Maserati Levante [Video prime impressioni di guida]

  • Voto di Automoto.it 8.5 / 10
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
La Maserati Levante è un SUV che regala un piacere di guida inedito grazie ad un telaio sopraffino, condito da un sound inconfondibile. Qualche dettaglio ancora da migliorare, ma la sostanza c'è tutta ed è tanta
  • Matteo Valenti
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22 aprile 2016

Scrivere la prova di un’auto come la Maserati Levante è un bella responsabilità (scopri tutti i suoi segreti nel nostro LIVE). Non solo perché si tratta del primo SUV nella ultra-centenaria storia della Casa di Modena. Ma soprattutto perché è uno dei modelli più attesi e discussi di questo 2016 (insieme ad un’altra primizia italiana, l’Alfa Romeo Giulia). Come se non bastasse poi su quest’auto ricadono grandissime aspettative, visto che dovrebbe essere proprio il SUV a rilanciare in grande stile il marchio Maserati, proiettandolo in una nuova dimensione industriale. E non è un cambio di passo da poco visto che si parla di passare dalle 32 - 36.000 auto all’anno prodotte oggi a target industriali di 70.000 pezzi. Insomma tutto il mondo (dell’auto) ha da mesi gli occhi puntati su questo modello. Per farcela scoprire Maserati ha scelto le magnifiche strade della Cisa, nel cuore della Motor Valley e tra le colline emiliane dove affondano le sue radici. 

Dal vivo: com’è fuori

Noi abbiamo scelto una Levante S con allestimento Sport.  I cerchi sono da 20 - ma si parte da 18” e si possono avere misure fino a 21” - e all’interno spiccano pinze freno rosse (ma si possono scegliere tanti colori diversi, dal blu al giallo, passando per grigio e nero). Il frontale è davvero molto originale, inconfondibilmente Maserati. Bellissima la calandra con il grande Tridente che in realtà nasconde il radar del cruise control attivo, ma soprattutto i fari che regalano alla Levante uno sguardo “da Alfieri”. Ci riferiamo alla concept car presentata qualche anno fa che ha ispirato in maniera evidente il design del SUV modenese. Un vero peccato che siano ancora gruppi ottici allo xeno (almeno se si escludono le luci diurne a led). Non tanto da un punto di vista funzionale, perché lo xeno regala comunque un’ottima visibilità. Ma piuttosto per un discorso squisitamente tecnologico, visto che tanti competitor diretti sono già approdati da tempo al full led. Molto personale la fiancata. Il merito è del cofano a palpebra, davvero aggressivo, ma anche di dettagli unici come le caratteristiche tre prese d’aria sul passaruota anteriore e l’immancabile Tridente sul montante posteriore. Più classico il posteriore invece, che mette in mostra forme più morbide ma comunque eleganti. Qualcuno ci ha visto un richiamo fin troppo forte alla Porsche Cayenne, ma dal vivo questa sensazione ci sembra del tutto trascurabile. Belli i doppi terminali di scarico, così come convincono i gruppi ottici full led.

Dal vivo: com’è dentro

L’abitacolo fonde elementi molto sportivi a dettagli ispirati al mondo dell’eleganza. Al centro arriva finalmente un nuovo sistema multimediale. Se la grafica non è delle più entusiasmanti (sembra essere figlia del mondo Chrysler), la velocità di risposta è eccezionale, così come la risoluzione. Il navigatore funziona piuttosto bene e il display touch da 8,4 pollici è bello grande. Per impartire i comandi in ogni caso si può usare anche la doppia ghiera circolare sul tunnel. Per fortuna arriva anche un pachetto completo di sistemi ADAS. Si va dal cruise control attivo, fino alla frenata automatica di emergenza, passando per il monitoraggio dell'angolo cieco e il segnalatore di abbandono involontario di carreggiata. Forse non si arriverà ai livelli fantascientifici di alcuni competitor, che propongono già soluzioni per la guida semi-autonoma, ma di fatto c'è tutto quel che serve davvero. Molto classico il quadro strumenti, con i due indicatori circolari e analogici, ma non manca un bel computer di bordo, ricchissimo di informazioni e dalla grande definizione (vale lo stesso discorso del display invece per la grafica).

