Renault Twizy

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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
Abbiamo provato su strada la Renault Twizy, quadriciclo elettrico dotato di doppia omologazione ed in vendita a partire da 6.990 euro
  • Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
21 ottobre 2012

E’ la vettura elettrica più apprezzata dal pubblico italiano, e rappresenta certamente una delle proposte più interessanti per coniugare le necessità legate alla mobilità cittadina - permettendo la circolazione anche nelle aree a traffico limitato - con quelle dell’abbattimento dei costi legati all’utilizzo quotidiano della vettura, che in questo periodo sono per gran parte rappresentati dal costo dei carburanti. Questi gli elementi chiave della Renault Twizy, quadriciclo elettrico del brand della Losanga che nelle concessionarie italiane viene proposta ad un prezzo di attacco di 6.990 euro, chiavi in mano e IPT esclusa.

Non si passa inosservati

La Renault Twizy strizza particolarmente l’occhio ai giovani e a tutti coloro che non desiderano passare inosservati. Impossibile infatti attraversare le vie di una città come Milano senza notare gli sguardi dei curiosi e senza farsi fotografare dalla gente che al primo stop inizia a rivolgervi delle domande ponendo il guidatore, insieme a lei, al centro dell’attenzione.

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La Renault Twizy strizza particolarmente l’occhio ai giovani e a tutti coloro che non desiderano passare inosservati

 

Un quadriciclo eclettico, che si propone di sfidare a viso aperto un’icona della mobilità urbana quale la smart nella sua variante ad emissioni zero, ovvero la fortwo electric drive, forte però di quote dimensionali ancor più rastremate rispetto alla urban car del Gruppo Daimler-Benz. Mentre la city car della Stella dichiara infatti una lunghezza di 2.690 mm, una larghezza di 1.550 mm e un passo di 1.860 mm, la “cittadina” Renault può contare su una lunghezza di 2.330 mm, una larghezza di 1.234 mm ed un passo di 1.686 mm pur offrendo sempre due posti a bordo, seppur nella configurazione in tandem.

Fuori: tratti caratteristici

Esteriormente la Renault Twizy colpisce per via della compattezza dei suoi volumi generati dalla “culla” volta a contenere abitacolo e portiere (queste ultime apribili solamente dal lato interno), dalla cui porzione inferiore della piattaforma si stagliano sia la porzione anteriore di un musetto che all'interno alloggia la presa di corrente e la vaschetta per il lavaggio dei vetri e fiancheggiato dalle ruote anteriori, sia la porzione inferiore della coda al cui interno viene contenuta l’unità elettrica affiancata dalle ruote posteriori.

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Esteriormente la Renault Twizy colpisce per via della compattezza dei suoi volumi generati dalla “culla” volta a contenere abitacolo e portiere

 

In un corpo vettura globalmente anticonformista, la sezione anteriore è forse la porzione del quadriciclo che presenta un maggior legame stilistico con altre proposte del costruttore francese. I due gruppi ottici tondi alloggiati nella porzione superiore del frontale tendono infatti a richiamare quelli impiegati dalla Twingo, così come anche il logo metallizzato posto al centro di un accenno di calandra suggerito da due feritoie contrapposte.

Molto più anticonvenzionale il resto della vettura, grazie a delle ruote “separate” dalla carrozzeria praticamente scoperte con sospensioni a vista in stile vetture Formula, e fiancate sinuose dominate dalla bombatura posta sulla sommità delle portiere mentre una sezione di coda minimalistica permette di osservare il gruppo ottico posteriore che integra luci di posizione, di stop e di retromarcia, con indicatori di direzione – analogamente a quanto avviene all’avantreno – posti ai lati delle superfici plasticizzate separate dalla cellula dell’abitacolo.

Dentro: tratti caratteristici

L’essenzialità stilistica espressa dagli esterni è ben rispecchiata dalla ricercata essenzialità dell’ambiente interno, ove è possibile trovare quanto necessario per l’utilizzo quotidiano della vettura. Da un sedile “monolitico” di stampo sportivo per il guidatore, a quello ricavato all’interno della struttura per il passeggero, passando poi per due vani portaoggetti (di cui uno richiudibile a chiave) collocati sui lati della plancia (che riprende al centro le forme ovali suggerite da cellula e display) e caratterizzato, come gran parte della superfice di quest’ultima, da una gradevole finitura in carbon look al cui centro si stagliano la strumentazione digitale ed il volante a quattro razze dal disegno sportivo.

