CIR 2017. Roma Capitale. En Plein di Campedelli (BRC-Ford-Orange1)

CIR 2017. Roma Capitale. En Plein di Campedelli (BRC-Ford-Orange1)
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Simone Campedelli e Pietro Ometto “sbancano” Roma. Dopo aver vinto la prima Tappa del CIR si aggiudicano anche la 2a e l’intera posta del Rally di Rendina. Scandola secondo, Andreucci terzo con brivido. Il CIR assegna il suo massimo Titolo a Verona
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
17 settembre 2017

Roma, 17 Settembre 2017. Seconda Tappa. L’epilogo. Nessun colpo di scena… o quasi. Il Rally di Roma Capitale, alla quinta edizione, si chiude con l’affermazione di uno dei tre nomi in cima alla lista del totalizzatore. Anzi, se si vuol essere più precisi, con l’ordine di arrivo che la matematica dell’urgenza aveva reso più logico. Simone Campedelli e Pietro Ometto, infatti, erano i più indietro tra i tre Equipaggi in corsa per il Titolo, quindi quelli più “bisognosi” di raccogliere il massimo utile dal penultimo appuntamento del Campionato Italiano Rally 2017. E così è stato. Se si tiene conto della particolare tensione venutasi a creare alla vigilia del Rally di Roma, sia Campedelli che Scandola erano obbligati a vincere e solo Andreucci poteva gestire un vantaggio cospicuo ma certamente non rassicurante, la vittoria ottenuta da Simone Campedelli vale almeno doppio, per il quoziente di numeri e punteggio ma soprattutto per la qualità della prestazione. Se si vuole considerarlo “storicamente” il più “falloso” dei tre, infatti, bisogna doverosamente aggiungere che Campedelli si è reso protagonista di un momento significativo di evoluzione. Grande controllo in un frangente delicatissimo.

Proprio per questo il risultato era tutt’altro che scontato, e in questa logica quello maturato al termine delle due lunghissime giornate del Rally deve produrre almeno due delusi. Uno di questi è Umberto Scandola, che aveva la stessa imposizione tattica di Campedelli alle stesse condizioni, e l’altro è Paolo Andreucci, troppo guardingo il primo giorno, frenato il secondo da un problema al Cambio e quindi incapace di perseguire un obiettivo di “riscatto” e di consolidamento del vantaggio per un Verona possibilmente più rilassato.

La vittoria ottenuta da Simone Campedelli vale almeno doppio, per il quoziente di numeri e punteggio ma soprattutto per la qualità della prestazione

Diciamo che, nonostante il risultato fosse tra quelli “possibili”, la dinamica con cui si è concretizzato il successo di Campedelli segue, invece, linee inedite e impreviste. Andreucci, infatti, in difesa il primo giorno, non ha potuto reagire domenica a causa del guasto, un problema tecnico che può essere considerato eccezionale. Scandola, che poteva contare su un vantaggio di posizione almeno sulla gara di Campedelli, non ha saputo sfruttare adeguatamente il “pacchetto”. E Campedelli, infine, è riuscito a dimostrarsi veloce, ma questa non sarebbe stata la novità, ma mentalmente solido proprio nella circostanza meno favorevole.

Si potrebbe attribuire alle caratteristiche del Rally, stressato e stressante, una forte dose d’influenza sul comportamento dei suoi protagonisti, ma sarebbe probabilmente eccessivo e toglierebbe parte del merito agli attori e al Rally stesso. Diciamo che la vita l’ha definita benissimo Forrest Gump paragonandola a una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita!

Dopo il sabato del villaggio Fiuggi, con i Tre già nell’ordine che si sarebbe rivelato quello definitivo, ma separati da appena cinque secondi e con molti propositi ancora da esprimere, la domenica ha definito sin dalla prima speciale, la lunga Cave-Rocca Santo Stefano, la diversa “tendenza”. Rotto il filo del cambio della Peugeot, Andreucci si è sfilato dal confronto ed è stato bravo a limitare i danni, e Campedelli ha vinto ancora portando il suo vantaggio su Scandola dai tre decimi ai tre secondi, senz’altro un importo molto più difficile da negoziare. Con Andreucci che doveva guardarsi dall’avvento di Rovanpera, Scandola è stato bravo a ribaltare per un momento la situazione al termine della Monastero-Jenne, ma poi Campedelli ha rotto gli indugi e vinto tutto. Ovvero, ad eccezione della seconda Monastero appannaggio del “ribelle” Andreucci, reazione inutile e dimostrativa del cavallo di razza nel momento più caldo della giornata, Campedelli ha vinto le restanti Speciali, la seconda Tappa del Rally-CIR e l’intero Rally di Roma Capitale con una supremazia imposta sin dalla quarta speciale, cioè subito dopo il passaggio della meteora Crugnola, autore di un autentico exploit con due vittorie di Speciale, una passata in testa al Rally e poi… out.

