CIR 2013. Rally Targa Florio. Il settimo sigillo di Paolo Andreucci (Peugeot 207 S2000)

CIR 2013. Rally Targa Florio. Il settimo sigillo di Paolo Andreucci (Peugeot 207 S2000)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Iniziato con un testa coda del Toscano nella prima PS, il Rally siciliano diventa un monologo di Paolo Andreucci, che “vendica” l’opaca prestazione dello scorso anno vincendo 8 PS su 12. Scandola 2° | <i>P. Batini</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
30 settembre 2013

Il Titolo Piloti era già stato assegnato al termine del Rally Friuli Venezia Giulia, ma la vittoria di Umberto Scandola e di Guido d’Amore non ha mitigato i furori del Campionato e tantomeno del “rinato” Targa Florio. Il Rally siciliano diventa il teatro non più di una battaglia “individuale”, ma di uno scontro tra schieramenti con risvolti, se possibile, ancor più interessanti.

È in gioco il Campionato Costruttori. Peugeot da una parte, che arriva in Sicilia con nove punti di vantaggio, e Skoda dall’altra, trascinata dal suo Pilota e Campione più rappresentativo. Si profila un’occasione avvincente, di valore assoluto, che travalica gli interessi personali dei Piloti coinvolti. Per difendere il vantaggio, infatti, Peugeot, decide di schierare Paolo Andreucci e Anna Andreussi sulla gloriosa e sempreverde 207 Super 2000, restituendo alla Corsa più antica del Mondo il tenore di contenuti agonistici non a caso diventati leggendari.

Emozioni forti

L’immediato inizio del Rally sembra dare ragione al neo Campione Italiano. Paolo Andreucci si gira su un tornante della “Targa” e cede il passo a Scandola che va in testa. È un brivido, che si risolve in un’adrenalinica “presa di coscienza” dell’Equipaggio Peugeot e che indirizza il Targa Florio su un binario unico sin dalla Speciale successiva. Ritrovata la perfetta sintonia con la 207 S2000 delle grandi occasioni, e per questa dipinta con i colori della Sicilia, Andreucci prende rapidamente in mano la situazione quando Umberto Scandola, sfortunatamente, danneggia la macchina in una parziale uscita di strada e lascia sulla confermata scivolosità dell’asfalto siciliano un ritardo di oltre mezzo minuto, praticamente irrecuperabile.

Paolo Andreucci vince le 4 Speciali successive, e incrementa il proprio vantaggio fino a portarlo a oltre 45 secondi. La partita è chiusa anzitempo, e l’ultimo dei tre giri diventa più equilibrato. Andreucci e Scandola si spartiscono equamente il bottino delle ultime quattro Prove Speciali, Scandola ha già “riagguantato” il secondo posto assoluto per un po’ lasciato nelle mani di Riolo, e Paolo Andreucci vola sicuro verso il settimo successo personale nella Targa Florio. Nulla di qualitativamente nuovo, il Pilota di Castelnuovo Garfagnana era già il recordman della Corsa.

Andreucci prende rapidamente in mano la situazione quando Umberto Scandola, sfortunatamente, danneggia la macchina in una parziale uscita di strada e lascia sulla confermata scivolosità dell’asfalto siciliano un ritardo di oltre mezzo minuto, praticamente irrecuperabile

Obiettivo personale centrato

Centrato l’obiettivo personale, Andreucci è anche il principale “contribuente” di quei punti per la classifica Costruttori che Peugeot Sport Italia era andata a cercare in Sicilia. Gli altri arrivano dal buon debutto di Stefano Albertini sulle Madonie, ma non bastano ancora per rendere definitiva la graduatoria. Il vantaggio sale ancora, ma non soddisfa la matematica. Non dovrà sorprendere, dunque, se in Liguria vedremo ancora una volta Paolo Andreucci e Anna Andreussi salire sulla 207 S2000. Ormai è puro e semplice pragmatismo.

Definitivamente chiuso è, invece, il discorso della categoria Produzione. A vincerla è l’equipaggio formato da Andrea Nucita e Giuseppe Princiotto, sesto assoluto e primo nella due ruote motrici con la Citroen Ds3. Per Nucita è il secondo Titolo consecutivo, dopo quello ottenuto nel 2012 tra gli Junior.