L’essenzialità stilistica espressa dagli esterni è ben rispecchiata dalla ricercata essenzialità dell’ambiente interno, ove è possibile trovare quanto necessario per l’utilizzo quotidiano della vettura

Essenzialità tecnologica

Tanto minimalismo espresso dalle forme e dalle proporzioni si rispecchia nei contenuti di bordo, ove è possibile trovare quanto strettamente necessario per la circolazione su strada. Il bel display digitale caratterizzato da una gradevole retroilluminazione blu propone in maniera chiaramente visibile la velocità, il livello di carica della batteria, il livello di sfruttamento del propulsore elettrico l’ora ed i km percorsi - totali e parziali - oltre a fornire indicazioni sulla modalità di marcia selezionata (Go per il movimento, N per lo stazionamento - quest'ultima selezionata in automatico dopo lo spegnimento - e R per la retro), ed inseribili mediante una pratica ed intuitiva pulsantiera tripartita collocata sul lato sinistro della plancia ed affiancata dal tasto per l’inserimento delle quattro frecce.

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I satelliti posti al di dietro del volante permettono di azionare i normali comandi legati alle luci, agli indicatori di direzione e ai tergicristalli, mentre una leva collocata al di sotto dello sterzo attiva il freno di stazionamento

 

I satelliti posti al di dietro del volante permettono di azionare i normali comandi legati alle luci, agli indicatori di direzione e ai tergicristalli, mentre una leva (in verità non morbidissima da azionare) collocata al di sotto dello sterzo attiva il freno di stazionamento. Assenti invece gli oramai onnipresenti sistemi atti a connettersi con i dispositivi multimediali, che se da un lato ci permettono di abbandonare temporaneamente tutti i pensieri legati alle mail lavorative che riceviamo quotidianamente sui nostri smartphone, ci obbligano però a ricorrere a degli auricolari da tenere sempre a bordo per poter rispondere al telefono durante la marcia, oppure ad acquistare il kit vivavoce bluetooth Parrot MKi9100 - proposto in opzione a 223.58 euro IVA inclusa - oltre al più completo Parrot MKi9200 - offerto a 279.74 euro IVA inclusa - ed in grado di leggere anche i file musicali e di visualizzare le informazioni su un display LCD.

A chi desiderasse invece comunicare al cellulare in movimento ma contenendo la spesa, è dedicato il kit Manilibere Supertooth One, proposto a 70.19 euro IVA inclusa, mentre per i più esigienti viene commercializzato, sempre in via opzionale, anche il sistema di lettura DVD portatile Takara DIV107R per l’intrattenimento del passeggero.

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La Renault Twizy presenta una lunghezza di 2.330 mm, una larghezza di 1.234 mm ed un passo di 1.686 mm, oltre ad un raggio di sterzo di 3.4 metri

Dimensioni e tecnica

Come precisato in apertura, la Renault Twizy presenta una lunghezza di 2.330 mm, una larghezza di 1.234 mm ed un passo di 1.686 mm, oltre ad un raggio di sterzo di 3.4 metri, valori questi che permettono alla Urban Crosser di Renault di muoversi con estrema agilità anche nel traffico di una città congestionata come Milano.

I cerchi in acciaio da 13 pollici, nella loro configurazione più ricercata, presentano un disegno a trifoglio con tre razze sdoppiate ampiamente interspaziate tra loro, sono gommati 145/80 all’avantreno e 125/80 al retrotreno ed hanno, alla stregua di molte vetture del marchio francese, una tonalità bicromatica nera e grigia argento.

Questi permettono di osservare i tre dadi di fissaggio ed il logo del costruttore al centro, oltre ai dischi dell’impianto frenante non dotato di ABS (per via dell’omologazione come quadriciclo che non ne richiede la presenza obbligatoria), mentre sempre a proposito delle ruote, non passa inosservata la mancanza del differenziale, la cui assenza non pregiudica però la sicurezza o il piacere di guida pur limitandone in alcuni frangenti il raggio di sterzata e l'agilità.

A fornire la trazione è un’unità elettrica di diversa capacità a seconda della versione che si decide di andare ad acquistare: Twizy 45 o Twizy

Due diverse omologazioni

A fornire la trazione alle ruote posteriori della Twizy è un’unità elettrica di diversa capacità a seconda della versione che si decide di andare ad acquistare: se si opta infatti per la Twizy 45 (guidabile a partire da 14 anni con il patentino), questa sarà in grado di erogare una potenza continua di 5 CV – che possono arrivare ad un picco di 10 – e che permettono allo Urban Crosser Renault di raggiungere 45 km/h di velocità massima.

