Great Wall H6

Great Wall H6
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Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
Abbiamo messo alla prova la Great Wall H6, SUV di grandi dimensioni con origini cinesi, che viene prodotto in un nuovo stabilimento in Bulgaria. Motore diesel sostanzioso, peccato per la rumorosità
  • Alessandro Colombo
  • di Alessandro Colombo
4 aprile 2014

Dalla Cina con furore. Anzi, dalla Bulgaria. Sì, perché la Great Wall H6 valica la Grande Muraglia del continente asiatico (ove è in commercio dallo scorso anno) per arrivare nel Vecchio Continente forte di uno stabilimento di produzione situato sul territorio europeo.

 

Forte di un listino prezzi che parte da 21.980 euro, la Great Wall H6 va ad inserirsi nel combattutissimo mercato dei SUV forte di un linguaggio stilistico in grado di parlare anche al pubblico europeo allo scopo di continuare a cavalcare quell'onda che ha portato il costruttore cinese a crescere continuamente dal 2009 ad oggi.

 

Caratterizzata esteriormente da una calandra lamellare con profili cromati ai cui lati si stagliano dei gruppi ottici di grandi dimensioni, la Great Wall H6 presenta un paraurti anteriore dotato di un rinforzo volto a proteggere la zona inferiore dello stesso, mentre le fiancate mettono in luce i profili cromati impiegati per adornare i paracolpi delle portiere e le cornici delle superfici trasparenti, oltre alle barre portatutto collocate sul tetto.

 

La sezione posteriore mette in luce una struttura che si sviluppa su due volumi: quello più sporgente generato dal paracolpi e quello più scavato costituito dal portellone posteriore nel cui interno trova posto la seconda metà dei fari, mentre nella porzione inferiore è possibile notare un piccolo scudo protettivo fiancheggiato sul lato destro dal terminale di scarico.

Interni

Una volta preso posto all'interno dell'abitacolo si viene accolti da un ambiente dominato da una plancia molto generosa al cui centro si stagliano la leva del cambio, il display preposto alla gestione dei sistemi di infotainment e due bocchette d'aerazione collocate molto in alto, le quali a nostro parere stonano un po' in quella posizione conferendo un aspetto rigonfiato alla plancia stessa. Il volante presenta i comandi integrati ed una serie di plastiche dalla finitura metallizzata vanno ad impreziosirne il contenuto. Comodo da utilizzare, lo sterzo presenta un diametro ed uno spessore molto gradevoli al tatto, facendo così il paio con delle superfici interne caratterizzate da dei buoni accoppiamenti.

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La Great Wall H6 è un SUV full size con origini cinesi, ma che viene prodotto in un nuovo stabilimento in Bulgaria

 

Complessivamente l'abitacolo si presenta ben rifinito ed ergonomico, grazie anche a sedile e volante completamente regolabili, con la maggior parte dei comandi a portata di mano, eccezion fatta per il leveraggio preposto alla gestione del contachilometri, che è collocato al centro degli strumenti e che risulta difficilmente raggiungibile mentre si è alla guida.

Dimensioni e tecnica

Lunga 4.640 mm, larga 1.825 mm e alta 1.745 mm, la Great Wall H6 presenta un passo di 2.680 mm, oltre ad una carreggiata di 1.566 mm ed un bagagliaio in grado di accogliere da 808 a 2.010 litri di capienza. La massa in ordine di marcia è pari a 1.725 kg, mentre quella rimorchiabile è pari a 2.165 kg. Al comparto sospensioni troviamo uno schema a ruote indipendenti di tipo McPherson all'anteriore e a ruote indipendenti di tipo Multilink al posteriore, mentre alle spalle dei cerchi da 17 pollici compare un impianto frenante a disco con circuito frenante servoassistito.

La sostanza necessaria per utilizzo quotidiano e lunghe trasferte c'è, e viene erogata con dolcezza, sorridendo così a diverse tipologie di utenti

Sicurezza e dotazioni di serie

Alla voce sicurezza la Great Wall H6 propone l'ABS con EBD, l'ESP, gli airbag frontali e il sistema per il controllo della pressione delle gomme, mentre la dotazione di serie presenta lo start&stop, il climatizzatore automatico con filtro antipolline, l'indicatore di cambiata, il sistema di apertura delle porte e di accensione keyless, i sensori di parcheggio posteriori, i fari alogeni, i vetri posteriori privacy e il sistema audio con lettore CD/MP3 dotato di porte USB e AUX e che si avvale di quattro diffusori.

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Nel complesso l'abitacolo si dimostra ben rifinito

Motori

Al di sotto del cofano della Great Wall H6 pulsa una sola unità, ovvero il turbodiesel quadricilindrico a 16 valvole da 1.996 cc da 143 CV di potenza e 310 Nm di coppia, che in abbinamento ad una trasmissione manuale a sei marce promette dei valori di consumo pari a 7,3 l/100 km nel ciclo urbano, di 6,2 l/100 km in quello extraurbano e di 6,8 l/100 km in quello misto, oltre ad un livello di emissioni di CO2 pari a 175 g/km.

Alla guida

Attivata da una chiave keyless che necessita la rotazione di un pulsante, l'unità da 2.0 litri che muove la Great Wall H6 prende il via in maniera progressiva facendo però avvertire la sua presenza all'interno dell'abitacolo. La sostanza necessaria per utilizzo quotidiano e lunghe trasferte c'è, e viene erogata con dolcezza, sorridendo così a diverse tipologie di utenti, grazie ad un motore che si dimostra docile nella fascia bassa del contagiri e più sincero oltre i 2.000 giri/min.

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Con 808 litri, il vano bagagli è uno dei punti di forza dell'H6

 

La progressione dell'erogazione si dimostra buona e solo lo specchietto retrovisore posto all'interno dell'abitacolo permette di accorgersi della presenza di qualche lieve vibrazione, ma per il resto l'H6 passa bene l'esame del comfort, grazie anche ad una seduta alta, comoda e ampiamente regolabile che favorisce le lunghe percorrenze. Le sospensioni copiano bene le asperità del manto stradale, dimostrandosi inoltre in grado di assecondare la precisione di guida permettendo così alla Great Wall H6 di impostare delle traiettorie molto pulite. Meno rigorosa invece l'azione della trasmissione, che funziona sì bene ma che presenta degli innesti piuttosto ostici. Brilla invece per modulabilità l'impianto frenante, che necessiterebbe però di maggior mordente.

Conclusioni

La Great Wall H6 rappresenta insomma una valida alternativa a delle competitors dirette quali la SsangYong Rexton, la Chevrolet Captiva, la Fiat Freemont, la Opel Antara e la Renault Koleos, grazie ad un prezzo d'attacco competitivo e ad un buon livello di finiture, strizzando così l'occhio a quelle famiglie che necessitano di una vettura comoda e dotata di grande capacità di carico contenendo il budget ma senza rinunciare ad un buono standard qualitativo.

Pregi

-Motore facile

-Accoppiamenti buoni
-Prezzo

Difetti

-Cambio perfettibile negli innesti

-Rumorosità meccanica
-Selettore contachilometri scomodo da azionare

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