Volkswagen Golf TGI Bluemotion

Volkswagen Golf TGI Bluemotion
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Emiliano Perucca Orfei
Abbiamo messo alla prova su strada la Volkswagen Golf TGI Bluemotion, scoprendo una vettura capace di restituire una guida pressoché identica a quella di un benzina. Peccato solo per la ridotta capacità del bagagliaio
18 luglio 2014

E' difficile pensarlo visto che quando si pensa a Volkswagen Golf viene quasi automatica l'associazione alle sigle TDI o...GTI, eppure quasi una compatta di Wolfsburg su tre, oggi, viene venduta nella inedita variante a metano siglata TGI Bluemotion. Un acronimo, quello del Turbo Gas Injection, con cui avremo sempre più a che fare nella gamma del costruttore tedesco e che, dopo Touran, Up! e Golf, arriverà anche su alcune delle Volkswagen di prossima generazione tra cui la nuova Passat.

La spinta sul metano da parte di Volkswagen è da un lato dettata nella continua ricerca di soluzioni di mobilità più ecologiche rispetto alle tradizionali e all'altro dalla richiesta, da parte del pubblico, di auto in grado di abbattere drasticamente il costo chilometrico senza, per questo, imporre rinunce o particolari cambiamenti nello stile di vita.

Scheletro di famiglia

Ecco perché, sin dall'origine del progetto MQB - da cui nascono anche Audi A3 e Seat Leon e le relative declinazioni a metano - tutto è stato calcolato per non risultare "sproporzionato" rispetto alle varianti diesel o benzina: il bagagliaio, ad esempio, cala da 380 ad un comunque interessante 290 litri mentre dal serbatoio della benzina non viene tolto nemmeno un litro. Ad essere "in più" rispetto alle normali Golf sono le due bombole da 15 kg, che prendono posto sotto ai sedili posteriori sconfinando sino al vano riservato alla ruota di scorta. Elemento, quest'ultimo, sostituito da un kit gonfia/ripara.

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Se non si fa caso ai badge dedicati con la scritta TGI è praticamente impossibile riconoscere la variante alimentata a metano rispetto a quella "tradizionale"

 

Rispetto alle versioni standard, la Golf TGI pesa 65 kg in più e cela sotto al cofano una versione specifica del 1.4 TSI (Euro6) dotata di 110 CV e 200 Nm di coppia massima disponibili già a partire dai 1.500 giri. Il consumo medio dichiarato è di 3,4 litri/100 km mentre il livello di emissione di CO2 è pari a 92 g/km. Due le tipologie di trasmissione disponibili: la prima, manuale a sei marce, e la seconda automatica a doppia frizione DSG.

Attenzione all'aerodinamica

Qualche modifica rispetto alle Golf standard comunque c'è, la nuova versione TGI fa di tutto per essere eco, portando con sé un pacchetto aerodinamico pensato per abbassare il Cx e quindi consumi ed emissioni: per questo motivo le ruote possono essere solo da 16", con gomme a basso coefficiente d'attrito, mentre in termini d'aerodinamica l'elemento che per primo spicca è la calandra "sigillata". Non si vede, invece, da nessuna parte il classico bocchettone di rifornimento del metano: è normale che sia così visto che per questioni estetiche (oltre che di sicurezza) viene posizionato a fianco del classico bocchettone della benzina.

Anche internamente non vi sono particolari accorgimenti che fanno capire che si tratta di una variante a metano. Solo i più attenti noteranno che sul quadro strumenti è scomparso l'indicatore della temperatura del motore per fare posto (sullo stesso strumento analogico) a quello della quantità residua di metano. Piccole novità interessano anche il computer di bordo: l'autonomia residua può essere visualizzata in modo "misto" ma anche singolarmente per tipologia di carburante. Il resto è tutto come la Golf tradizionale, a partire dalla disponibilità tecnologica per arrivare agli allestimenti.

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Con 21.300 euro (19.400 con l'Ecobonus Volkswagen) ci si porta a casa l'allestimento intermedio Trendline con il solo cambio manuale. Per ottenere il DSG bisogna prima spostarsi alla versione Comfortline (23.550 euro) e poi ordinarlo nella lista degli optional con un sovraprezzo di 1.900 euro. Per chi vuole il massimo c'è anche la Highline: 24.800 euro che salgono a 26.700 nel caso in cui si scelga il DSG.

Dal vivo: com'è fuori

La critica che le viene spesso mossa è quella di essere poco originale ma del resto la prima missione della Golf è quella di essere sempre fedele a sé stessa ed ai concetti che la rendono popolare da quattro decenni. Un mood che sembra dare ragione agli uomini di Wolfsburg visto che la loro segmento C, oggi, è l'auto più venduta del proprio segmento. Nello specifico dell'allestimento TGI la cosa che più stupisce è la perfetta integrazione del sistema con le forme della vettura: se non fosse per il pacchetto aerodinamico, comune anche alle altre Golf più ecologiche, e per il badge TGI sarebbe difficile per chiunque capire che si tratta di una vettura a doppia alimentazione.

