Volvo V50

Volvo V50
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Il turbo D5 da 180 CV è arrivato!
9 dicembre 2005

Bologna - E’ stato richiesto a gran voce e finalmente è arrivato. Parliamo del propulsore turbodiesel D5 di ultima generazione che ha debuttato sulla gamma volvo “large” nel corso della scorsa estate e che oggi, finalmente, è disponibile anche per le più compatte S40 e V50.
Un arrivo che porta in dono molti cavalli e anche qualche sorriso stampato sulle labbra di molti indecisi che, finalmente, hanno scelto quale sarà la loro prossima auto....

Non fraintendiamoci: le compatte volvo, anche prima dell’arrivo dei 180 CV del D5, hanno ottenuto eccellenti riscontri commerciali, ma è anche vero che i due pur validi quattro cilindri a gasolio di origine PSA (1.6 e 2.0) non hanno soddisfatto le richieste prestazionali di alcuni clienti, spostando più di qualche firma - già virtualmente acquisita - dagli show-room Volvo a quelli dell’elica, dei quattro anelli o del biscione.

Da oggi, insomma, prepariamoci a vedere per le strade qualche S40 e V50 in più, perché i 180 CV che pulsano sotto al suo muscoloso cofano sono davvero in grado di far divertire, pur mantenendo entro una soglia estremamente contenuta i consumi di gasolio; nonostante quella modesta percentuale in più di carburante richiesta dal cambio automatico di serie, infatti, volvo dichiara appena 7 litri di gasolio ogni 100 km nel ciclo misto.

Ma perché 180?
Durante la premessa, più di qualcuno si sarà accorto che rispetto alla nota gamma “large” D5 (S60, V70, XC-70, XC-90) i cavalli erogati dal cinque cilindri D5 sono 5 in meno. Il perché ce lo spiega direttamente Bob Lonardi – Responsabile della comunicazione volvo Italia – in conferenza stampa, e riguarda una precisa scelta da parte dei tecnici per far fronte ad una minore capacità di reffreddamento del radiatore rispetto alle altre vetture dotate di questo motore.

 

A parte questo dettaglio, comunque, il D5 proposto sulla gamma “compatta” è identico a quello delle sorelle maggiori, conservando dunque inalterate tutte quelle caratteristiche peculiari che l’hanno subito reso un punto di riferimento, come il vasto utilizzo dell’alluminio per le componenti strutturali, l’efficace sistema di iniezione elettronica a sette iniettori common rail o il controllo elettronico del turbocompressore a geometria variabile.  
Non manca il filtro antiparticolato CDPF - che neutralizza fino al 95% delle parti incombuste facendo a meno della manutenzione per tutto il ciclo della vettura – così come è nella classica tradizione volvo il posizionamento trasversale all’interno del vano motore, a tutto vantaggio della sicurezza.
Cinque valvole per cilindro, 2.400 cc. di cilindrata, il D5 volvo tocca il picco di potenza massima a 4.000 giri, assicurando una estensione del picco di coppia massima – 350 Nm – in un range di giri compreso tra i 1.750 ed i 3.250 giri/min.

Sicurezza in primo piano
Da un punto di vista tecnico, S40 e V50 D5 mantengono sostanzialmente inalterate le caratteristiche del resto della gamma, con sospensioni anteriori di tipo McPherson ed un sofisticato schema Multilink al posteriore, messo a punto per offrire un ottimo compromesso tra ingombri – fondamentali per una SW – e prestazioni.
L’impianto frenante è a quattro dischi, ventilati e controllati da pinze sulle quali sovrintendono le centraline di ABS (con EBD) ed EBA (aiuto alla frenata di emergenza).

Il sistema di controllo della stabilità DSTC è di serie, così come fanno parte della D5 senza sovrapprezzo l’assetto sportivo Dynamic, la classica scocca a deformazione programmata ed una vasta schiera di airbag (lato guida e passeggero, laterali a tendina e laterali nei sedili).

 

Come va?
Se della S40 e della V50 e del D5 ormai si conosce un po’ tutto, è certamente inedito il rapporto propulsore/vettura, che assicura un ottimo compromesso tra prestazioni, silenziosità di marcia e consumi, per cui non nascondiamo il nostro interesse per questa prova.
Ma prima di passare alla parte dinamica, vorremmo soffermarci un momento sugli interni, vista la loro capacità di essere moderni ma allo stesso tempo accoglienti. Pochi, veramente pochi, gli appunti che ci sentiamo di muovere all’allestimento che abbiamo trovato a Bologna. Pelle di buona qualità, una elegante finitura in titanio della consolle centrale e il navigatore satellitare con display LCD multifunzione a scomparsa sono solo alcuni degli elementi scenici che impreziosiscono un “arredamento” curato anche in quei dettagli solitamente lasciati un po’ al caso in questa categoria.

Voto positivo anche per il sedile, avvolgente ed ampiamente regolabile, anche se un paio di cm in più nella zona inferiore avrebbero aiutato nella ricerca del massimo confort. Piacevole la sensazione al volante: l’abitacolo della V50 è più compatto rispetto a quello di alcune rivali, ma la dispozione della plancia e degli accessori nel tunnel centrale, così come la conformazione del pannello porta, assicurano quella piacevole sensazione di essere tutt’uno con l’auto.

