Marchionne: «Motori Ferrari alla Red Bull? Quando uno ti paga...»

Marchionne: «Motori Ferrari alla Red Bull? Quando uno ti paga...»
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Paolo Ciccarone
Più motori che squadre il paradosso della F.1 e Honda punta al raddoppio | <i>P.Ciccarone, Zeltweg</i>
22 giugno 2015

L’espressione di Tachahiro Hachico, presidente Honda, era di ghiaccio mentre attraversava lo schieramento di partenza e si portava all’ultima fila dove erano le due McLaren Honda con Button e Alonso. Il presidente nipponico, che ha ereditato l’impegno F.1 dal suo predecessore e che a quanto pare non condivideva, non ha parlato molto. Lo ha fatto solo coi giornalisti giapponesi ai quali ha rivolto la parola: «Son venuto solo per salutare il team e Bernie Ecclestone con quale abbiamo parlato del futuro» ha detto.

 

Il resto lo si è saputo dal capo dei motoristi, Arai, perché a fine anno scade l’accordo esclusivo con la McLaren e la Honda potrebbe fornire un altro team. E qui nascono i problemi perché nessuno, al momento, vuole il motore giapponese, che però, per rientrare delle spese, hanno bisogno di fornire altri team. E così l’incontro con Ecclestone e la FOM per capire chi fornire. Come dire che certe scelte non le fanno le squadre ma qualcuno che tira le fila del campionato…

 

Intanto il GP è stato un disastro: Alonso coinvolto da Raikkonen nel primo giro dovrà cambiare il motore, rotto nell’incidente (e con questo fan 7…) mentre anche Button dovrà cambiare propulsore…«Eh sì, parto da casa invece che da Silverstone – scherzava dopo gara – dovremo rifare tutto. Qualcosa di positivo nella situazione? Beh sì, una gara di meno alla fine della sofferenza…»

marchionne
Il Presidente Ferrari, Sergio Marchionne, è stato molto fraqnco circa la possibilità di fornire motori alla Red Bull

 

Chiuso il capitolo Honda (prepariamoci ad altre delusioni, i nipponici faranno prove tutto l’anno con esplosioni a ripetizione…) tocca alla Red Bull con Helmut Marko che ha confermato la trattativa con Marchionne per avere i motori Ferrari: «Sì ne abbiamo parlato in Canada, se uno me li paga li fornisco, se li vuole anche lei per tenerli in casa, basta che mi saldi le fatture» ha scherzato Marchionne. Ma Mateschitz, gran patron Red Bull, aveva detto che non c’erano alternative al motore Renault, quindi qualcosa non torna. «Hanno due squadre, insieme a Mercedes noi e McLaren son gli unici che possono farlo, quindi possono anche diversificare i motori, noi alla Toro Rosso li davamo già, col team Haas faremo un gran lavoro congiunto di sviluppo anche di alcune componenti telaistiche» ha concluso Marchionne. 

Tutte le volte che incontro i responsabili Audi, insisto affinché vengano in F1 a confrontarsi con noi

 

C’è poi il capitolo Renault: a quanto pare la trattativa per rilevare la Lotus è a buon punto, solo che parte del team e i piloti si trovano bene coi motori Mercedes e non vogliono cambiare. Renault oltre alla fornitura cerca motori da vendere ai team, ma togliendo quelli in sofferenza (leggi Manor che non sempre salda le fatture alla Ferrari e alla Sauber che come sviluppo ha messo a bilancio 1,5 milioni di euro, avete capito bene, il costo di tre giorni di galleria del vento…) in giro ci sono più motori che squadre pronte a usarli (e a pagarli).

 

Infine c’è il capitolo Audi, che aspetta di chiarire le norme: «Guardi, tutte le volte che vedo i responsabili Audi – ha detto Marchionne – insisto affinchè vengano in F.1 a confrontarsi con noi». Sarà, ma dottor Marchionne, non è che Audi invece aspetta che siate voi della Ferrari ad andare a Le Mans per confrontarvi con loro? «Calma, prima vinciamo qui in F.1 e poi pensiamo al resto…»

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