Mercato novembre: crescita più lenta

Mercato novembre: crescita più lenta
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Scende sotto la soglia del 10% l’incremento di vendite rispetto allo scorso anno: a novembre il mercato sale dell’8,2%, a velocità dimezzata rispetto ai primi mesi del 2016
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
5 dicembre 2016

Previsioni confermate: i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti relativi a novembre riportano una crescita in frenata.

Le 145.835 nuove vetture immatricolate, infatti, rappresentano l’8,2% in più rispetto alle 134.790 unità dello stesso periodo 2015, che però dodici mesi fa significavano una crescita di ben il 24,2%.

Il tasso di crescita del mercato, comunque, pur in fase di rallentamento rispetto all’andamento consolidato, porta comunque il cumulato gennaio-novembre in crescita del 16,5% grazie alle 1.699.944 auto vendute rispetto alle 1.459.029 degli 11 mesi dello scorso anno.

Nel dettaglio, gli acquisti dei privati segnano un incremento contenuto nel mese del 5,2%, mentre la crescita a novembre 2015 registrò un +25%. Nel cumulato degli 11 mesi, l’incremento in volume è del 13,3% e la quota scende di 1,6 punti, al 61,6% del totale mercato.

Rallenta il noleggio, che in novembre registra un +2,4%, a causa del calo del 20% del breve termine, cui si contrappone il lungo in aumento dell’11,3%; per questo comparto, negli 11 mesi la crescita complessiva è del 16,8%, con una quota stabile al 20,3%.

Le grandi protagoniste dei risultati di novembre sono le società, che anticipando gli acquisti per le voci riguardanti possibili modifiche delle norme relative superammortamento, riportano un incremento del 28%; la quota complessiva di mercato raggiunge a novembre il 21,5% (+3,2%), mentre nel cumulato gennaio-novembre l’incremento dei volumi è del 26,6%, portandosi al 18,1% di quota.

Molto bene il Made in Italy

Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano a novembre 41.605 immatricolazioni (+10,8%) e portano la propria quota di mercato dal 27,9% di un anno fa al 28,5%. Nei primi undici mesi del 2016, i volumi del made in Italy ammontano a 493.934 unità, in crescita del 18,8% e quota di mercato che sale dal 28,5% di un anno fa al 29,1% odierno.

I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 41.331 unità nel mese (+10,4%), con quota di mercato del 28,3% contro il 27,8% di un anno fa. Risultati positivi per Fiat (+7,8%), Alfa Romeo (+35,6%), Lancia/Chrysler (+2,3%) e Jeep (+27,5%) e performance in crescita per Ferrari (+38,9%), Maserati (+157%) e Lamborghini (+300%).

Nel progressivo da inizio 2016, i marchi di FCA totalizzano 491.199 vetture, con crescita del 18,7% e quota di mercato del 28,9%, contro il 28,4% di un anno fa. Nel cumulato da inizio anno, tutti i brand italiani presentano risultati positivi, inclusi Ferrari, Maserati e Lamborghini.

Sono sempre sei le vetture italiane nella top ten di novembre: conserva il primato la Fiat Panda (12.939 unità), l’auto più venduta in Italia anche nei primi undici mesi del 2016, seguita ancora da Lancia Ypsilon (4.379); quarto posto per Fiat Tipo (3.548), mentre in quinta posizione troviamo Fiat 500X (3.475) che recupera tre posti rispetto al mese precedente, mentre all’ottavo posto c’è la Fiat Punto (3.114), che guadagna una posizione su ottobre; nono posto, infine, per Jeep Renegade (3.105).

La struttura del mercato

Sempre positiva la performance mensile delle immatricolazioni di vetture diesel (+12,5%), benzina (+7,9%) e soprattutto ibride (+36,3%), mentre continuano a flettere GPL (-7,4%) e metano (-27,2%); crescono infine del 16,1% le vetture elettriche.

Negli 11 mesi del 2016 il diesel sfiora il 60% di quota, la benzina arriva al 30%, le ibride salgono al 2,3%, mentre perdono un punto il GPL (al 5,6% del totale) e metano (al 2,2%).

Da segnalare che, rispetto all’incremento a doppia cifra di tutti i segmenti in cui si scompone il mercato, le utilitarie del segmento B in novembre perdono l’1,2% e l’alto di gamma l’8,5%. Nel cumulato gennaio-novembre tali segmenti, seppur in crescita, presentano un tasso di incremento più basso, con le utilitarie che perdono 2,6 punti.

