CIR 2017. Targa Florio 1. “Tutti contro Andreucci!”

CIR 2017. Targa Florio 1. “Tutti contro Andreucci!”
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Titolo non nostro, ma ovvio. Il Campione di Peugeot Sport Italia ha vinto dieci volte, è cittadino onorario e ormai Figlio dell’Isola. La Terra della Targa Florio è la terza casa di Andreucci-Andreussi, ma c’è aria di fronda… e inizia Scandola
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
21 aprile 2017

Campofelice di Roccella, 20 Aprile 2017. Per quanto si faccia di volta in volta più agguerrito, il “nemico” continua a sbattere il muso contro la fortezza Peugeot Sport Italia difesa con costante eccellenza, o snervante inviolabilità, dipende dai punti di vista, dall’Equipaggio Andreucci-Andreussi. Paolo Andreucci ha vinto dieci volte il Targa Florio, ne è recordman e Pilota di riferimento, in un arco di storia che abbraccia ormai più generazioni, non solo agonistiche. Poiché non accenna a “mollare l’osso”, è chiaro che dire di andare a correre “Il Targa” o andare a sfidare il Campione Toscano in Sicilia è lo stesso, caparbio, e per adesso frustrato, proposito.

Ma c’è un altro motivo, di relativa ma consistente urgenza. La vittoria a Sanremo della Coppia più Bella del Mondo ha ribaltato il suggerimento lanciato a mezza bocca (o a mezza tappa) da Campedelli al Rally il Ciocco e Valle del Serchio, e di fatto catapultato Andreucci, Andreussi e 208T16 in testa alla corta classifica del CIR. Ne consegue che per stare, se non in corsia di sorpasso almeno in scia, bisogna che i candidati della prima ora ci mettano tutta la loro buona volontà andando senza mezzi termini all’attacco. Campedelli dovrà rinunciare a certi parcheggi almeno inopportuni e riprendere il bel discorso iniziato in Garfagnana, Scandola ritrovare il 100% della riconosciuta competitività del suo pacchetto, Ferrarotti, Nucita e Rusce confermare la loro richiesta di accredito con i fatti. Per tutti, escludendo i vari Chentre, Perico e Rovanpera che non sono scesi alla sfida del Targa per motivi diversi, la missione non concede pause e non favorisce illusioni: bisogna passare sopra ad Andreucci e Signora, costringere a lato la Peugeot e, possibilmente, cambiare il corso della Storia. Sì, lo sappiamo, la vita è dura!

Il terzo fronte da difendere, sempre parlando di Andreucci & Co., è quello preso d’assalto dai Piloti siciliani. C’è un certo fermento nell’Isola, e grande generosità che confluisce nella Targa Florio da più parti, sintetizzando un momento che se non è d’oro è solo perché non sono tempi da metallo pesante. Gli organizzatori del Rally ci stanno dando l’anima e gli Equipaggi siciliani ci tengono in particolar modo a testimoniare con una presenza “pesante” l’affezione quasi religiosa (il Motorismo ha delle liturgie proprie molto particolari) per la “Cursa”. E poi, come dice lo stesso Andreucci, i Siciliani vanno forte! C’è grande attesa, quindi, per una nuova, grande performance di Andrea Nucita, grande naturale stima per Salvatore Riolo, e una curiosità intrigante attorno a Marco Pollara profeta in patria con il migliore upgrade sotto il sedere dall’inizio della sua ancor breve, ma promettente, carriera. Il resto è Targa Florio, essenza di Targa. Strade “dimenticate” e quindi asfalti sempre più sconnessi, temperature più basse rispetto all’anno scorso, di molto. Ecco perché l’assetto non è rivedibile sulla base delle scorse edizione ma merita un’attenzione più specifica. Andreucci, e anche gli altri, lo sanno.

