Winterkorn, CEO Volkswagen: «Ci butteremmo nel fuoco per le tecnologie dei nostri clienti»

Winterkorn, CEO Volkswagen: «Ci butteremmo nel fuoco per le tecnologie dei nostri clienti»
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Emissioni, nuove tecnologie, andamento delle vendite, guida automatizzata, prospettive future. Volkswagen ha investito 11,5 miliardi di euro in sviluppo e usa la potenza di 46.000 ricercatori
2 marzo 2015

Esordisce con una frase che non può che iniettare ottimismo,  Martin Winterkorn, CEO del Gruppo Volkswagen: «Penso che siamo una vera fucina di innovazioni».

 

Ed è solo l'incipit. Come un fiume in piena, carico di entusiasmo e parole importanti, continua senza arrestarsi, sempre più incalzante: «Da noi nascono tecnologie che si estendono largamente verso il futuro e già oggi abbiamo i veicoli giusti per il futuro come testimoniato dalla nostra fresca campionessa (ndr Auto dell'anno 2015) ovvero la Passat. Abbiamo la più vasta proposta sul versante della mobilità e abbiamo la più grande flotta del mondo a ridotta emissione di CO2 con ben 57 varianti di modello in linea con il target dei 95 kg/km.

 

L'ingegneria dei materiali leggeri è parte integrante del nostro DNA come testimonia la nuova Audi Q7 in alluminio e materiali multipli. Abbiamo dimostrato come si possa costruire un SUV e abbassare il peso di oltre 300 kg. Nei nostri stabilimenti lavorano robot altamente tecnologici e lo fanno a braccetto con i nostri lavoratori umani. Questo fa bene all'azienda e ai nostri dipendenti. Il lavoro diventa più facile, più efficiente ed economico. Grazie a sensori connettivi abbiamo oggi il più grande parco circolante connesso in rete. Inoltre continuiamo a essere pionieri nella guida automatizzata.

 

Per quanto riguarda lo sviluppo, nel 2014 abbiamo investito 11,5 miliardi di euro in sviluppo ed abbiamo 46.000 ricercatori.

 

Siamo orgogliosi delle nostre innovazioni ma voglio sottolineare che in Volkswagen che la tecnologia non è fine a sé stessa, e deve essere utile ai nostri clienti perchè devono rendere più sicuro e confortevole la guida. Dobbiamo preservare le riserve naturali per rispetto del nostro ambiente e dobbiamo far combaciare il mondo della mobilità con quello digitale. Personalmente sono convinto che il progresso tecnologico ci porti a un mondo migliore. Per questo spero che le nuove tecnologie non vengano messe in discussione a priori soprattutto non nella nostra Europa.

 

Anzi, vorrei dire che la nostra Europa avrebbe bisogno di più coraggio e spirito di innovazione. Ci sono opportunità con il progresso, non rischi.

 

L'industria automobilistica deve portare avanti la guida automatizzata: i governi devono aiutarci. Dobbiamo portarla avanti in modo deciso e veloce. Noi apprezziamo l'impegno di Apple e Google.

 

Per quanto riguarda le vendite, nonostante il vento contrario, abbiamo venduto più di 10 milioni di veicoli e realizzato un nuovo record per il risultato operativo pari a 12,7 miliardi di euro.

Anche il 2015 fa segnare un inizio molto promettente.


La nostra strada verso la molteplicità dei concetti propulsivi è quella giusta. Motori diesel e benzina sempre più efficienti rimangono irrinunciabili. Chi parla male del diesel mette a serio repentaglio gli obiettivi di emissione di CO2. In ogni caso continueremo a investire in maniera massiccia su i sistemi alternativi di propulsione che riducono i consumi ma sono anche divertenti nella guida.

Per noi l'automobile non è un prodotto banale, un business qualsiasi. L'auto determina il nostro battito e il nostro modo di agire».

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