Multe: premi ai vigili? Esistono dal 1934

Multe: premi ai vigili? Esistono dal 1934
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Daniele Pizzo
I corpi di Polizia locale ogni anno devono raggiungere degli obiettivi che spesso prevedono premi in busta paga per i vigili che fanno più multe. La prassi è consolidata ed ha una lunga storia, che risale addirittura ai tempi in cui l'Italia era una monarchia
19 aprile 2018

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Di tanto in tanto si torna a polemizzare sugli incentivi che alcuni Comuni erogano ai vigili urbani che fanno più multe. Ne sono piene da anni le cronache e gli amministratori di ogni colore politico hanno spesso difficoltà ad ammettere l'esistenza dei premi per chi stila più verbali, un meccanismo che sembra fatto più per “fare cassa” in cambio di un vantaggio economico anche per il singolo agente che effettivamente per reprimere i comportamenti di automobilisti indisciplinati che danneggiano la collettività.

Questi premi risalgono però ad un'epoca in cui non esisteva neanche l'Italia Repubblicana:

«Le somme riscosse a titolo di ammenda per le contravvenzioni ai regolamenti nell'interesse del Comune e alle ordinanze del Podestà [poi divenuto “Sindaco”, ndr], sia in seguito a condanna, sia per effetto dell'oblazione prevista negli artt. 107 e 108, spettano al Comune.

Un terzo del provento delle ammende, di cui al comma precedente, è devoluto ad un fondo speciale per premi di diligenza, da conferirsi agli agenti che abbiano contribuito alla scoperta e all'accertamento dei reati.

Le norme per il conferimento di tali premi sono stabilite nei regolamenti comunali».

E' questo il testo originale dell'articolo 110 del Regio Decreto 383 del 3 marzo 1934, il “Testo Unico della Legge Comunale e Provinciale”, firmato dal Re d'Italia Vittorio Emanuele III e controfirmato da Benito Mussolini.

E nonostante il testo sia stato riformato nel 1990, sostituito dal “Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali” introdotto nel 2000 e sopravvissuto alle varie riforme che hanno interessato la P.A., il principio rimane tuttora valido, trovando fondamento nell'articolo 208 del Codice della Strada che, in soldoni, assegna i proventi delle contravvenzioni elevate dalla Polizia locale agli stessi Comuni, i quali possono redistribuirli agli stessi vigili in busta paga come previsto dai contratti nazionali per i lavoratori della pubblica amministrazione.

Insomma, quello degli incentivi ai vigili per le multe inflitte agli automobilisti è un tema che di volta in volta ritorna in auge ogni volta che si parla di “premi produttività” per le forze locali. Ultimamente il problema è stato sollevato a Roma e Torino, e come da prassi smentito dai rispettivi sindaci, domani chissà dove. E' ormai una tradizione, dal 1934.

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