione. In ogni caso i cambi marcia sono davvero rapidissimi, addirittura impercettibili alle basse andature e molto confortevoli. Soltanto quando si accelera con maggior forza è possibile avvertire un leggerissimo “effetto trascinamento” tipico di questo tipo di trasmissioni, in ogni caso mai fastidioso e invasivo.

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Lo spazio a bordo non è uno dei punti di forza della Evoque, a causa del suo design così particolare. In ogni caso si viaggia comodi in quattro

 

Il software di gestione, quando non si seleziona Sport, fa di tutto per mantenere bassi i consumi, continuando ad innestare il rapporto più alto non appena possibile (anche lievemente prima dei 2.000 giri/min). Considerato il numero elevato di rapporti possiamo dire che il cambio lavora ogni istante a ritmi serrati, innestando o scalando rapporti continuamente. Ecco perché diventa così fondamentale sottolineare la usa dolcezza durante le fasi di cambiata, che sono davvero continue. Il nove marce arriva ad inserire l'ottava e la nona marcia relativamente presto, già a 100 km/h per intenderci, mantenendo sempre il motore rilassato e poco assetato di carburante.

 

Abbiamo trovato poco utili, anche selezionando la modalità Sport, i paddles dietro al volante che dato l'elevato numero di rapporti da gestire costringono a continuare ad azionare il rapporto più alto o quello più basso, con un'operazione che alla lunga rischia di stancare. Meglio lasciar il cambio libero di svolgere il suo egregio lavoro in totale autonomia. Trasmette un buon feeling lo sterzo, che quasi non sembra essere quello di un SUV, mentre l'assetto piuttosto rigido senza compromettere il comfort garantisce un handling sorprendete, anche nei cambi di direzione più repentini. Nonostante la considerevole altezza da terra, fenomeni di rollio e beccheggio sono contenuti, mentre la frenata è poderosa anche in situazioni difficili.

Il cambio a nove marce rappresenta infine una vera ciliegina sulla torta che riesce a garantire grandissimo confort nonostante sia costantemente impegnato a cambiare rapporto

Consumi

Utilizzata in un percorso misto, nel traffico cittadino, in autostrada e su strade extraurbane, la Evoque SD4 nove marce ci ha regalato un consumo contenuto considerata la categoria di vettura, pari a 7,4 l/100 km. Un risultato ottimo per un SUV di queste dimensioni, che non di discosta troppo dal 6,0 l/100 km dichiarato e che comunque è stato ottenuto senza risparmiarsi troppo con il pedale del gas.

Conclusioni

Con questo importante aggiornamento tecnico Evoque diventerà ancora di più per molti clienti l'oggetto del desiderio. Il design è mozzafiato, così come gli interni, curatissimi, mentre il livello di equipaggiamento, anche in termini di sistemi di ausilio alla guida di ultima generazione è davvero elevato. Il motore 2.2 turbo diesel spinge bene e subito, peccato solo per una rumorosità davvero troppo marcata su un'auto di questo livello. Il cambio a nove marce rappresenta infine una vera ciliegina sulla torta che riesce a garantire grandissimo confort nonostante sia costantemente impegnato a cambiare rapporto, aiutando a contenere i consumi insieme all'Active Driveline.

Pregi

- Design: è rimasta uguale alla concept LRX-

- Sistemi elettronici di bordo: è davvero completissima
- Consumi: sfruttando al meglio il nove marce sono bassi
- Prestazioni 2.2 SD4 e cambio 9 marce ZF

Difetti

- Motore turbo diesel SD4 rumoroso per il livello della vettura

- Visibilità posteriore limitatissima
- Abitabilità non eccezionale considerate le dimensioni
- Assenza motori 6 cilindri presenti invece per la concorrenza

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