Il Teatro della “Corsa più antica del Mondo” è solo in parte quello della leggenda creata da Vincenzo Florio, ma l’atmosfera fa del suo meglio per minimizzare la trasposizione temporale che gioca contro, e lo spirito non demorde. Sono in molti, infatti, e noi ci mettiamo in prima fila con un lungo striscione, a ritenere che Targa Florio dovrebbe essere un “format” con una visione ben più ampia di quella attuale. Non le quattro Gare, Rally, Historic Rally, Classic e Ferrari Tribute incastrate una dentro l’altra, ma un più lungo e articolato happening su direttrici diverse di programma. Un “quadrilatero” della leggenda attorno al Circuito delle Madonie, memoria da brividi, che dia modo agli appassionati di muoversi sui quattro lati di una grande, impareggiabile occasione di festa dei Motori. Questa sarebbe vera Storia. Oggi sono 210 iscritti, un segno di salute, ma cento sono qui, cinquanta là e gli altri ancora più in là, tutti nello stesso giorno, e un appassionato “interdisciplinare” non ha la possibilità di seguire più di una fase dell’Evento. Finirà che si perde qualcosa che, nell’insieme, sarebbe quel “Fate in modo che la mia Opera duri nel tempo!” nell’auspicio-ordine del Conte Florio.

Comunque, CIR. Shakedown e prima prova speciale, valida a tutti gli effetti per la classifica della gara e della prima tappa seppure in formato cittadino-spettacolo. Quindi forza, ma attenti ai pneumatici, poiché quelli utilizzati giovedì sera vanno nel conto dei sedici ammessi. Le prove generali sono appannaggio di Andreucci, che ha girato per provare tutto, gomme, assetto e innovazioni, e che si è imposto su Campedelli e Scandola, roba di due decimi di secondo uno dall’altro sui 2.200 metri a disposizione. Solo un pre… inizio, insomma. Poi, dopo la partenza ufficiale da Piazza Massimo a Palermo, è la volta dei 1.800 metri della Città di Collesano. Formato spettacolo ma validità… regolamentare. Pieno a Palermo, pienone a Collesano, qui non si scherza. La gente arriva da tutte le parti, è già sul posto da ore.

La situazione si inverte. Partiti nell’ordine, Andreucci, Campedelli e Scandola ottengono il terzo, secondo e primo tempo, e i decimi diventano secondi, quasi due tra il primo e il terzo, anzi il quarto che è il bravissimo Nucita. Poca roba ancora, il Targa Florio è tutto da giocare, ma intanto andiamo a dormire con un certo disagio di natura… climatica. Fa freddo, l’asfalto è freddo, le gomme restano fredde per troppo tempo e non si sa quale tipo sacrificare se continua così. Con queste temperature, basse attorno ai cinque-sei gradi, vicine allo zero quelle percepite, è una strana Sicilia, luminosa ma neanche tiepida. Colpa del vento del Nord che porta in fondo al Mediterraneo l’influenza di un recrudescente grande freddo? Ma ci penseranno Andreucci e Compagnia a scaldare gli animi.

Venerdì è Gratteri, Piano di Battaglia, Castelnuovo, tre prove speciali di circa 14 chilometri una per l’altra, ciascuna su due passaggi e quindi, dopo l’assistenza di midday, un secondo shot sulla Città di Collesano per completare la prima tappa del Targa Florio numero 101. Bagarre!

101ma Targa Florio. Prova Speciale (Spettacolo) Città di Collesano. CLASSIFICA ASSOLUTA: 1. SCANDOLA-D'AMORE (SKODA FABIA) in 1'51.9; 2. CAMPEDELLI-OMETTO (FORD FIESTA R5) a 0.3; 3. ANDREUCCI-ANDREUSSI (PEUGEOT 208 T16) a 1.8; 4. NUCITA-VOZZO (SKODA FABIA) a 1.9; 5. RUSCE-FARNOCCHIA (FORD FIESTA R5) a 4.4; 6. GRYAZIN-YAROSLAV (SKODA FABIA) a 4.7; 7. FERRAROTTI-CAPUTO (FORD FIESTA R5) a 5.9; 8. MAZZOCCHI-GALLOTTI (PEUGEOT 208 VTI) a 10.2; 9. CANZIAN-NOBILI (RENAULT CLIO) a 10.6; 10. RIOLO-RAPPA (ABARTH 124 RALLY) a 10.9; 11. PROFETA-ALDUINA (FORD FIESTA R5) a 11.2; 12. POLLARA-PRINCIOTTO (PEUGEOT 208 VTI) a 11.2; 13. GILARDONI-BONATO (RENAULT CLIO) a 11.3; 14. DE TOMMASO-FERRARA (PEUGEOT 208 R2) a 11.6; 15. BOTTARELLI-FENOLI (PEUGEOT 208 VTI) a 12.4.

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