Auto e Moto d’Epoca 2014. Un vero motor show tra passato e futuro

Auto e Moto d’Epoca 2014. Un vero motor show tra passato e futuro
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Ad Auto e Moto d’Epoca si sono riuniti i vertici della maggiori Case automobilistiche per discutere sul futuro della mobilità. Record di ingressi per questo 2014
27 ottobre 2014

Nonostante la situazione dei Saloni in Italia, il motor show “Auto e Moto d’Epoca” svoltosi a Padova la scorsa settimana, ha fatto registrare ingressi record per il settore. Altrettanto unico ed importante è stato l’incontro dei rappresentati delle maggiori Case automobilistiche (Ferrari, BMW, Mercedes-Benz, Porsche, Toyota, Peugeot e Volkswagen) con l’organizzatore Mario Carlo Baccaglini, con il presidente Aci Angelo Sticchi Damiani e con il direttore generale di UNRAE Romano Valente per parlare del concetto dell’auto “nel domani”.


Antonio Ghini, direttore dei Musei Ferrai, è intervenuto per l’occasione: «Nessun luogo sarebbe più adatto. Per parlare di futuro dobbiamo avere ben presente il passato. Da una parte ci saranno le Google car che ci porteranno al lavoro e si parcheggeranno da sole. Dall’altra rimarrà il piacere della guida e le automobili che si useranno nei fine settimana per continuare a provarla. Sarà la stessa passione che muove, oggi, gli amanti dell’auto d’epoca, e sarà tanto più intensa quanto più la guida diventerà un piacere e un’emozione di cui sentiranno la mancanza».

«Le case devono avere il coraggio di fare scelte innovative»

Marco Ruiz, Direttore Marketing di Mercedes-Benz ha aggiunto: «Il futuro dell’Auto sarà entusiasmante come il passato, ma le Case devono avere anche il coraggio di fare scelte innovative come nel car sharing, dove abbiamo già oltre 100.000 utenti».


«Abbiamo il parco auto più vecchio d’Europa. – aggiunge Romano Valente dell’UNRAE - Speriamo in una spirale positiva che riduca la pressione fiscale e inviti le persone a sostituire le auto vecchie, che inquinano di più e sono meno sicure.  Il mercato ne risente».


Sull’imposizione del bollo alle vetture sotto i trent’anni è intervenuto poi Sticchi Damiani: «L’auto storica è un patrimonio. Dobbiamo capire quanto realmente lo sia e usarla poco e bene. Le auto d’Epoca devono avere valore storico non essere utilizzate tutti i giorni per andare il lavoro risparmiando su tasse e assicurazione».

Le auto del futuro che sogno inseriscono le più avanzate tecnologie nelle linee personali e uniche del passato


Le auto d’epoca continuano ad aumentare di valore e secondo Mario Carlo Baccaglini, succede «perché sono belle e danno un’emozione alla guida che le auto contemporanee difficilmente riescono ad eguagliare. Le auto del futuro che sogno inseriscono le più avanzate tecnologie nelle linee personali e uniche del passato. Vorrei che fossero una diversa dall’altra e che si potessero distinguere a cinquecento metri di distanza dando gioia a chi le guida e chi le vede per la loro bellezza come accade con le auto d’epoca».


Anche Eugenio Pranzetti, Direttore relazioni esterne Peugeot, e Pietro Innocenti, Direttore Generale di Porsche Italia, vedono il futuro della mobilità diviso tra auto per spostarsi e auto per “godersi la guida”. «Porsche, nelle cui linee è già racchiuso la fedeltà alla tradizione, cercherà di offrire, in un solo prodotto, entrambe le cose».

 

Quale sarà quindi il futuro dell’auto in Italia? Vedremo una sola vettura per tutte le esigenze capace anche di regalare forti emozioni oppure due distinte per lo spostamento quotidiano e per il piacere di guida?

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