Acquistando invece la Twizy (guidabile a partire da 16 anni con patenti di tipo A1, A o B) il propulsore sarà in grado di promettere fino a 10 CV di potenza continua – con un picco di 18 – e capace di spingere la piccola cittadina francese sino ad una velocità di 80 km/h.

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La batteria da 12 V può essere ricaricata completamente nell’arco di 3 ore e 30 minuti tramite la normale presa domestica grazie ad un cavo collocato all’interno del vano anteriore

 

Dotata di un variatore di fase volto a trasmettere potenza e coppia dal propulsore alle ruote, la Renault Twizy dichiara un peso di 450 kg – di cui 100 di batteria – e promette un’autonomia di 100 km nel ciclo urbano. La batteria (da 12 V), può essere ricaricata completamente nell’arco di 3 ore e 30 minuti tramite la normale presa domestica grazie ad un cavo collocato all’interno del vano anteriore - a cui si accede tramite sportello - e per il cui utilizzo consigliamo di avere sempre a disposizione alcuni adattatori per i punti di ricarica, in quanto in Italia non esiste uno standard per gli spinotti e non averli con sé potrebbe rappresentare un problema in caso di emergenza.

Abbonamento per l'utilizzo della batteria

Come per gli altri veicoli della gamma Renault Z.E., i clienti possono sottoscrivere un abbonamento per l’utilizzo della batteria, a partire da 50 Euro (IVA inclusa) per una durata che va dai 36 agli 84 mesi ed una percorrenza annua di 7.500 km. Il canone di noleggio include anche l’assistenza stradale.

Dal vivo: com’è fuori

Osservata di persona la Twizy appare come una urban crosser eclettica e decisamente al di fuori dagli schemi stilistici a cui siamo oramai abituati. E’ personale e anticonformista, tanto da sembrare uscita da uno di quei film futuristici tipo “Minority Report”. Gli accessi a bordo che scorrono all’insù, sono dotati si superfici trasparenti inferiori sormontate da bombature in carbon look (come il tetto, proposto in opzione anche come panoramico a 250 euro) sono certamente uno dei punti di forza dello stile della Twizy, così come la cellula esagonale che li racchiudono e al cui interno si origina l’abitacolo.

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Gli accessi a bordo che scorrono all’insù, sono dotati si superfici trasparenti inferiori sormontate da bombature in carbon look

 

Altro elemento stilistico decisamente caratterizzante è rappresentato dalle ruote solo parzialmente coperte da un accenno di parafanghi, che contribuiscono a suggerire un’idea di sportività all’interno dei compatti volumi dello Urban Crosser Renault. Più classica e dal gusto quasi nipponico la sezione anteriore, ove una paratia inferiore conformata a T si erge a generare le linee del frontale ai cui lati si stagliano i gruppi ottici tondi dotati di lampade ad incandescenza tradizionali.

Molto originale la sezione di coda, sormontata da un ampio gruppo ottico centrale - che sembra quasi essere ispirato al visore di Ciclope degli X-Men - e che propone integrate tutte le luci necessarie alla marcia: posizione, retro e stop, mentre gli indicatori di direzione sono alloggiati all’interno della mascherina inferiore, quest’ultima sormontata da un’arcuatura al cui centro si stagliano sia il lettering Twizy che il logo della Losanga.

Dal vivo: com’è dentro

Aperta la portiera - tramite scorrimento verticale - si viene accolti da un ambiente essenziale ed ordinato e caratterizzato da plastiche complessivamente ben assemblate. L’abitacolo, grazie alle ampie aperture e alle numerose superfici trasparenti, presenta un ambiente complessivamente ben “arieggiato” - con una plancia bicromatica dotata di portaoggetti caratterizzati dalla finitura carbon look, oltre che di pulsantiere e di quadro d’accensione - e permette di osservare al centro dello stesso una strumentazione digitale racchiusa all’interno di una piccola palpebra ovale.

Aperta la portiera a scorrimento verticale si viene accolti da un ambiente essenziale ed ordinato caratterizzato da plastiche ben assemblate


Immediatamente dinnanzi a quest’ultima si staglia un volante di ispirazione sportiva dotato di airbag e caratterizzato dal fondo piatto. Il tema bicromatico suggerito dalla plancia – oltre che dal corpo vettura stesso – viene ripreso anche dal sedile del guidatore, dal cui lato sinistro si staglia la cintura di sicurezza.