Peccato, invece, per la funzionalità di alcuni comandi, come quelli per la gestione del navigatore al volante troppo poco intuitivi o per il posizionamento del display del computer di bordo, nel nostro caso un po’ coperto dalla corona del volante.

Ma è ora di partire. Posizionato il nostro immancabile
X-Crono-T GPS lanciamo la nostra V50 D5 lungo l’autostrada che porta da Bologna a Imola, scoprendo come i cinque cilindri Volvo facciano sentire la forza della loro voce solamente nelle accelerazioni più decise, riducendo al minimo l’afflusso di decibel in “cabina” a velocità costante. Si viaggia con il cruise control fissato a 130 km/h in tutta tranquillità, godendosi la musica dell’impianto Hi-Performance – opzionale – senza essere disturbati nemmeno dal leggero rumore provocato dal rotolamento dei pneumatici.

 

C’è una bella riserva di CV là davanti: la cosa è particolarmente evidente nel momento in cui si va alla ricerca di quei 20 km/h in più per chiudere un sorpasso…e l’automatico sembra non risentire più di tanto di eventuali richieste “a tutto gas”, lasciando alla forte coppia del propulsore il compito di far ruotare l’ago del tachimetro.

50 km di autostrada passano in fretta, è ora di andare in città e poi in collina. E qui arriva una piccola delusione, perché il cambio tanto ci ha stupito in autostrada quanto ci lascia perplessi poche centinaia di metri dopo l’inizio del primo tratto collinare. Non che ci attendessimo un comportamento iper-sportivo, ma un po’ di reattività in più non avrebbe guastato: il propulsore è bello pieno, in particolar modo ai medi regimi, e sui saliscendi che circondano Imola non abbiamo trovato nella modalità sequenziale una giusta alleata. Troppo lenta e non rispettosa dei comandi impartiti, di lei si può fare tranquillamente a meno, lasciando la leva nel più classico Drive: in questo caso, però, l’elettronica non riesce ad ovviare alla normale “macchinosità” di questo genere di cambi e, nel momento in cui c’è da rispondere con una “scalata” ad una richiesta di forte accelerazione, vorremmo tanto avere una frizione ed un cambio tradizionale a sei marce.

Cuori sportivi tranquillizzatevi, il manuale è in arrivo...ma il solo fatto che riportiamo questa considerazione ci fa indirettamente capire come ci sia piaciuta la dinamica di questa volvo V50: il telaio di questa vettura offre prestazioni davvero ai vertici della categoria, marciando anche su asfalto bagnato senza richiedere straordinari da parte dell’ESP. I cambi di direzione sono molto veloci, così come l’appoggio in curva è sicuro, anche nei tratti resi piuttosto impegnativi dalla pioggia che non ci ha mollato un istante.

 

Merito dell’assetto Dynamic, ma anche del telaio di derivazione Ford Focus II, che è nato realmente molto bene assicurando a quella che è per dimensioni una segmento D premium una guida da compatta sportiva. Qualche imperfezione dell’asfalto arriva con troppa forza sui passeggeri, è vero, ma se questo è il prezzo da pagare per avere una vettura così piacevole, crediamo che ci sia una certa convenienza nell’accettarlo a braccia aperte…
Ottima anche la taratura dello sterzo, così come ci è piaciuto molto l’impianto frenante, sempre pronto a reagire con tanto mordente senza per questo rinunciare ad una buona modulabilità.

Le prestazioni che abbiamo rilevato durante la prova, con il cambio in Drive, sono le seguenti:

- 0-100 km/h: 8.72 secondi in 143.79 m*
- 50-100 km/h: 4.81 secondi in 115.20 m*
- 50-150 km/h: 15.27 secondi in 481.83 m*
- 0-400 m: 16.44 secondi – vel. uscita: 136.42 km/h*
- 0-1000 m: 29.83 secondi – vel. uscita: 177.76 km/h*

* le prestazioni non sono necessariamente i migliori valori ottenibili dalla V50 D5, ma le migliori prestazioni ottenute nella sessione di prove

Quanto costano le nuove D5?
Le nuove D5 sono disponibili da subito con un range di prezzi che va dai 30.125 ai 35.250 euro per la S40 e da 31.625 a 36.750 euro per V50. Il differenziale di prezzo rispetto alla meno prestazionale 2.0d è di 4.350 euro, comprensivi però di cambio automatico, FAP ed assetto Dynamic.

Gli obiettivi di vendita di queste due vetture per il 2006 sono di 1.500 unità nel 2006, su un complessivo di 11.500 unità. La quota di motorizzazioni diesel per S40 e V50 è pari al 90%.

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  • Prezzo da 21.450
    a 39.575 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza da 451
    a 452 cm
  • Larghezza 177 cm
  • Altezza da 145
    a 146 cm
  • Bagagliaio da 417
    a 1.307 dm3
  • Peso da 1.329
    a 1.555 Kg
  • Segmento Station Wagon
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