Eni scopre il più grande giacimento di gas nel Mediterraneo

Eni scopre il più grande giacimento di gas nel Mediterraneo
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Si trova al largo dell'Egitto ed ha un potenziale di 850 miliardi di metri cubi di gas. Può soddisfare il fabbisogno egiziano per decenni
1 settembre 2015

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Si chiama Zohr, è situato al largo delle coste egiziane ed è il giacimento di gas naturale più grande mai scoperto nel Mar Mediterraneo. Lo ha scoperto Eni, che è presente in Egitto dal 1954 per volontà di Enrico Mattei, che prospetta un potenziale enorme per il giacimento esteso circa 100 chilometri quadrati ed ha un potenziale di 850 miliardi di metri cubi di metano, un «successo esplorativo offrirà un contributo fondamentale nel soddisfare la domanda egiziana di gas naturale per decenni», sottolinea la compagnia italiana in una nota ufficiale. 

 

Eni svolgerà nell’immediato le attività di delineazione del giacimento per assicurare lo sviluppo accelerato della scoperta che sfrutti al meglio le infrastrutture già esistenti, a mare e a terra. Il pozzo Zohr 1X che è stato perforato a 4.131 metri di profondità complessiva, spiega la compagnia del cane a sei zampe, ha incontrato circa 630 metri di colonna di idrocarburi in una sequenza carbonatica di età Miocenica con ottime proprietà della roccia serbatoio. La struttura di Zohr presenta anche un potenziale a maggiore profondità, che sarà investigato in futuro attraverso un pozzo dedicato. 

 

L’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, si è recato nelle scorse ore al Cairo per aggiornare il Presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi della nuova scoperta. Si incontrerà anche con il Primo Ministro del paese, Ibrahim Mahlab, e con il Ministro del Petrolio e delle Risorse Minerarie, Sherif Ismail. 

 

Anche il premier Matteo Renzi ha voluto complimentarsi con Eni per la scoperta: «Complimenti a Eni per questo straordinario risultato di un lavoro di ricerca che si inserisce nell'ambito dei rapporti tra Italia ed Egitto, in un'ottica di partnership economica strategica che riguarda il nostro Paese e più in generale l'intero continente africano». Palazzo Chigi ha anche fatto sapere che il premier ha avuto un colloquio telefonico con il presidente egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, «per commentare insieme l'impatto di questa scoperta sulla stabilità energetica del Mediterraneo e più in generale sulle prospettive di sviluppo della regione».

 

Per l'ad di Eni Claudio Descalzi «E’ un giorno davvero importante per la nostra società e le persone di Eni. Questo importante risultato è la conferma delle nostre competenze e delle nostre capacità di innovazione tecnologica con immediata applicazione operativa, e dimostra soprattutto lo spirito di forte collaborazione tra tutte le componenti aziendali che sono alla base di questi grandi successi. La strategia che ci ha portato a insistere nella ricerca nelle aree mature di paesi che conosciamo da decenni si e' dimostrata vincente, a riprova che l’Egitto presenta ancora un grande potenziale. Questa scoperta storica sarà  in grado di trasformare lo scenario energetico di un intero paese, che ci accoglie da oltre 60 anni». 

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