Molto più essenziale il sedile del passeggero - collocato in tandem alle spalle del guidatore – anch’esso tripartito, alla stregua di quello del conducente, tra fondo, schienale e poggiatesta. Questo viene ricavato all’interno del volume generato dal fondo  dell’abitacolo, ed è raggiungibile – a patto di far scorrere in avanti il posto anteriore - accedendo a bordo solamente dal lato destro della vettura a causa della presenza della cintura di sicurezza del guidatore.

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La visibilità offerta a bordo è complessivamente molto buona, sia sull’anteriore che sulla tre quarti laterale, grazie a dei montanti non invadenti e all’ampia superfice visiva offerta tutt’intorno al conducente

Visibilità e possibilità di stivare oggetti

La visibilità offerta a bordo è complessivamente molto buona, sia sull’anteriore che sulla tre quarti laterale, grazie a dei montanti non invadenti e all’ampia superfice visiva offerta tutt’intorno al conducente. Il discorso diviene diverso quando la testa viene però ruotata completamente all’indietro per effettuare la retromarcia, in quanto l’assenza di un cristallo posteriore penalizza - come logico aspettarsi - sensibilmente la visione posteriore.

Necessario affidarsi quindi agli specchietti retrovisori laterali per effettuare in maniera corretta la manovra, sporgendo inoltre di tanto in tanto la testa al di fuori delle portiere per aiutarsi. E’ vero che l’essenzialità è il leit motiv  di questo quadriciclo, ma in questo caso un sistema di retrocamere per l’ausilio al parcheggio sarebbe cosa gradita, consigliamo quindi di spendere 94,15 euro (IVA inclusa) in più per acquistare i sensori di parcheggio proposti in via opzionale, che facilitano certamente l’esecuzione in sicurezza della retro.

Gli oggetti di uso quotidiano possono essere riposti, come precisato in precedenza, nei due vani dedicati – di cui quello di destra richiudibile con la chiave - collocati ai lati della plancia, mentre un piccolo spazio apposto al di dietro dello schienale permette di riporre quanto non contenibile in plancia.

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Una volta preso il posto a bordo si viene accolti da un sedile complessivamente ben avvolgente regolabile in profondità ma non in altezza, anche se di quest’ultima regolazione non se ne sente in vero il bisogno

 

Quanto di più ingombrante può invece essere riposto all’interno di un vano inglobato nella porzione inferiore del sedile del passeggero apribile con la chiave – anche se in verità di non semplicissimo utilizzo - ma comunque altrettanto ben utilizzabile anche da richiuso per riporre uno zaino o qualche borsa.

Posizione di guida ed ergonomia

Una volta preso il posto a bordo si viene accolti da un sedile complessivamente ben avvolgente regolabile in profondità ma non in altezza, anche se di quest’ultima regolazione non se ne sente in vero il bisogno. Lo spazio offerto a bordo è complessivamente buono per il pilota (molto più sacrificato invece il passeggero - che non può permettersi di passare il metro e ottanta in altezza e che deve godere di una buona silhouette - relegato in una triangolazione di seduta di stampo motociclistico) che dispone di un buono spazio sia sui lati che in verticale.

La seduta di guida è complessivamente comoda - anche se a lungo andare la rigidità dell’insieme finisce per affaticare lievemente la schiena – ed adatta ai tragitti brevi e all’utilizzo non prolungato. La triangolazione si dimostra quindi buona e permette di raggiungere con facilità sia la pedaliera che i comandi di guida.

Il volante presenta il giusto diametro, ma a causa della mancanza del servosterzo risulta però lievemente duro da azionare. Non che richieda la forza fisica di uno Schwarzenegger dei tempi d’oro, ma rispetto alle vetture odierne a cui si è fatta l’abitudine risulta comunque leggermente più difficoltoso da ruotare.

La seduta di guida è complessivamente comoda ed adatta ai tragitti brevi e all’utilizzo non prolungato


La mancanza di comandi integrati in quest’ultimo non rappresenta un problema nella configurazione basica dello urban crosser francese, ma qualora si decidesse invece di optare per l’acquisto di alcuni pacchetti multimediali opzionali imporrebbe al conducente di allontanare le mani dallo stesso per l’utilizzo di almeno parte di questi.

