Hyundai Ioniq | Test drive #AMboxing

  • Voto di Automoto.it 7.5 / 10
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Luca Bordoni
Ibrida, piacevole da guidare, e tutta da scoprire. Ecco la nuova Hyundai Ioniq...
25 novembre 2016

Intro

È un nuovo fronte nelle vetture ibride, dove da sempre Toyota Prius è in cima ai nostri pensieri, e dove oggi entra di diritto anche Hyundai Ioniq. Basta solo un dato per catturare la vostra attenzione: la versione full optional, la Style, della motorizzazione ibrida non plug in, costa praticamente come la versione di attacco della Prius, e attenzione: quando parliamo di Ioniq, abbiamo a che fare con una vettura da quasi quattro metri e mezzo, non certo una segmento B. Si tratta di un modello che ci ha convinti. Cerchiamo di seguito di spiegarvi il perché.

Esterni

Linee futuristiche un po' come tutte le ibride che abbiamo visto fino a qui su Automoto.it, anche Hyundai Ioniq non è da meno: lunga 4.47 metri, larga 1.82, alta 1.45, si tratta di una berlina che cede qualcosa solo alla visibilità posteriore, dove avremo l'obbligo di puntare sulla retrocamera per avere un ausilio tangibile in fase di manovra. Per il resto, Ioniq è una vettura con un suo perché: davanti colpisce la calandra in rilievo, che nasconde il radar del cruise control adattivo, e anche il disegno di fari, che ha però la colpa di mettere insieme troppe diverse tecnologie: le luci diurne sono a LED, anabbaglianti e abbaglianti allo xeno, le frecce alogene. Niente stona, in realtà, ma uno sforzo in più sulla freccia sarebbe stato apprezzato. In taglio laterale si notano i cerchi particolari che suggeriscono un risparmio energetico, e anche l'ingresso keyless. Dietro invece il posteriore è alto, e il disegno porta la linea del portellone proprio sulla linea degli occhi, per una visibilità posteriore messa a repentaglio come raccontavamo poco sopra. I gruppi ottici invece convincono, e in generale abbiamo linee poco spigolose e una certa armonia che ci convincono.

Interni

Anche dentro non restiamo insoddisfatti. L'unico neo è l'abitabilità posteriore; i più alti toccheranno infatti con la testa, a causa del disegno particolare di Ioniq, che però davanti lascia molto spazio e offre parecchi vani portaoggetti. La posizione di guida è particolarmente riuscita, perché abbiamo le impostazioni elettriche del sedile e anche il volante orientabile in altezza e profondità. In più, intorno al driver gira tutto il sistema, compreso il climatizzatore sdoppiato che può essere attivato solo per la sua posizione di guida. I più alti qui non hanno problemi per le gambe, per la testa, e anche per le ginocchia, perché pur essendo abbondante il tunnel non inficia mai una comodità di bordo determinata pure dai sedili avvolgenti ma non troppo morbidi. Il passeggero può contare, invece, su comandi manuali, mentre dietro è possibile gestire le bocchette dell'aria condizionata. Gli interni di Hyundai Ioniq offrono plastiche non certo essenziali, e si respira anzi una certa aria di classe. Intorno al display centrale, che ospita l'infotainment oltre alla compatibilità con Android Auto e Apple Carplay, c'è una cornice blu tipica di tutte le vetture ibride da noi conosciute. In più, l'ampia disponibilità di vani culmina con due aggiunte importanti: il porta tablet, inserito in verticale sul tunnel centrale, e anche la carica wireless dei nostri smartphone.

A mancare non sono nemmeno la presa USB e le due prese per cavi accendisigari. Davanti agli occhi, il driver ha a disposizione un ampio display LCD che cambia a seconda della posizione del cambio: in 'normal', abbiamo il contachilometri al centro, la distribuzione della potenza a sinistra, e il computer di bordo a destra; in 'sport', invece, il contachilometri si trasforma in contagiri, con al centro la velocità in numeri. Il computer di bordo è particolarmente completo, e annovera anche i pittogrammi della navigazione satellitare. La distribuzione di energia ci prende invece per mano e ci aiuta a guidare Hyundai Ioniq nel miglior modo possibile, vale a dire rigenerando energia in fase di rilascio, senza che una frenata troppo marcata saturi le barre a disposizione annullando i nostri intenti di aumento dell'autonomia di guida. Dietro il bagagliaio si apre senza particolare difficoltà, svelando un'altezza di sponda abbondante, ma anche e soprattutto più di 440 litri di capacità, che diventano oltre 1500 a sedili posteriori abbattuti. Nel bagagliaio non manca neppure la cordicella per aprire il baule da dentro. Diciamo che Hyundai Ioniq è 'rapimenti-free'.

