BMW: a settembre record di vendite

BMW: a settembre record di vendite
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Il mese di settembre ha fatto segnare per il Gruppo BMW il nuovo record di vendite globali, con una crescita dell’11,4% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno pari a 159.214 immatricolazioni
10 ottobre 2011

Il Gruppo BMW ha raggiunto nello scorso mese di settembre un nuovo record nelle vendite globali, raggiungendo quota 159.214 (che rappresenta una crescita dell'11,4% rispetto allo stesso mese del 2010) tra BMW, Mini e Rolls Royce.
Nei primi 9 mesi del 2011 la Casa di Monaco ha totalizzato 1.232.584 immatricolazioni (altro record nella storia della Bmw) che rappresentano un incremento del 16% rispetto al 2010 quando, nello stesso periodo tra gennaio e settembre, erano state vendute 1.062.209 auto.

«Abbiamo realizzato importanti guadagni nel mondo - ha commentato Ian Robertson, membro del board di Bmw AG e responsabile vendite e marketing - ed alla fine del terzo trimestre siamo ben piazzati nella corsa a raggiungere il traguardo che ci eravamo dati di 1,6 milioni di auto vendute nel 2011. Abbiamo eccezionali nuovi prodotti come la BMW Serie 1 e la Mini Coupé per i quali c'è già una forte domanda e che ci daranno un ulteriore impulso alle vendite.»

Il solo brand BMW ha venduto 128.446 auto in settembre con un aumento del 9,3% rispetto allo stesso mese del 2010. Il maggiore incremento è stato fatto segnare dalla X3 cresciuta del 260,6% ma sono andate bene anche la Serie 5 (+29,7%), la X1 (+24,7%) e l'ammiraglia Serie 7 (+15,1%). A sostenere le vendite del brand Mini - che ha totalizzato in settembre 30.387 immatricolazioni, con una crescita del 20,5% - ha provveduto soprattutto la Countryman, che dal lancio è già stata acquistata da 76.000 clienti.

Risultato più che positivo anche per Rolls Royce, che nei primi nove mesi dell'anno ha visto aumentare le proprie vendite del 41,3%. A livello di mercati, il Gruppo Bmw ha fatto segnare in settembre un aumento del 9,9% in Germania, ma i maggiori incrementi riguardano gli Stati Uniti (+11,4%), la Cina (20,9%), la Russia (+33,2%), il Brasile (+80,3%) e l'India (+41,5%).

Fonte: Ansa
 

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