Andreucci-Scandola, un dialogo – nato dal confronto agonistico inevitabilmente acceso - risolto in un monologo. Ma un po’ di concorrenza, c’era? Un poco, sì. All’inizio del Rally quella proposta da Stefano Albertini e Simone Scattolin, anch’essi in gara con una 207 ma poi penalizzati per una partenza anticipata. Da quel momento Albertini si è preoccupato di non sbagliare, e ha chiuso al quarto posto. Concorrenza a distanza, ma lungo tutto l’arco della Corsa, da parte di Totò Riolo, in coppia con Massimo Alduina e già tre volte vincitore del “Targa”.

Buon risultato per chi gioca in casa

L’acclamato Pilota di casa non è potuto andare oltre il terzo posto, ma ha occupato la seconda posizione assoluta fino alla sesta Speciale, e ha completato degnamente il podio dominato dai protagonisti assoluti del Campionato. Il risultato di Riolo, anch’esso in gara con una Peugeot 207 S2000, è peraltro assai eloquente, soprattutto se si considera il tono della sfida di testa, a ragione considerata come una verosimile “preview” di quello che potrà accadere nel CIR 2014, quando Andreucci e Signora siederanno nell’abitacolo della 208 R5 e, come oggi, non avranno obiettivi intermedi.

Organizzare un Rally è sempre più difficile e non bastano più passione, impegno e volontà. Ci vogliono risorse economiche, sempre più ingenti nel rapporto con il costo delle cose, della loro evoluzione e della vita


E così la 97° edizione della Targa Florio è andata in porto. Non molti concorrenti, per la verità, e formula “compact” della nouvelle vague applicata rigorosamente. Tutto, infatti, è accaduto nella sola, ma intera, giornata di domenica, con il solo shakedown effettuato il sabato. Compattata anche le geografia del Rally, con il centro della corsa, inizialmente previsto a Palermo, spostato all’ultimo momento a Campofelice di Roccella. Ma è una soluzione gradita, perché più di uno spostamento, in questo caso, rappresenta un gradito ed emblematico ritorno all’epicentro delle origini del Targa Florio.

Oltre la passione

Tutto questo accade perché organizzare un Rally, e ancor di più un intero Campionato che distilli i migliori valori nazionali di una delle più amate specialità del motorismo, è sempre più difficile e non bastano più passione, impegno e volontà. Ci vogliono risorse economiche, sempre più ingenti nel rapporto con il costo delle cose, della loro evoluzione e della vita. Tempi che corrono, ma per fortuna per cento che si defilano ce n’è uno, nel caso specifico l’Automobile Club d’Italia, che non si tira indietro e si promuove… promoter e salvatore della Patria.

Se la Targa Florio è arrivata in banchina con il suo nuovo carico di tesori lo si deve ad ACI Sport, e a conferma del fatto che non si tratta di un caso isolato o di emergenza, arriva la notizia che anche la prova conclusiva del CIR, il Sanremo del prossimo 12 Ottobre, potrà contare su un analogo supporto economico. Probabilmente durante l’inverno si dovrà lavorare sulla scottante “tematica” e cercare di darle una struttura maggiormente razionalizzata, il che non sarà facile, ma intanto l’impegno di ACI è un fatto confortante e una dimostrazione di straordinario senso di responsabilità, altra qualità piuttosto “labile” ai giorni nostri. Inoltre il provvidenziale intervento di ACI Sport deve essere visto come un’operazione legittimata dal dovere di preservare una Prova storica, e come il più tangibile segno di riconoscimento verso il co-protagonista assoluto della classica siciliana, quello straordinario pubblico che fa della Targa Florio un’incredibile festa dello Sport motoristico.

97° Targa Florio. Classifica Finale Assoluta:

1. Andreucci-Andreussi (PEUGEOT 207 S2000) in 1:27'35.3; 2. Scandola-D'Amore (SKODA FABIA S2000) a 44.9; 3. Riolo-Alduina (PEUGEOT 207 S2000) a 1'21.3; 4. Albertini-Scattolin (PEUGEOT 207 S2000) a 2'40.6; 5. Vara-Rappa (PEUGEOT 207 S2000) a 2'53.8; 6. Nucita-Princiotto (CITROEN DS3) a 4'58.3; 7. Sabatino-Guttadauro (CITROEN SAXO KIT) a 8'40.3; 8. Mirabile-Avenia (RENAULT NEW CLIO) a 12'14.0; 9. Alioto-Anastasi (RENAULT NEW CLIO) a 13'01.8; 10. Amendolia-Villari (RENAULT NEW CLIO) a 17'39.7

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