Volvo V50

Volvo V50
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Su strada con il nuovissimo cambio a doppia frizione dedicato, per il momento, al quattro cilindri 2.0D
29 luglio 2008

Bologna - Sono già passati cinque anni dal lancio ma in effetti, in particolar modo con l'introduzione dell'ultimo restyling, Volvo V50 continua ad essere una delle vetture più interessanti del segmento D. Un successo, quello della SW scandinava, confermato dalle quasi 3.500 unità vendute nei primi sei mesi del 2008, destinato a rimanere tale ancora a lungo grazie all'introduzione del nuovo cambio robotizzato, a doppia frizione, Powershift.

Un passo alla volta, dunque, Volvo continua nell'evoluzione dei suoi modelli, mettendosi finalmente al passo degli altri costruttori Premium che propongono già da qualche mese soluzioni similari. Il vantaggio di un cambio a doppia frizione rispetto ad uno di vecchia generazione con convertitore di coppia è notevole...e non tanto per quanto concerne la fluidità di marcia, praticamente analoga, ma per via del fatto che è possibile utilizzare i sei rapporti disponibili con una "fisicità" del tutto simile a quella di un cambio manuale.

Freno motore e scelta del rapporto giusto curva per curva, infatti, sono solo due degli elementi che rendono molto vicino ad un manuale tradizionale il Powershift Volvo ma allo stesso tempo l'assenza della frizione e della tradizionale leva con movimento ad H rendono la trasmissione della Casa svedese molto vicina ad un automatico tradizionale.

Sviluppato in collaborazione con Getrag, il Powershift è dunque vicino nell'utilizzo al DSG del Gruppo Volkswagen, anche se da un punto di vista tecnico ci sono alcune differenze sostanziali. Gestito per mezzo di un sofisticato sistema elettroidraulico il il nuovo "robotizzato" Volvo basa il suo funzionamento su di una coppia di frizioni che operano in modo alternato sulle marce pari e sulle marce dispari: per interderci quando marciamo in terza la frizione addetta alla gestione delle marce pari è sempre pronta ad intervenire inserendo, in base alla richiesta, la seconda o la quarta marcia.

Il classico giochino semplice a dirsi e meno semplice a farsi, ma i tecnici Volvo sembrano aver trovato la quadratura del cerchio, consentendo all'unica motorizzazione sino ad oggi disponibile con questo cambio di offrire migliori prestazioni, grande confort e consumi più contenuti. Stando a quanto dichiarato dal costruttore, infatti, il nuovo cambio Powershift consente al propulsore 2.0D da 136 CV appena 6 litri di gasolio ogni 100 km (-8%), abbattendo allo stesso tempo le emissioni di particolato grazie all'abbinamento della nuova trasmissione con il filtro antiparticolato FAP.

 

Rispetto alla versione che abbiamo già avuto modo di testare per voi in passato la nuova Volvo V50 restyling appare decisamente migliorata sotto molti punti di vista. Lo stile è più raffinato, grazie alla rivisitazione di alcuni elementi sulla falsa riga di quanto proposto con V70, ma allo stesso tempo è migliorata la funzionalità interna. La ricerca di uno stile rivoluzionario in termini di arredamento interno aveva fatto perdere alcuni riferimenti funzionali tipicamente Volvo: i vani portaoggetti si contavano sulle dita di una mano ed il volume non era certamente idoneo ad ospitare gli oggetti di tutti i giorni. Ora la sitazione è ben diversa visto che l'interessante stile futuristico è stato implementato con l'introduzione di nuovi pannelli porta ed un nuovo tunnel centrale, che ora si allunga maggiormente tra i due sedili.

Rimane del tutto intatta, invece, la solida idea di solidità che trova negli ottimi assemblaggi e nei materiali utilizzati due validi alleati. In marcia la silenziosità del 2.0D è davvero elevata ed è piacevole pensare che, nonostante un prezzo di listino allineato verso il basso alla concorrenza Premium, l'idea di qualità sia tra le migliori della categoria.
Il motore turbodiesel da 136 CV Volvo è ormai un vecchio amico. Non è certamente il più potente della categoria, ma è molto generoso ai regimi intermedi, consuma poco e soprattutto è silenzioso: un elemento, quest'ultimo, che per un'auto come V50 è davvero indispensabile.

L'abbinamento al nuovo cambio Powershift è davvero ben riuscito. Le prestazioni, considerando la spinta rapporto per rapporto, non è migliorata rispetto al passato ma la velocità con la quale le marce vengono inserite una dopo l'altra dovrebbe permettere alla V50 2.0D di migliorare le performance nelle prove di accelerazione: i tempi morti tra un passaggio di marcia e l'altro, infatti, sono praticamente nulli.

Una cambiata veloce, dunque, ma resa fortemente lineare dalla presenza delle due frizioni che sono sincronizzate tra di loro come un orologio svizzero: una precisione che alla resa dei conti si traduce in valori di confort elevatissimi, perchè i passaggi di marcia sono morbidi e lineari, qualsiasi sia la richiesta impartita dall'elettronica che gestisce il cambio in modalità automatica o la richiesta del guidatore. Grazie all'apposita funzione "manuale", infatti, è possibile scegliere in modalità sequenziale quale dei sei rapporti sia quello più adatto al percorso, anche se siamo pronti a scommettere che in pochi la useranno al di fuori di percorsi montati "tutte curve".

Insomma, Powershift si rivela estremamente interessante e meccanicamente a punto. Peccato solamente per il prezzo un po' elevato, 1.950 euro, già comprensivo però del filtro antiparticolato FAP: Volvo V50 Powershift è dunque disponibile con un rage di prezzi che va dai 28.950 euro dell'allestimento 2.0D Kinetic ai 34.750 del più lussuoso 2.0D Summum.
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  • Prezzo da 21.450
    a 39.575 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza da 451
    a 452 cm
  • Larghezza 177 cm
  • Altezza da 145
    a 146 cm
  • Bagagliaio da 417
    a 1.307 dm3
  • Peso da 1.329
    a 1.555 Kg
  • Segmento Station Wagon
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