F1, Gp Ungheria 2016: una gara per palati fini

F1, Gp Ungheria 2016: una gara per palati fini
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Paolo Ciccarone
All'Hungaroring molti piloti guidano al limite, ma sorpassare è arduo. Tengono banco il duello Hamilton-Rosberg e quello Ferrari-Red Bull
24 luglio 2016

BUDAPEST - E’ stata una gara per palati fini, di quelli che si divertono nel vedere guidare al limite anche se poi stanno tutti in fila indiana e non succede poi niente. Infatti la corsa è stata decisa alla partenza con Hamilton che ha preso la meglio su Rosberg che, per timore di fare danni, si è fatto pure scavalcare da Ricciardo salvo poi riprenderlo in un paio di curve. Da quel momento in poi il traffico ha determinato i distacchi ad elastico, per cui fine dei giochi.

“Ho massimo rispetto per i piloti – dice Jean Alesi – ma correre a Budapest mi ricorda molto una gara di off shore fatta in un bicchiere d’acqua, manca lo spazio. Per cui non ti inventi nulla e non puoi fare nulla”. Ecco, il problema è che quando le prestazioni sono diverse, tocca poi ai circuiti metterci del loro e il risultato è la solita fila. Qualcuno ci ha provato a muovere le acque, come Raikkonen che oltre il sesto posto non è andato. Partito 14 il pilota della Ferrari è risalito fino al sesto posto ma negli ultimi dieci giri ha provato a lottare con Verstappen senza riuscire a passarlo. Anche se ha finito dietro, encomiabile per la grinta e il modo di fare.

Vettel, quarto con l’altra rossa, si è preso 30 secondi di distacco, l’anno scorso aveva vinto, e a momenti finisce sul podio visto che è arrivato a tre decimi da Ricciardo. La sua Red Bull è apparsa in gran forma, merito del suo progettista Adrian Newey che era in pista una volta tanto: “Ci manca un poco di potenza – ha detto Adrian – per il resto siamo al livello della Mercedes e di certo a quello della Ferrari”.

Ecco, ora arriva un altro contendente al secondo posto, perché ormai si parla solo di secondo posto in classifica costruttori, la lotta è serrata ma visto che i prossimi circuiti sono veloci, se non arriva un motore Renault nuovo di pacca, la Ferrari dovrebbe stare davanti. In fondo in gara a Budapest è andata meglio che in prova per cui la speranza di fare qualcosa di meglio c’è. Resta il fatto che 12 mesi fa Vettel vinse, ora è arrivato a 30 secondi dal primo, segno che il passo in avanti della Mercedes è stato superiore a quello degli altri.

Non ci resta che goderci il duello Hamilton Rosberg, con il tedesco che domenica gioca in casa e vorrà riprendere la testa del mondiale che ha perso in Ungheria. Era primo dal GP d’Australia, non aveva vinto il mondiale prima, di certo non lo ha perso adesso, però psicologicamente fa la differenza. Come il partire bene o il partire male…

“Noi non ci arrendiamo mai, non siamo giù di morale e lotteremo sempre” ha ribadito Maurizio Arrivabene, responsabile GES Ferrari. Raikkonen l’ha dimostrato, ma qua ci sono dei numeri da rispettare, quelli della progettazione, che dicono che la strada è ancora lunga e con un 2017 alle porte, le premesse non sono delle migliori. A questo punto non ci resta che goderci il duello Hamilton Rosberg, con il tedesco che domenica gioca in casa e vorrà riprendere la testa del mondiale che ha perso in Ungheria. Era primo dal GP d’Australia, non aveva vinto il mondiale prima, di certo non lo ha perso adesso, però psicologicamente fa la differenza. Come il partire bene o il partire male…

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