Suggeribile l’acquisto dei trasparenti laterali (proposti ad un prezzo di 600 euro) da apporre sulle sommità delle portiere onde ripararsi dalla pioggia e dai venti esterni (anche perchè parte dei cristalli e del fondo delle portiere creano un'intercapedine che fa comunque passare l'aria), così come anche della coperta riscaldata (offerta a 133,10 euro) per affrontare in maggior comfort il periodo freddo. Suggeriamo inoltre di tenere sempre con sé a bordo un paio di occhiali da sole, in quanto l’assenza di una palpebra ripiegabile in corrispondenza della sommità del vetro potrebbe rendere la guida difficoltosa in una giornata particolarmente soleggiata.

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L’accensione avviene tramite la rotazione di una chiave di tipo tradizionale, ma per avviare definitivamente il propulsore elettrico questa deve essere mantenuta ruotata in avanti per un periodo lievemente prolungato

Come si guida

L’accensione avviene tramite la rotazione di una chiave di tipo tradizionale, ma per avviare definitivamente il propulsore elettrico questa deve essere mantenuta ruotata in avanti per un periodo lievemente prolungato. Avviato il motore ad emissioni zero è possibile iniziare la marcia selezionando - tramite pulsantiera e mantenendo il freno premuto - la modalità Drive, dopodiché è finalmente possibile avviare la marcia facendo pressione sull’acceleratore.

Potenza e coppia risultano soddisfacenti per l’utilizzo in ambito urbano, ma un valore lievemente maggiore della seconda permetterebbe di percorrere con maggiore serenità le rampe inclinate di garage e posteggi sotterranei, anche se già al momento non rappresentano comunque un grosso ostacolo, ma certo non la consiglieremmo per spostarsi da un paesino di montagna ad un altro…

L’erogazione del motore risulta fluida e piacevole e a tratti anche molto divertente, ma l’aumento di richiesta delle prestazioni và a discapito dell’iniziale silenziosità interna. Mentre infatti in una fase iniziale la Twizy risulta essere globalmente silenziosa, quando la pressione sull’acceleratore aumenta il propulsore elettrico inizia a far sentire la sua presenza fornendo, una piacevole sonorità atta a portare l’esperienza di guida in una dimensione maggiormente emozionale.

L’assetto risulta essere abbastanza rigido, ed è una normale conseguenza dell’assenza dei differenziali per conferire una maggiore stabilità al quadriciclo d’oltralpe, e, se è vero che risulta da un lato piacevole quando si va a cercare una guida più sportiva, è altrettanto vero che risulta essere però un problema quando si incontrano delle asperità sull’asfalto. Le imprecisioni del manto stradale, così come dossi e porfido, vengono infatti ritrasmesse attraverso il telaio amplificandone gli effetti dovuti all’attraversamento.

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La Twizy percorre senza sbavature le traiettorie impostate trasmettendo da subito un ottimo feeling al pilota e lo sterzo permette di effettuare manovre ed inversioni in un vero e proprio fazzoletto di terra

 

La precisione nel mantenimento delle traiettorie è invece decisamente molto buona. La Twizy percorre senza sbavature le traiettorie impostate trasmettendo da subito un ottimo feeling al pilota e lo sterzo permette di effettuare manovre ed inversioni in un vero e proprio fazzoletto di terra mentre, in fase di svolta, quando gli indicatori di direzione vengono inseriti, un lieve segnale acustico annuncia la presenza del veicolo, peccato che, come su altre vetture del marchio, la strumentazione adotti anche qui la stessa simbologia per indicare svolta a destra, a sinistra e quattro frecce inserite.

La frenata risulta complessivamente buona, anche se necessiterebbe di un maggior mordente - un effetto questo secondo noi maggiormente dovuto alle ridotte dimensioni dei dischi piuttosto che all’assenza dei sistemi elettronici quali l’ABS – richiedendo quindi al conducente una maggiore pressione sul pedale onde massimizzare la forza frenante, specialmente in caso di emergenza.

In conclusione

La Renault Twizy è un mezzo molto piacevole da utilizzare, perfetto per muoversi in città e per essere sempre al centro dell’attenzione. Permette di abbattere sensibilmente i costi di utilizzo di una vettura non richiedendo carburante e si dimostra attento alle odierne esigenze di svariate tipologie di pubblico; dal quattordicenne con patentino all’over 40 che necessita di un mezzo facilmente parcheggiabile ed in grado di accedere anche all’interno delle congestion charge e che non dimentica di strizzare l’occhio a tutti coloro che necessitano di maggiori contenuti grazie ad un’ampia e variegata gamma di optional.

 

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