CIR 2014. Rally Adriatico. Tutto pronto per la battaglia al titolo piloti

CIR 2014. Rally Adriatico. Tutto pronto per la battaglia al titolo piloti
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Ultime due dell’Italiano. È la volta della terra dell’Adriatico. Lo scorso anno una gara ancora di “assestamento” del Campionato, oggi un appuntamento cruciale | <i>P. Batini</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
19 settembre 2014

Ultimi due Rally del Campionato Italiano Rally edizione 2014. La situazione, per quanto riguarda la classifica piloti, è del tutto aperta, e le soluzioni potenzialmente possibili sono ancora molte. Sotto questo aspetto seguire l’Adriatico quest’anno è molto più interessante rispetto al 2013. Lo scorso anno, infatti, il Campionato era appena alla terza prova, e Scandola, partito nettamente favorito ma non così efficace al Ciocco e al MilleMiglia, ottenne a Cingoli la prima vittoria, riallineandosi così al “programma” della Squadra Skoda Italia poi portato a termine con il successo del veronese.

La ventunesima edizione dell'Adriatico

La ventunesima edizione dell’Adriatico vede, invece, una situazione molto più complessa, e soprattutto potrebbe essere l’ultima chance per i piloti di “configurare” più chiaramente il proprio successo o la propria resa. Una gara cruciale, insomma, che merita di essere seguita in ogni centimetro del suo sviluppo.

Dopo la scenografica partenza dal centro di Ancona, due prove speciali il sabato, la Avenale in notturna che verrà effettuata due volte, e tutte le altre nove PS la domenica, tre per tre giri, Colli del Verdicchio, Castel Sant’Angelo, Dei Laghi. 46 partenti, e tutti quelli impegnati in un confronto cruciale per la loro classifica, dall’assoluta ai Trofei, presenti. Contrariamente a quanto ci si aspettava, non ci sarà Alessandro Perico, che ha debuttato con la Peugeot 208 R5 in Friuli ottenendo il podio, ma torna finalmente Andrea Nucita, uno dei protagonisti della prima fase del Campionato, poi “frenato” da problemi di budget.

Il confronto certamente più avvincente sarà, in ogni caso, quello senza mezzi termini tra Scandola, Andreucci e Basso. Scandola, che ha vinto l’edizione 2013 del Rally organizzato da PRS Group, è il pilota che ha maggiori riferimenti

Le sfide

Da seguire i duelli del Campionato Produzione, Ferrarotti e Andolfi, e Junior, con Scattolon e Albertini, che ottenne il terzo posto assoluto lo scorso anno, in lizza per il Titolo. I due piloti sono, nell’ordine, ancora in corsa e tecnicamente omologhi in un confronto che si può dire monomarca. Ma il confronto certamente più avvincente sarà, in ogni caso, quello senza mezzi termini tra Scandola, Andreucci e Basso. Scandola, che ha vinto l’edizione 2013 del Rally organizzato da PRS Group, è il pilota che ha maggiori riferimenti. Oltre a quelli ottenuti con la vittoria dello scorso anno, anche i test specifici di quest’anno e la fiducia in un “pacchetto” competitivo e collaudato, affidabile. Su un piano leggermente sfalsato Andreucci e Basso, che corrono per la prima volta all’Adriatico con una macchina nuova, la Peugeot 208 R5 e la BRC Ford alimentata a gas, rispettivamente.

In entrambi i casi, tuttavia, la competitività delle macchine ha raggiunto un livello molto alto, e su quella dei piloti, ovvio, neanche discutere. Sotto i riflettori del Campionato, dunque, questi tre equipaggi, con la sempre possibile interferenza di un Nucita, o di un Travaglia, a condizionare la divisione dei punti, e peccato che non ci sarà Trentin, ottimo secondo l’anno passato.

Concretamente, dal punto di vista del CIR, la situazione è dunque ancora… friabile. Vediamola, classifiche alla mano. Scandola, che ha vinto il Sanremo, ha 67 punti. Andreucci, vincitore di Targa, San Marino e Friuli, 65 punti. Basso, trionfatore di Ciocco e Sardegna, 64 punti. Visto così, l’arrivo si profila al photofinish. Ma la situazione “reale” non è questa. Bisogna infatti ricordare che il Titolo è assegnato sulla base dei sette migliori risultati nelle otto gare del Campionato, e in tal caso la classifica si modifica con Andreucci e Basso, che hanno entrambi uno “zero”, rispettivamente a 65 e 64 punti, e Scandola che, sempre all’arrivo, dovrebbe rinunciare agli otto punti del Targa o del Friuli.

Ma, d’altra parte, non bisogna neanche dimenticare che sul Campionato pende ancora la decisione del tribunale sportivo di San Marino, che deve decidersi a giudicare sui reclami, appelli e contro reclami che hanno avuto per oggetto la gara di Scandola, inizialmente squalificato e poi riammesso sub judice. Se la squalifica dovesse essere confermata, Scandola dovrebbe rinunciare, a quel punto, ai dodici punti ottenuti a San Marino, e scenderebbe ulteriormente a quota 55 punti. Ecco perché a San Marino si dovrebbero decidere ad uscire da un torpore inaccettabile, ed ecco perché il Rally dell’Adriatico sarà “immancabilmente” avvincente.

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