CIR 2016 Ciocco. “Gara 2” e Rally: Trionfo di Andreucci (Peugeot)

CIR 2016 Ciocco. “Gara 2” e Rally: Trionfo di Andreucci (Peugeot)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
“Triplice” vittoria per il Tris d’Assi detentore dell’Italiano. Andreucci torna così a vincere il Rally di Casa che mancava al suo palmares da tre anni. Ma il confronto vincente con Basso e Scandola, e Perico, non è ancora al massimo livello
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
20 marzo 2016

Castelnuovo di Garfagnana, 20 Marzo. Inizierei dalla più scontata delle affermazioni, ormai quasi un luogo comune sulla bocca di tutti a Castelnuovo Garfagnana. Insomma, cambiano le regole, le macchine con le loro evoluzioni, cambia tutto, ma non cambiano i vincitori del Campionato Italiano Rally. Il Rally del Ciocco si fa in… due, per rendersi più interessante agli occhi annoiati del CIR, ma il risultato è che Paolo Andreucci e Anna Andreussi portano la Peugeot 208 T16 a un successo che non è più unico, non è doppio siori e siore, ma addirittura triplo. Gara 1, Gara 2 e 39ma Edizione del Rally Il Ciocco e Valle del Serchio. En plein, massimo dei punti acquisiti. Non male per un Equipaggio che non vinceva in casa dal 2012. E, buone notizie, sotto un certo aspetto l’esito del Rally è sì più interessante, proprio in ottica CIR, perché finisce per ingigantire il vincitore e per rendere ancor più angusto il restante spazio a disposizione degli avversari, sconfitti e costretti ad arrampicarsi sugli specchi per trovare una nota positiva alla loro prima, doppia uscita. Non si deve pensare che tutti gli appuntamenti della stagione appena iniziata in Garfagnana finiranno allo stesso modo. Il confronto potrebbe farsi ben più serrato, o Andreucci potrebbe anche riuscire, lo sa solo il Fuoriclasse come fare, a vincere quattro volte in un solo week end. È tutto da vedere, ma qualcosa di importante si è già visto. Se invece il trend dovesse essere preso alla lettera, prenderebbe corpo una delle paure di Valerio Barsella, Coordinatore OSE e Organizzatore vincente, ovvero che il Campionato invece di rendersi interessante e combattuto sarebbe destinato a finire con ancor più largo anticipo sul programma di 8 Rally e ben 16 date utili (più due scarti).

Scusate il sarcasmo, ma per l’ultima volta dirò che preferivo la vecchia, tradizionale e a me cara norma dell’evento unico, se non altro più chiara, dopo di ché mi metto a disposizione del nuovo regolamento, in curiosa aspettativa dei plus della nuova era. Mi verrebbe, infatti, da chiedermi in che modo Gara 1 e Gara 2 sono così separate e distanti tra di loro, se poi l’esito dell’una può comunque influire sul risultato dell’altra. Pensiamo alle conseguenze di un ritiro precoce sull’utilizzo delle 14 gomme, sul dover aggiustare un motore invece che sostituirlo in caso di rottura, del riparare a martellate una carrozzeria invece di portare la macchina dal “lattoniere” di fiducia. Oppure, semplicemente, all’impossibilità di correggere tra sabato e domenica un errore di sviluppo o di setting di una certa importanza. Se oggi, poi, ci si lamenta perché i Rally sono sempre più Sprint, arrendiamoci all’evidenza che lo saranno sempre di più, in taluni casi a discapito e decapitazione di un pezzo di storia. Basta pensare, a questo proposito, alla rinuncia degli organizzatori del Sanremo alla “mitica” Ronde di 50 chilometri “frazionata” in più Speciali. Aggiungiamo solo una questione di principio. Non sarebbe rispettoso di chi ci è salito realizzare la foto dei podi di ciascuna Gara, istituendo una sorta di “Day Podium ACI Sport”? OK, basta. Viva la doppia Gara!

Viriamo a positivi, dunque. E constatiamo che è vero, il Rally Il Ciocco e Valle del Serchio è stato combattutissimo e aperto dal primo all’ultimo minuto di gara. Ha vinto Andreucci ma Basso non ha mai mollato e non si è mai dato per vinto. È mancato all’appello Scandola, ma si è confermato Perico, e l’Evento si è acceso di ben due duelli principali, quello per la vittoria e quello per il podio, creando quella speciale atmosfera di tensione calcistica nella quale il fischio finale dell’arbitro scatena finalmente l’attimo per esultare, per dispiacersi o per dire che poteva andare anche peggio.

Andreucci e Andreussi hanno vinto otto delle tredici speciali tra venerdì e sabato, aggiudicandosi Gara 1, e si sono ripetuti con tre su quattro PS vincendo anche Gara 2. Il doppio successo consente all’Equipaggio di tornare sul tetto di un Rally di Casa particolarmente impegnativo sotto i profili tecnico e psicologico. Gara 2 di domenica, infatti, era l’occasione della possibile rivincita, se non per Scandola almeno per Basso che sabato aveva ceduto per meno di quindici secondi. Invece, seppure ancora più tirata di Gara 1, Gara 2 si è risolta, già detto, come “ai vecchi tempi” della Gara Unica.