Motori

A disposizione per questa recensione abbiamo la motorizzazione ibrida non plug in di Hyundai Ioniq. Ciò significa che al motore termico 1.6 benzina da 105 CV si aggiunge un propulsore elettrico da 43.5 CV. Il totale è quindi di 141 CV, con una coppia che solo elettrica è di 170 Nm, per un totale di 265 quando in modalità sport i motori operano insieme. La coppia disponibile basta per cavarci di impaccio e trovare pure una ripresa invidiabile. Il sistema si gestisce automaticamente, ma serve una certa consapevolezza da parte del driver per sfruttare al meglio il sistema di Hyundai Ioniq. Non bisogna mai saturare le barre disponibile sul supporto di visualizzazione del cruscotto. Solo così si possono ricaricare le batterie, che hanno una buona capacità e che ci consentono una guida anche in totale assenza del supporto termico, anche addirittura a 120 chilometri orari. Non c'è pulsante destinato alla sola guida elettrica, ma è il sistema a gestire autonomamente e in maniera del tutto automatica la nostra guida. In rilascio e nella prima parte della frenata abbiamo la rigenerazione delle batterie, il che allunga di una manciata di metri l'arresto in frenata di emergenza. L'accelerazione da zero a cento ferma invece il crono a meno di undici secondi, per una velocità massima di 185 chilometri orari. Il sistema ibrido porta a un'ovvia lunga percorrenza in città, dove con un litro di benzina riusciamo a percorrere 19 chilometri. A 110 tocchiamo i 20. A limite autostradale superiamo i 17. Niente male per una vettura di 14 quintali, che si guida molto agilmente e grazie alla quale possiamo pure pescare ottime prestazioni.

Sensazioni di guida (cambio frizione sterzo)

Liberati finalmente del cambio CVT a variazione continua, stavolta a disposizione abbiamo un'unità automatica a doppia frizione, che funziona con innesti precisi, rapidi e senza impuntamenti. Il volante ha un diametro non ampio, e sulle razze offre comandi infotainment (a sinistra) e del cruise adattivo (a destra). A suggerirci il piglio sportivo di Hyundai Ioniq è pure la feritoia aperta sulla razza inferiore del volante, una chicca al pari dello sterzo, che si rivela preciso e sufficientemente diretto. L'assetto di Hyundai Ioniq è piuttosto rigido, ma ciò non inficia la comodità di bordo, che passa pure da una insonorizzazione tangibile. Adatto anche ai viaggi lunghi, in città si dimostra tutto sommato maneggevole, con un buon raggio di sterzata.

Sistemi sicurezza attivi

C'è praticamente tutto: dal cruise control adattivo, che ci permette di impostare la distanza dal veicolo che ci precede, alla protezione dell'angolo cieco sullo specchietto retrovisore, fino al sensore del mantenimento della carreggiata.

Altri optional

Tra gli altri optional, oltre al sistema infotainment con Tom Tom Live e compatibilità Carplay e Android Auto, abbiamo il climatizzatore sdoppiato e la retrocamera, che ci aiuta molto nelle manovre ma che non ha una qualità elevatissima. Completano il pacchetto di optional l'ingresso keyless e i fari allo xeno. Mancano sul nostro modello i sedili in pelle (2.000 euro, lasciate stare) e il tettuccio (piccolo, anche qui lasciate perdere).

Target, prezzi e conclusioni

Destinata a chi non fa scelte banali e vuole anzi mettere nel proprio garage una vettura non scontatata e improntata al futuro, Hyundai Ioniq parte da 24.900 euro e nella nostra versione Style tocca i 29.000. Non ci sono elenchi chilometrici di optional tra i quali scegliere, ma soltanto tre pacchetti, tre versioni, tra le quali fare i nostri ragionamenti. E' un prezzo molto interessante, perché ci portiamo a casa una vettura che non è una seconda macchina, ma che anzi può tranquillamente essere la prima vettura di famiglia. Meglio l'ibrido plug in a questa non plug in? Forse, ve lo faremo sapere se riusciremo a sederci a bordo.

Pregi e difetti

Pro

  • + Consumi + Dinamica di guida

Contro

  • - Visibilità posteriore - Dietro i più alti toccano con la testa

Scheda

Motore In prova
Cilindrata: 1.6 litri ibrido
Numero cilindri: 4 in linea
Potenza: 141 cavalli (105 termico, 43.5 elettrico)
Coppia: 265 Nm (170 solo elettrico)
Cambio: automatico a 6 rapporti doppia frizione
Trazione: anteriore
Consumo km/litro: 19 in città, 20 a 110, 17 a 130
Emissioni CO2 per km: 92 grammi

Prestazioni:
Velocità Massima: 185 chilometri orari
0-100: 10.8 secondi

Misure:
Lunghezza/Larghezza/Altezza in cm: 447/182/145
Passo: 270 centimetri
Bagagliaio: 443-1505 litri
Pneumatici: 17 pollici
Peso: 1370 chilogrammi

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https://www.hyundai.com/it.html

  • Prezzo da 25.300
    a 44.750 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza 447 cm
  • Larghezza 182 cm
  • Altezza 145 cm
  • Bagagliaio da 341
    a 1.505 dm3
  • Peso da 1.436
    a 1.602 Kg
  • Segmento Due volumi
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