Nel complesso ci siamo, la Levante ha un livello di cura altissimo, soprattutto per i dettagli

Il capitolo materiali e qualità merita però un capitolo a parte. Nel complesso ci siamo, la Levante ha un livello di cura altissimo, soprattutto per i dettagli. Legni, fibra di carbonio e Alcantara a profusione, mentre pellami morbidi e addirittura seta (opzionale su Zegna Edition) si occupano di rivestire i bellissimi sedili con il Tridente ricamato nel poggiatesta. Peccato solo per qualche assemblaggio, che potrebbe essere realizzato con maggior cura e per qualche plastica, forse un po’ troppo dozzinale. Dobbiamo precisare però che i nostri erano esemplari di pre-produzione, non ancora omologati (come testimoniano le targhe L4). Questo significa che sui modelli di serie troveremo - parola degli ingegneri Maserati - un livello di cura negli assemblaggi sempre all’altezza della situazione.

L’abitabilità in compenso è eccezionale, soprattutto dietro. Facile, direte voi, con un SUV di 5 metri con ben 3 metri di passo. E invece non sono mancati casi di SUV full size enormi fuori ma angusti dentro (leggi Q7 prima serie). Nel caso della Levante invece c’è spazio a volontà e anche un ipotetico quinto passeggero può pensare di trovar posto, seppur per viaggi non troppo lunghi. Dietro ci sono bocchette di ventilazione, ma si possono avere in via opzionale anche controlli del clima dedicati a chi sta dietro. Ben fatti anche i sedili, che oltre ad offrire pelle di altissima qualità, sfoggiano una ergonomia perfetta. Il bagagliaio non è dei più grandi della categoria, ma si difende comunque bene. Offre 580 litri di capacità ed è ben strutturato, con tanti ganci, binari per modulare il carico e una soglia non eccessivamente alta, priva di gradino. Non è prevista però una variante a sette posti.

La carica dei 6 cilindri a V

La gamma motorizzazioni Levante è tutta affidata a motori V6 sovralimentati da 3.0 litri. Le unità più ambite sono naturalmente i benzina biturbo, disponibili in una versione da 350 CV e nella S da 430 CV. Fortunatamente (per noi italiani) è disponibile anche un diesel, in grado di produrre 275 CV, ma che nel nostro Paese arriva anche in una variante da 250 CV per evitare il superbollo. Se le vendite andranno come previsto - e ci lo auguriamo vivamente visto che la produzione è rigorosamente in Italia, per la precisione a Mirafiori - gli ingegneri italiani ci hanno già fatto capire che potrebbe arrivare in futuro anche una variante GTS con motore V8 a benzina. Ma questa è un’altra storia. Tuttle motorizzazioni sono abbinate al cambio automatico ZF a otto rapporti con convertitore di coppia e alla trazione integrale Maserati Q4. Un sistema “intelligente” che, in condizioni normali, trasferisce tutta la coppia motrice al posteriore, per esaltare il piacere di guida. L’avantreno entra in gioco quindi solo quando necessario e gradualmente, non appena la centralina rivela un terreno viscido o anche semplicemente una curva.

Non sembra affatto di guidare un SUV, ma piuttosto una berlina, quasi una vettura Gran Turismo

Il Q4 include la funzione di torque vectoring, studiata per aumentare la velocità in uscita di curva, diminuire il sottosterzo e aumentare il piacere di guida. Di serie anche le sospensioni autolivellanti ad aria Skyhook, una vecchia conoscenza del Gruppo Fiat - c’erano sulla Lancia Thesis, per esempio - ma che ora sono state ulteriormente perfezionate. Grazie ad una centralina dedicata si regolano istante per istante in maniera indipendente sulla singola ruota, adattandosi alle condizioni contingenti. Una tecnologia che si sposa alla perfezione con la possibilità di avere diverse modalità di guida. In Sport per esempio, oltre ad una diversa taratura di sterzo, motore e cambio, le Skyhook si irrigidiscono e si abbassano notevolmente, mentre in Normal offrono maggior comfort. Su Levante troviamo però anche una modalità Off-Road che permette di ottenere tramite gli ammortizzatori una maggiore altezza da terra (fino a + 4 cm rispetto a Normal), oltre naturalmente ad una taratura specifica di tutta la trasmissione.

Le nostre impressioni di guida

Abbiamo scelto di guidare la Levante nella sua massima espressione con motore V6 a benzina. Sulle magnifiche strade che ci conducono al passo della Cisa la Levante S ci sorprende, prima che per il suo portentoso motore, grazie al suo telaio. La base di partenza è quella della Ghibli, ma alla Maserati hanno rivisto completamente le geometrie delle sospensioni indipendenti e hanno utilizzato in maniera più massiccia alluminio e magnesio per contenere il più possibile il peso (sulla bilancia pesa 150 kg in meno di Ghibli!). Con questa versione a benzina si finisce comunque per andare oltre le 2 tonnellate, ma la cosa incredibile è che non lo direste mai, guidandola. Grazie ad una perfetta distribuzione dei pesi tra avantreno e retrotreno (il rapporto è 50:50, più unico che raro per un SUV), ma anche ad un centro di gravità che in Maserati dicono essere quello più basso della categoria, non sembra affatto di guidare un SUV, ma piuttosto una berlina, quasi una vettura Gran Turismo. Un risultato eccezionale per un SUV di queste dimensioni, accentuato anche dall’ottimo avantreno, che in appoggio dà un senso di grande leggerezza e disinvoltura tra le curve e ovviamente dalle efficacissime sospensioni ad aria, rigide quanto basta in Sport ma sempre capaci di garantire un comfort eccezionale.