Andreucci e l’intera Squadra sono apparsi in forma smagliante, pronti come non mai a difendere i Titoli di cui sono detentori. I Racing Lions non dispongono ancora del completo “pacchetto” di aggiornamento programmato per i prossimi appuntamenti dell’Italiano, ma l’”insieme” ha già raggiunto un livello di rendimento che si direbbe al passo con le ambizioni “obbligatorie” del Team di Peugeot Sport Italia. Non così, evidentemente, navigano i Team BRC e Skoda Italia Motorsport. Ma non lasciamoci ingannare dalle apparenze, attualmente questo è un dato che va preso le pinze e che potrebbe evolversi in una situazione di estremo interesse per lo sviluppo del campionato. Basso, due volte secondo più il secondo nel risultato finale dell’Evento e nel Campionato, disponeva dell’aggiornamento EVO della Fiesta R5, più potente e velocissima in certi tratti del Rally, addirittura più della Peugeot di Andreucci, ed è quindi probabile che il lavoro di adattamento della tecnologia LDI di BRC non sia ancora al top, e così l’affiatamento del Pilota con la Macchina che gli fornisce nuovi cavalli ma pretende qualcosa in cambio in termini di adattamento. Se si considera che Basso ha vinto due volte il Rally Il Ciocco negli ultimi tre anni, il primo doppio risultato della stagione 2016 non può che essere considerato nell’ottica del work in progress. Dal punto di vista del “segnale” lanciato da BRC e da Basso, che hanno forse anche una questione di pneumatici da fissare, giova ricordare che il binomio a GPL è stato l’unico a impensierire seriamente Andreucci & Co., e si era visto subito, sin dall’ex aequo della spettacolare Prova sul lungomare di Forte dei Marmi.

Per quanto riguarda Scandola, invece, un quarto e un terzo, 4° nel finale Rally e 3° nella prima provvisoria di Campionato, una foratura e una penalità sabato. Non al top, ma l’eventuale problema era già stato anticipato durante la nostra intervista al Campione Italiano 2013. A parte la non spiccata simpatia tra Pilota e Rally, si tratterebbe dunque della conferma che la Squadra e il Pilota Ufficiali Skoda devono ancora lavorare sull’adattamento della vettura ai “suoli” italiani e sull’affiatamento del Pilota alla Macchina che, ricordiamolo, ha ormai raggiunto la piena “maturità” agonistica ed è stata la R5 di riferimento nella seconda parte del WRC 2015. Ciò che si deve dedure, in sostanza, è che dato per scontato, o quasi, che anche il CIR 2016 sarà ancora una volta un affare a tre Andreucci-Basso-Scandola, il massimo livello del confronto potrebbe essere ancora lungi dall’essere stato raggiunto. Se ne deve dedurre che in ogni caso sarà un CIR interessante, forse in effetti più ancora dello scorso anno. Insomma, regolamenti nuovi o no, gli Attori protagonisti del Torneo nazionale più interessante d’Europa hanno portato i contenuti del CIR su un piano certamente superiore. In attesa di confermare Tassone come quinto “elemento”, si fanno avanti Tempestini, Baccega, Rusce e “Ciava”, non Gabriele Cogni, bravo e nella top ten ma che non raccoglie punti.

Altri vincitori. Perico, “ovviamente”, nel riaperto Trofeo Rally Asfalto, Bernardi due volte tra gli Junior con il favorito Testa solo parzialmente giustificato, ma è solo l’inizio, Pannzani e Ferraroti con le 2 Ruote Motici e Panzani nel Trofeo Renault Clio Top, Martinelli nel Suzuki Rally Trophy, e Beatrice Calvi. Sul gradino più alto del podio, tutti insieme, Organization Sport Events, Castelnuovo di Garfagnana, Il Ciocco e Andrea Marcucci, 17°, un Rally-Pilota con prove corte e un po’ sprint perfettamente organizzato, la diretta di SportItalia, grande Pubblico e un gran sole in anticipo sulla tabella di primavera. Si passa al 63° Rally Sanremo, 8 e 9 Aprile. Nel 2015 hanno vinto Andreucci-Andreussi-Peugeot.

39° Rally Il Ciocco e Valle del Serchio. Classifica Finale Assoluta: 1. Andreucci-Andreussi (Peugeot 208 T16 R5) in 1:43'07.2; 2. Basso-Granai (Ford Fiesta R5 LDI) a 25.9; 3. Perico-Turati (Peugeot 208 T16 R5) a 1'37.1; 4. Scandola-D'Amore (Skoda Fabia R5) a 1'37.9; 5. Tempestini-Banca (Ford Fiesta R5) a 3'44.7; 6. Baccega-Menchini (Ford Fiesta R5) a 4'21.0; 7. Rusce-Farnocchia (Ford Fiesta R5) a 4'39.0; 8. ''Ciava''-Michi (Citroen DS3 R5) a 4'49.4; 9. Cogni-Ciucci (Peugeot 207 S2000) a 5'31.2; 10. Ferrarotti-Bizzocchi (Renault Clio R3) a 7'43.7; 11. Panzani-Baldacci (Renault Clio) a 8'07.8; 12. Lombardi-Grossi (Renault Clio S1600) a 9'41.3; 13. Bernardi-Ghietti (Peugeot 208) a 9'43.5; 14. Casella-Caputo (Peugeot 208) a 10'39.4; 15. Vineis-Rodi (Peugeot 208) a 11'39.0; 16. Manfredi-Castiglioni (Peugeot 208) a 11'53.7; 17. Marcucci-Gonnella (Peugeot 207 S2000) a 11'59.5; 18. Pollara-Princiotto (Peugeot 208) a 12'14.3; 19. Gheno-Grimaldi (Peugeot 208) a 12'21.3; 20. ''VJ''-Corso (Peugeot 208) a 12'22.9.

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