L’analisi geografica evidenzia un buon andamento di crescita per tutte le aree, con il Nord Est che si incrementa meno del mercato totale (+5,5%). Negli 11 mesi tutte le aree del Paese confermano la quota dell’anno precedente, con il Nord Est al vertice della classifica.
Infine, i trasferimenti di proprietà, al lordo delle minivolture (trasferimenti temporanei a nome del concessionario in attesa della rivendita al cliente finale), in novembre segnano una flessione del 3,6%, attestandosi a 412.194 unità rispetto alle 427.507 dello stesso periodo 2015.

Negli 11 mesi del 2016 i 4.324.364 trasferimenti complessivi indicano un incremento del 3,7% rispetto ai 4.171.278 del gennaio-novembre 2015.

I commenti delle associazioni

«Le immatricolazioni di novembre sono caratterizzate dal forte incremento del canale delle vendite a società - afferma Massimo Nordio, Presidente UNRAE, Associazione delle Case automobilitiche estere - e, come da noi previsto, questa crescita è determinata soprattutto dall’anticipazione degli acquisti per usufruire delle agevolazioni fiscali del superammortamento, considerato che secondo la formulazione attuale del DdL di Bilancio 2017, le auto aziendali che non hanno la caratteristica di essere un bene strumentale per l’attività di impresa saranno escluse dal beneficio nel 2017. Sappiamo già che come conseguenza dovremo gestire un calo nei primi mesi del prossimo anno, che si rifletterà sulle possibilità di crescita del mercato: pertanto, se da un lato il 2016 proietta ormai un fine anno da 1.830.000 immatricolazioni, con incremento superiore al 16,1%, dobbiamo confermare una previsione di una crescita più contenuta per l’anno prossimo, anche per effetto del confronto con un 2016 decisamente alto: è realistico pensare che nel 2017 l’incremento potrà essere di circa il 6%, per un consuntivo finale di 1.945.000 unità».

«Il mese appena concluso - commenta Gianmarco Giorda, Direttore di ANFIA - riporta il trentesimo incremento consecutivo e il mercato italiano chiuderà il 2016 sopra la soglia di 1,8 milioni di immatricolazioni. Dall’analisi dei dati di mercato e parco circolante delle autovetture per regioni e alimentazioni, emerge come lo sviluppo del mercato dei veicoli ad alimentazione alternativa in Italia sia possibile solo intervenendo sulla diffusione e capillarità della rete di distribuzione dei carburanti alternativi. La quota delle auto a gas, in termini di mercato e di parco circolante, è infatti più alta laddove maggiore è la presenza di distributori di GPL e metano. Veneto, Marche, Emilia Romagna e Campania sono in questo senso tra le regioni favorite. Interessante evidenziare, poi, la disparità tra GPL e metano nella densità dei distributori a livello nazionale: 12,9 ogni 1.000 km quadrati per il primo, contro 3,8 per il secondo».

«A novembre - questa l’opinione di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto - al di là del segno più che è sempre benvenuto, il mercato registra una nuova flessione del tasso di crescita oltre a un trend in netto calo rispetto a quello riscontrato nel progressivo annuo. Le ragioni sono molteplici: in primis l'indice di fiducia dei consumatori che scende per privati e imprese, l'“effetto referendum” e il timore di quanto possa accadere dopo il voto. Inoltre novembre è stato caratterizzato dalla novità della vendita on-line di alcune auto su Amazon, secondo un processo definito che ha come attore principale i concessionari. E proprio l’esperienza in corso dimostra che il concessionario difficilmente verrà spazzato via dal web, come è accaduto per altri settori merceologici. Il nostro è un mestiere complesso, bellissimo e difficile. I concessionari vogliono cavalcare il futuro e sfruttano già da anni tutto quello che il web offre: in termini di informazioni, trasparenza, consultazione, configurazione, il web è imbattibile. Poi però si va fisicamente dal concessionario che offre strutture, standard, processi, serietà, personale qualificato, ricambi e assistenza, senza contare la permuta dell'usato, la cura degli aspetti burocratici di un bene mobile registrato, e la consulenza dei servizi finanziari, assicurativi e di post vendita. Il modello del dealer cambierà nel futuro? Noi siamo pronti».

 

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