Il motore invece è una conferma, più che una scoperta. Il V6 biturbo, nonostante la sovralimentazione, ha un allungo notevole, grazie all’importante cavalleria in gioco (430 CV). Spinge come un fiume in piena fino a 6.500 giri/min, senza mollare mai un colpo e con una foga implacabile. In basso invece è molto corposo, lo definirei quasi vorace, grazia ai 580 Nm di coppia subito disponibili. C’è solo un attimo di esitazione al comando del gas, che potrebbe essere però voluto dai tecnici Maserati per filtrare un po' di più la brutalità di questo motore su una vettura che di fatto non è una sportiva nuda e cruda ma un più pacifico SUV. Conferme anche dall’ottimo automatico ZF a 8 rapporti, il migliore convertitore di coppia in circolazione. Una vera goduria azionarlo dai paddle dietro al volante che però, a volte, nella guida più spinta, non sono sempre a portata di mano.

Spinge come un fiume in piena fino a 6.500 giri/min, senza mollare mai un colpo e con una foga implacabile

Grande piacere di guida insomma, anche su un’auto a baricentro alto. L’unico aspetto che non mi ha convinto fino in fondo è lo sterzo che, anche in modalità Sport, non trova mai quella consistenza e quella direzionali chirurgica che sarebbero andate a braccetto con un telaio così eccezionale. Ben riuscito l’impianto frenante, che ha grande mordente anche quando si guida “impiccati”. Avremmo voluto solo un attacco un po’ più netto del pedale, che a volte rimane un po’ spugnoso. Ma la potenza frenante c’è tutta. Dieci e lode al comfort acustico. In autostrada, a velocità costante, la Levante garantisce una silenziosità grandiosa per un’auto così imponente. Quando si vuole spingere però ci pensano le raffinatissime tonalità di scarico a rendere il viaggio coinvolgente. 

Consumi

Nel corso del nostro test, dove non ci siamo mai risparmiati con il pedale del gas, ci siamo tenuti su valori di consumo pericolosamente vicini ai 19-20 l/100 km. Con una guida normale però, in autostrada, a velocità costanti, si riesce a stare intorno ai 10 km/l. Non male per un SUV a benzina con tutta questa potenza, cambio automatico e trazione integrale. Il merito è di un’aerodinamica studiata a tavolino (il Cx, molto buono, è di 0,31), non senza ricorrere a soluzioni interessanti. Le alette del radiatore per esempio sono attive e rimangono chiuse fino a quando non serve raffreddare maggiormente il motore. Il fondo invece è carenato, quasi piatto, per aiutare il deflusso dell’aria.

Conclusioni e prezzi

La Maserati Levante dovrà vedersela prima di tutto con la Porsche Cayenne, ma anche con Range Rover Sport, BMW X5-X6 e Mercedes GLE-GLE Coupé. Concorrenti agguerrite, con anni di esperienza alle spalle nel mondo dei SUV. Ma le carte per giocarsela alla pari ci sono tutte. Anche dal punto di vista dei prezzi visto che la benzina S della nostra prova si aggira intorno ai 91.000 euro, ma la più gettonata diesel parte da circa 73.000 euro.

Pregi e difetti

Pro

  • Telaio eccezionale, dinamica di guida esaltante - Motore V6 biturbo benzina, prestazioni e sound da pelle d'oca - Materiali raffinati in quantità - Abitabilità posteriore - Doti in offroad

Contro

  • Sterzo, in Sport avremmo preferito un po' più di consistenza - Qualche assemblaggio da migliorare (aspetto rilevato sui pre-serie) - Non ha i 7 posti - A volte è difficile trovare il paddle

 

 

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  • Prezzo da 73.417
    a 206.100 €
  • Numero posti 5
  • Lunghezza da 500
    a 502 cm
  • Larghezza da 197
    a 198 cm
  • Altezza da 168
    a 170 cm
  • Bagagliaio da 580
    a 1.625 dm3
  • Peso da 2.165
    a 2.280 Kg
  • Segmento Suv e Fuoristrada
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