Adesso succede che il “Los Tres Amigos” sono sempre lì, compatti e compresi in dodici punti e mezzo punti dal primo al terzo. La prova conclusiva del Campionato, il Rally 2Valli a coefficiente 1,5 che si gioca nel territorio di Scandola, diventa ovviamente cruciale, e per di più con corridoi tattici strettissimi e impraticabili. Succederà che dopo sette Rally, sei se si include nel conto anche lo sfortunatissimo Targa Florio, per aggiudicarsi il Titolo bisognerà, una volta di più, vincere a Verona. Andreucci è ancora in vantaggio, Scandola gioca in Casa, Campedelli arriva spinto da un successo importante e dal supporto eccezionale di BRC. Giochi aperti, strategie zero.

Nel frattempo, annunciando un finale di Campionato da seguire in piedi, il 2Valli dovrà rinunciare al confronto del CIR 2 Ruote Motrici. Con una gara di anticipo, infatti, la Peugeot 208 di Pollara e Princiotto è già una volta Campione d’Italia. E per il trinomio franco-italo-siciliano (come suona questa?) la festa è solo iniziata.

Rally di Roma Capitale. Oltre a Prova del CIR lo era anche del Campionato Europeo, successo di Bouffier sul leader Kajetanowicz, e Rally Pica, vittoria di Diomedi-Mele. Al termine dell’Evento, Max Rendina ha sicuramente capito che è difficilissimo gestire simultaneamente tre Gare, incrociate e incatenate, ma separate rigidamente da regolamenti poco inclini a una comunione di obiettivi. Il gioco non vale la candela. La “soluzione unica”, ora, è certamente quel Mondiale che l’Organizzatore e Campione del Mondo Romano ha immaginato come obiettivo dell’evoluzione del Rally di Roma. Aspettiamo con curiosità conferma e, possibilmente, le linee guida del Progetto, senz’altro ambizioso ma con molte frecce al suo arco. Roma è Roma, e… val bene una messa!

Rally Roma Capitale. 2a Tappa CIR. Classifica. 1. CAMPEDELLI-OMETTO (FORD FIESTA R5) in 1:04'46.2; 2. SCANDOLA-D'AMORE (SKODA FABIA) a 4.3; 3. ANDREUCCI-ANDREUSSI (PEUGEOT 208 T16) a 2'24.0; 4. ROVANPERA-PIETILAINEN (PEUGEOT 208 T16) a 2'40.0; 5. RUSCE-FARNOCCHIA (FORD FIESTA R5) a 3'44.1; 6. POLLARA-PRINCIOTTO (PEUGEOT 208) a 6'27.6; 7. DE TOMMASO-ROCCA (PEUGEOT 208) a 6'43.3; 8. CIUFFI-GONELLA (PEUGEOT 208) a 6'59.4; 9. BOTTARELLI-FENOLI (PEUGEOT 208) a 7'59.6; 10. VITA-ZANELLA (PEUGEOT 208) a 9'10.4…

Rally Roma Capitale. Classifica Finale Assoluta. 1. CAMPEDELLI-OMETTO (FORD FIESTA R5) in 1:46'13.8; 2. SCANDOLA-D'AMORE (SKODA FABIA) a 4.6; 3. ANDREUCCI-ANDREUSSI (PEUGEOT 208 T16) a 2'29.2; 4. ROVANPERA-PIETILAINEN (PEUGEOT 208 T16) a 3'39.9; 5. RUSCE-FARNOCCHIA (FORD FIESTA R5) a 5'32.5; 6. POLLARA-PRINCIOTTO (PEUGEOT 208) a 10'39.5; 7. DE TOMMASO-ROCCA (PEUGEOT 208) a 10'52.9; 8. CIUFFI-GONELLA (PEUGEOT 208) a 11'55.3; 9. VITA-ZANELLA (PEUGEOT 208) a 14'57.8; 10. BOTTARELLI-FENOLI (PEUGEOT 208) a 16'00.7…

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