Formula 1: quando musica e motori si incontrano

Formula 1: quando musica e motori si incontrano
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Paolo Ciccarone
Lewis Hamilton è solo l'ultimo dei piloti con la passione per la musica. Ecco chi sono gli altri alfieri cimentatisi in questo ambito
22 ottobre 2016

Secondo Bernie Ecclestone meglio Hamilton mondiale che Rosberg, perché il primo ha qualcosa da dire mentre il secondo no, persona troppo per bene e normale per trascinare le folle. Lo disse anche di Vettel “È il peggior campione del mondo che potessimo avere, zero personalità, zero coinvolgimento, un disastro”. E di titoli ne aveva vinti 4, mica noccioline. In effetti fra un campione del mondo che vince e uno che trascina, c’è una bella differenza. Alesi ne ha vinte una di gara eppure dopo 20 anni viene ancora osannato, perché al volante sapeva trasmettere molto. Gilles Villeneuve di gare ne ha vinte 6 ma rispetto al figlio Jacques, campione del mondo, nulla da fare. Il primo trasmetteva tutto, il secondo meno. Non parliamo di Damon Hill, un disastro.

Secondo Briatore, però, il problema di Hamilton è che perde troppo tempo con la musica, dovrebbe concentrarsi di più sul guidare. Chi ha ragione? Di sicuro la F.1, i motori e la musica sono un tutt’uno, se poi pensate che siamo in Texas e qui il country e la musica ti accompagnano in ogni dove, allora si fa presto a fare il confronto e a scoprire cose nuove. In fondo, che correre in auto fosse una questione di ritmo, si sapeva. Che questo traesse origine nelle pulsioni di un motore che suona la sua sinfonia o dall’alternarsi di curve e rettilinei, non si sa.

Di sicuro non è una novità che, per un pilota di F.1, la musica sia la via di fuga preferita. Lo è prima di una gara, quando con le cuffie in testa si concentrano prima di calarsi nell’abitacolo, lo è poi, quando fra le pareti di casa si prende uno strumento e si comincia a strimpellarlo. E alcuni lo fanno anche molto bene. Prendete il campione del mondo Lewis Hamilton. Prima di un GP, infatti, per stemperare la tensione e mettere a punto gli ultimi accordi musicali del suo primo CD (scritto in collaborazione con Rhianna e altri rapper americani) si è fatto portare in camera un pianoforte. E con questo ha suonato quasi tutta notte, disturbando il vicinato. Ad aggravare le cose, poi, c’è il suo cane Roscoe, che "canta" al seguito di Lewis, facendo divertire chi assiste al siparietto.

La musica come fonte di ispirazione, come fuga dalla realtà, come oasi creativa. Hamilton è solo l’ultimo di un lungo elenco di piloti musicisti. In attesa che il suo primo disco prenda forma e venga presentato ufficialmente (dovrebbe essere per fine anno) altri campioni si sono esibiti. Restando in Inghilterra c’è il caso di Damon Hill, mondiale con la Williams nel 1996, figlio di Graham, smessi i panni del pilota e prima di indossare quelli del telecronista per la tv inglese, Damon aveva fondato un gruppo musicale, i Conrods (le bielle) con il quale si è esibito in giro per l’Europa e una volta anche alla BBC durante una serata stile festival di San Remo: "Amo suonare, mi scarica la tensione e al contempo mi dà la carica giusta" disse Damon. La chitarra non l’ha mollata, ma ora suona in privato.

Un altro chitarrista di livello e che ha già un CD alle spalle è Jacques Villeneuve, campione del mondo F.1 nel 1997 con la Williams e compagno di squadra di Hill in quel periodo: "mi ricordo le serate in camper col quale ci spostavamo ai circuiti. Suonavamo insieme a Damon e a Mika Salo, che poi corse anche con la Ferrari nel 1999. Amo la chitarra elettrica ma preferisco la classica". Infatti, durante una serata a Bologna, Villeneuve scoprì i Gipsy King e i loro assoli, ma Paco De Lucia resta il favorito per come sapeva toccare la sua chitarra: "All’epoca seguivo molto il new flamenco" ricorda ogni tanto. Anche Villeneuve sta lavorando a un nuovo CD:"Per correre in macchina ho pochi anni e io voglio correre ancora, per suonare ho una vita davanti, ho composto altri pezzi, ma non sto lavorando come si dovrebbe quando ti impegni con la musica. Ma ho promesso che appena smetto riprendo tutto e completo il mio lavoro".

Hill, Villeneuve, Salo, Herbert (dalla Benetton al palco del concerto di Silverstone fu un passo) ma anche Jarno Trulli. Il vincitore del GP di Montecarlo 2004 e pilota Toyota fino al 2009 ha cominciato a studiare la batteria, con la quale si è anche esibito in pubblico: "E’ una questione di ritmo, ti dà la carica, mi piace ascoltare musica ma anche suonare, a casa avevo attrezzato un angolo dove farlo senza dare fastidio a nessuno". Non suonano strumenti (almeno non a livello professionale come gli altri piloti), ma anche Nico Rosberg e Jaime Alguersari si sono dati alla musica. Rosberg, attuale leader del mondiale, ha finito una compilation con un CD di musica tecno in cui si alternano strumenti e suoni della sua Mercedes F.1. Alguersari, invece, smessi i panni del pilota F.1 e Le Mans, è andato a Ibiza, ha aperto un locale dove fa il Dj e tiene deste le serate di chi va a sentirlo. Pare anche che sia molto bravo e pure richiesto. Anzi, secondo i maligni guadagna più oggi da Dj che ieri da pilota…

In fondo, che correre in auto fosse una questione di ritmo, si sapeva. Che questo traesse origine nelle pulsioni di un motore che suona la sua sinfonia o dall’alternarsi di curve e rettilinei, non si sa

Infine Vettel: la sua Ferrari non gli lascia il tempo per dedicarsi alla chitarra. Si è esibito a Silverstone, ai tempi della Red Bull, suonando Smoke on the Water dei Deep Purple. Il risultato finale? Avete presente la partenza al GP Russia con Kvyat che lo ha tamponato? Devono averlo pagato i presenti al concerto di Sebastian! Infine una nota tecnica. Alla Ferrari c’era l’ingegner Roberto Fedeli che dai suoni dei suoi motori da corsa e stradali aveva tirato fuori l’ispirazione e fece anche un CD, suona molto bene, ora è passato all’Alfa e Maserati, si occupa della Giulia per intenderci. Ecco, uno come lui col ritmo nel sangue sarebbe forse la persona più indicata per tenere a freno Hamilton e Rosberg, con buona pace di Ecclestone.

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