Formula 1 2017, il bilancio delle prime sette gare

Formula 1 2017, il bilancio delle prime sette gare
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Paolo Ciccarone
Con un terzo della stagione 2017 di Formula già alle spalle, è tempo di fare un bilancio
21 giugno 2017

Il primo terzo di campionato è andato e il primo bilancio parla chiaramente a favore della Ferrari. Con le nuove regole a Maranello hanno trovato la quadra e costruito una macchina bilanciata che finora ha saputo dominare in tutti i circuiti del mondiale. Vettel ha vinto tre gare, avrebbe potuto fare meglio forse, di sicuro se la sta giocando alla grande con Hamilton, anche lui tre vittorie.

La Ferrari di quest'anno è una macchina bilanciata, facile da guidare, priva di difetti enormi, tanto che anche Raikkonen, di solito a tre decimi dal compagno di squadra, ha saputo tornare in pole (Montecarlo) e stare spesso davanti a tutti. Ottimo lavoro da parte dello staff coordinato da Mattia Binotto, ex motorista assurto al ruolo di coordinatore tecnico e con in tasca qualcosa in più che un domani potrebbe proiettarlo ancora più in alto, visto come ne parla bene il presidente Sergio Marchionne (a proposito, sabato era il suo compleanno: auguri!).

L'equilibrio Ferrari ha avuto una sola battuta di arresto in Canada. Al via una esitazione di Vettel ha permesso a Bottas e Verstappen di infilarlo, un piccolo ritardo nelle decisioni al box ha fatto perdere altro tempo al tedesco che dopo la rottura dell'ala anteriore è tornato in pista e da 18. è arrivato 4. Insomma, la Ferrari c'è, ma se comincia a temere di vincere, non è uno scherzo, è una forma mentale, rischia di sprecare tutto.

Piuttosto c'è il problema tecnico dei turbocompressori che sono stati sostituiti a Vettel a ripetizione in questa prima fase. Anche se la FIA ha concesso delle modifiche, si potranno fare solo sui pezzi nuovi, per cui il rischio di rotture e sostituzioni durante il campionato, potrebbe far scattare qualche penalizzazione di troppo a vantaggio della Mercedes.

I tedeschi sono apparsi impacciati con la macchina nuova, troppo complicata e limitata nella messa a punto. Anche se hanno 4 vittorie contro le 3 Ferrari è l'andamento altalenante che lascia perplessi

I tedeschi sono apparsi impacciati con la macchina nuova, troppo complicata e limitata nella messa a punto. Anche se hanno 4 vittorie contro le 3 Ferrari (pure Bottas ha vinto un GP in Russia) è l'andamento altalenante che lascia perplessi. Hamilton a volte va altre si inchioda (vedi Montecarlo) Bottas non pare quel fulmine di guerra come era Rosberg (che però aveva altra macchina per le mani...).

Di sicuro in Canada la Mercedes ha vinto usando la stessa macchina di Montecarlo, ovvero hanno voluto capire cosa non andava, hanno lavorato con quello che avevano in mano e dopo, soltanto dopo, intervenire con le modifiche mentre la Ferrari segue un suo programma preciso che di volta in volta fa sempre centro, al contrario del passato.

La lotta mondiale, quindi, ristretta a Vettel e Hamilton con Raikkonen e Bottas di rincalzo. Ormai la situazione è questa e le squadre lavoreranno in questa direzione. Finora è mancata la Red Bull. Secondo il boss Chris Horner la colpa è del motore Renault che perde sul giro dai 5 ai 6 decimi rispetto a Ferrari e Mercedes. Senza questo handicap sarebbe sicuro di lottare per il vertice. In gara forse, ma in prova la Red Bull si è presa anche oltre un secondo al giro, per cui ci sono da limare altri 6-7 decimi di telaio e aerodinamica se la matematica non è una opinione.

Ricciardo e Verstappen sono due piloti tosti, il piccolo olandese ci dà dentro e a volte si attira le critiche, di sicuro averlo in Ferrari uno così lo farebbe diventare un eroe delle folle, vederlo sulla Red Bull lo fa diventare lo scemo del villaggio che ne combina di tutti i colori

Ricciardo e Verstappen sono due piloti tosti, il piccolo olandese ci dà dentro e a volte si attira le critiche, di sicuro averlo in Ferrari uno così lo farebbe diventare un eroe delle folle, vederlo sulla Red Bull lo fa diventare lo scemo del villaggio che ne combina di tutti i colori. Punti di vista, del tifoso ovvio, ma la sostanza è che la Red Bull di vincere il mondiale non se ne parla, qualche gara se le condizioni ci saranno, forse. Un programma poco allettante.

Poi ci sono gli altri. I comprimari capeggiati dalla Force India di un orripilante colore rosa, ma con un motore Mercedes da paura, un telaio fatto bene e due piloti tosti come Perez e Ocon. Coi soldi che hanno, un terzo dei top team, fanno cose egregie. Il problema è politico, il loro capo è stato arrestato e rilasciato su cauzione per truffa e corruzione, la squadra soffre perché manca un leader, si sta cercando di cambiare nome e proprietà al tutto per evitare brutte situazioni (ad esempio sequestri in alcune nazioni...).

Williams galleggia grazie a Felipe Massa e alla sua esperienza mentre Stroll sta imparando la F.1, coi soldi di papà ci riesce bene tanto da essere andato a punti in Canada, gara di casa. Il resto non pervenuto. Si attendono novità dalla McLaren con una Honda deludente e un Alonso sul piede di partenza se non cambiano le cose, la Renault sta crescendo e conta su Hulkenberg, gran manico, un po' meno su Palmer, che si è preso il preavviso di licenziamento.

In Toro Rosso hanno raccolto poco ma il motore Renault per loro è il principale problema in questa fase. La Haas lavora bene e concreta, pochi fronzoli e tanta sostanza, la Sauber meglio lasciar perdere. Da svizzeri sono una delusione, le qualità elvetiche ce le siamo scordate. Vedremo come proseguirà il campionato che domenica a Baku affronta una delle piste cittadine più ostiche del mondiale.

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