Dal vivo: com'è dentro

Anche internamente non c'è quasi alcun segnale che si tratti della TGI: solo le diverse schermate del computer di bordo e l'indicatore analogico del livello di metano residuo, in luogo di quello della temperatura dell'acqua, possono dare qualche segnale. Per il resto gli allestimenti Trendline, Comfortline ed Highline viaggiano esattamente con le stesse configurazioni delle motorizzazioni a benzina o diesel.

Dentro si respira un'aria molto discreta, tutto è al proprio posto ed i materiali sono globalmente buoni. La seduta è relativamente bassa ma grazie alle numerose regolazioni di sedile e volante (anche in profondità) si può ottenere un ottimo compromesso per ogni guidatore. Lo spazio per chi siede dietro è buono mentre in termini di bagagliaio la differenza di cubatura è percepibile ma non determinante: il volume rimane buono per le esigenze di due/tre adulti.

Il bello della Golf TGI è che non si percepisce alcuna differenza in termini di guida con le altre versioni a benzina. Anzi dopo aver già provato la stessa motorizzazione su Audi A3 g-tron e Seat Leon TGI ci convinciamo sempre di più che sia una delle più interessanti a listino

Come si guida

Il bello della Golf TGI è che non si percepisce alcuna differenza in termini di guida con le altre versioni a benzina. Anzi dopo aver già provato la stessa motorizzazione su Audi A3 g-tron e Seat Leon TGI ci convinciamo sempre di più che sia una delle più interessanti nel listino delle nuove segmento C basate sulla piattaforma MQB.

E' un motore ricco di coppia, anche ai bassi regimi, con una potenza massima interessante ed ottime prestazioni: i 10,9 secondi per passare da 0 a 100 km/h sembrano quasi un valore conservativo. Una piacevolezza di guida che trova un valido alleato nel cambio a sei marce, ben spaziato e piacevole da manovrare, ma che raggiunge il massimo quando si sceglie il cambio DSG: veloce nei passaggi di marcia, il doppia frizione tedesco vanta una strategia elettronica in grado di renderlo piacevole anche quando si guida nel traffico e si richiede una certa brillantezza nella risposta.

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Anche all'interno dell'abitacolo quasi nulla cambia rispetto alla Golf che ci siamo abituati a conoscere. Cura costruttiva e attenzione per i dettagli sono sempre le stesse

 

Quasi ci stavamo dimenticando di parlare di come va a metano: in realtà la guida della TGI è talmente allineata a quella di un "normale" turbo benzina da 110 CV che non ci si accorge davvero di utilizzare un carburante alternativo. Non ci sono rinunce da fare e non ci sono tasti da premere: l'elettronica della vettura fa tutto da sola gestendo l'afflusso di uno o dell'altro carburante verso il motore in modo totalmente automatico. Bassi i consumi: difficile ottenere i 3,4 kg/100 km dichiarati da Volkswagen ma i 5 netti siamo riusciti a farli indicare dal nostro computer di bordo senza particolari attenzioni "eco" al volante.

In termini di dinamica di guida la sessantina di kg in più che la Golf TGI si porta a spasso non sono certamente poca cosa, è come viaggiare sempre con un passeggero in più, ma in linea di massima la prestazione del motore ed il buon assetto messo a punto dai tecnici di Wolfsburg permettono alla Golf a metano di essere anche piacevole tra le curve e nella guida in collina.

In conclusione

Il fatto che oggi Golf sia venduta in un esemplare su tre nella variante a metano la dice lunga sulla visione che Volkswagen ha avuto con questa variante ecologica. Si guida bene, costa il giusto e dopo averla provata si scopre che non c'è davvero alcun motivo per non comprarla. Unica pecca è la distribuzione del metano in alcune zone d'Italia - si viaggia comunque alla grande anche a benzina - e la lentezza nelle operazioni di rifornimento: qualche coda ed il tempo tecnico di rabbocco fanno perdere qualche minuto in più rispetto alle soste di rifornimento tradizionali.

Pro:
- E' nata anche per essere a metano. Si sente alla guida

- Il 1.4 TSI da 110 CV è oggi uno dei migliori motori della Golf

- Si guida e si vive come una Golf tradizionale
- Prezzo interessante

Contro:
- Ridotta capacità del bagagliaio

- Le bombole della Audi A3 g-tron sono notevolmente più leggere

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  • Prezzo da 29.600
    a 65.700 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza da 428
    a 429 cm
  • Larghezza 179 cm
  • Altezza da 146
    a 149 cm
  • Bagagliaio da 273
    a 1.237 dm3
  • Peso da 1.264
    a 1.624 Kg
  • Segmento Due volumi, Tre volumi
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